Prosegue la rassegna in cui vi presentiamo tutti i collegiali da noi inseriti nel nostro Mock.
Prima di accedere ai giocatori, un commento sulla Prima Assoluta, capitata ai Sixers. Negli ultimi anni i 76ers, oltre a dar vita a un tanking estremo e indecente che non ha fatto altro che infettare l’ambiente di cultura perdente, hanno sempre privilegiato la scelta di big men. Con caratteristiche diverse, sono uomini d’area Noel, lo sfortunatissimo Embiid e l’ultimo scelto, Okafor. Per ora, di tre giocatori se ne è tirato fuori uno (Nerlens Noel) e mezzo (Okafor, che segna ma non prende un rombalzo nemmeno a pagarlo…cosa che in effetti i Sixers fanno, e profumatamente). Stavolta potrebbero optare per un giocatore dal ruolo definito e non coperto: Ben Simmons in sf. Che Ingram abbia un futuro da sf è indubbio, ma Simmons è più pronto da..immediatamente. L’ambiente di Philadelphia necessita di vigore e speranza, e intraprendere un viaggio di esito certo, ma di sviluppo più lento, come quello di Ingram è, potrebbe non essere la scelta giusta. Dobbiamo pensarci bene anche noi: vedrete i risultati di cotanto cogitare nella edizione del Mock.2, a breve. I più felici di una simile scelta dei Sixers sarebbero i Lakers.
#3 DRAGAN BENDER (Celtics). Pochi minuti in campo nel Maccabi Tel Aviv per questo ragazzo, il che ha raffeddato più gli entusiasmi europei nei suoi confronti che quelli USA. Si tratta di un 2.13 di dinamicità e scioltezza assolute, capace di tirare da ogni posizione, triple comprese, la cui altezza totale a braccia alzate raggiunge i 2 metri e 90 cm. Per esigenze del club israeliano non ha partecipato alla Combine di Chicago, quindi sono misure europee, in un certo senso persino più affidabili di quelle spesso ottimistiche che giungono dagli USA. Date le caratteristiche elencate (si muove benissimo, tira, stoppa) di certo ricorda a molti un certo Lettone che ha conquistato NY. Altra peculiarità: è il più giovane giocatore del Draft. Per quanto poco pubblicizzato è un terzo posto assai probabile, a meno che i Celtics non decidano per i punti di Hield o di mettere la scelta in trade per Paul George. Gode, inutile negarlo, anche del forte “effetto Porzingis” che illumina le gesta di qualsiasi europeo giovane, alto, sciolto e con tiro. Chiamandosi Dragan, immagino che il suo nick sia già nelle lettere.
#20 DIAMOND STONE (Pacers). Nome: Diamante. Cognome: Pietra. Per chi adora l’onomastica afroamericana, c’è molto materiale in questo giocatore. I Pacers cercano proprio un centro come lui, capace di rimbalzi e stoppate, e dotato di stazza. A 116 kg per 2.09 si può dire che questo diamante grezzo (è un one and done) può tranquillamente valere la chiamata numero 20.
#25 MALACHI RICHARDSON (Clippers). Guardia, con altezza e stazza disegnati per il ruolo di swingman (quasi 2 metri, per 92 kg). Realizzatore più che tiratore, ma, essendo anche lui un freshman, avrà tempo per costruirsi il tiro. Coach Boeheim lo vede partire a malincuore così presto da Syracuse U., segno che il ragazzo ha le basi per sfondare nella Associazione. Giungesse poi, come da pronostico, la chiamata proprio dai Clippers, si ritroverebbe in un ambiente ideale per crescere sfruttando le ultime due stagioni di Jamal Crawford.
#29 YOGI FERRELL (Spurs). Manu e Tim probabilmente smetteranno. Tony, addirittura, potrebbe venir scambiato per arrivare a Mike Conley. Paddy Mills, resti o no, non ha completamente soddisfatto. Si aprono dunque le audizioni per lo spot di terza (o seconda) pg negli Spurs. Ferrell è un leader, ha un QI cestistico elevato, esce da senior, e pur non essendo un “elite player” nè al tiro nè in penetrazione, è uno che sa tirare e sa penetrare, è capace di costruirsi punti da solo. Inoltre nel laboratorio Spurs potrebbe migliorare con rapidità. Particolare non trascurabile: ha stazza considerevole per il ruolo (1.97 x 91), proprio quella che manca a Tony e Paddy.
#31 TYLER ULIS (Celtics). La sola cosa che tiene lontano questo giocatore dai primi 5 chiamati al Draft è l’altezza, che per lui è davvero un problema. Viene dato a 5.9 (la stessa di IT4), ma anche nel suo caso sono stati aggiunti un paio di cm e le scarpe. E’ un playmaker immaginifico, con visioni da monaco stilita, e non ha paura di sacrificare il suo pur scarso fisico. Lo abbiamo messo come primo giocatore scelto del secondo giro in onore al suo talento, ma potrebbe anche progredire. Soprannome già registrato, ovviamente.