Quattro su quattro per una Fortitudo che esce dal primo “ciclo terribile” del campionato imbattuta e ancora una volta discretamente convincente, seppure la squadra di Martino soffra tremendamente per 25 minuti la sostanza e la preparazione tecnica di Udine che nel momento in cui alcuni “episodi”, come li definisce Cavina, hanno obbligato il coach bianco-nero a dover abbassare il quintetto ( riferimento al terzo e quarto fallo di Cortese assai prematuri) ha dovuto aprirsi al gioco vicino a canestri dei centimetri e del “tonnellaggio” dei padroni di casa che ben hanno saputo sfruttare i diversi mis-match concessi ( Rosselli e Leunen in primis). Da qui l’imbarcata del terzo periodo ( condite anche da scelte difficoltose in attacco e dalle conseguenti basse percentuali), che di fatto ha dato l’impronta ad una partita che il coach ospite definisce comunque “buona” e appunto macchiata da alcuni episodi che in questo momento la squadra subisce e dai quali non sempre riesce a riemergere come dovrebbe.

Martino al di là di una giustificata soddisfazione recrimina sulle scelte, soprattutto in attacco, del primo tempo; scelte frettolose e molto spesso fatte leggendo poco la difesa avversaria; nel secondo tempo invece le scelte e l’applicazione hanno prodotto un gioco piu’ fluido girando il senso di una partita che, se continuata sui binari del primo tempo, avrebbe avuto un epilogo ben diverso. Elogia complessivamente il gruppo stigmatizzando il fatto che nei momenti di difficoltà i giocatori si sostengono anziché innervosirsi e per la prima volta spende una parola affettuosa verso il pubblico del Paladozza e la sua enorme ed importante spinta.

LA CRONACA:

La Fortitudo parte sonnecchiosa, un torpore che la accompagnerà per tutta la durata della prima metà della partita. Soffre sin da subito le alchimie difensive di Cavina che alterna con grande sapienza tattica zona e uomo. Gli uomini di Martino ci capiscono poco e Udine in un amen scappa ( 2-7, tutti di Simpson per gli ospiti). Sussulto di orgoglio dei padroni di casa, che orfani di Fantinelli e Mancinelli ( in panca, ma per onor di firma) si aggrappano ad un ottimo Pini ( 8 per lui nella prima frazione) . Parziale di 8-0 e sorpasso sul 10-7. Udine non è squadra da fare lo sparring partner; è ben strutturata e si vede: il duo USA tiene il campo piu’ che decentemente, la batteria di italiani dei friulani è di buon livello ( Cortese, Penna, Mortellaro validi per la categoria) . Ancora Simpson per mantenere l’equilibrio in chiusura di quarto , mentre sono Penna e Cortese che in apertura di secondo periodo portano Udine al massimo vantaggio ( 17-23, parziale 7-0). La Fortitudo continua nella sua abulia in attacco ( la percentuale in attacco del secondo periodo è da squadra amatori, 4/18) trovando in qua e in là qualche soluzione e  affidandosi troppo del tiro dalla lunga distanza ( 15 le conclusioni dall’arco nei primi venti minuti, di cui 10 nel solo secondo periodo). Leunen si sveglia un po’ nelle ultime curve del secondo quarto, Hasbrouck a sprazzi, Cinciarini tra una buona e una meno ed ovviamente la discontinuità fa si che la Fortitudo stia vicino, ma mai riesca ad impattare. Il 32-36 con cui si va al thè è forse piu’ un buon viatico per chi insegue rispetto a chi conduce.

Dagli spogliatoi esce una Fortitudo diversa, attenta e intensa in difesa e molto piu’ prolifica in attacco. Udine in ogni caso, come nei primi due quarti parte meglio e si spinge fino al +5 del minuto 23 (38-43), nonostante la Fortitudo appaia piu’ dentro alla gara. E lo è dentro alla gara perché da quel -5 scatta la scintilla che porta ad un terrificante 20-4 di parziale nei sette minuti residui del periodo. A comandare le operazioni il solito, immenso, Rosselli affiancato da un concreto Hasbrouck e dalla solita sostanza di Leunen. La Fortitudo produce sette minuti da rullo compressore che di fatto indirizzano la gara verso Bologna.

Ma Udine è ostica e non molla niente; nonostante Cavina si “dimentichi” in campo tanti minuti uno spento Spanghero i friulani, con la coppia Usa tengono ben viva la partita; il divario, nonostante la F continui a fatturare bene in attacco, non va mai oltre i due –tre possessi e quando Udine infila tre tripla in fila ( Spanghero, Powell e Cortese) gli ospiti tornano a un solo possesso di distanza con meno di due minuti da giocare (75-72). Sale in cattedra Hasbrouck che risponde colpo su colpo e mantiene gli ospiti a distanza di sicurezza, chiudendo a doppio giro il quarto successo in quattro gare della F in campionato. Si diceva, ad inizio stagione e dopo la stesura dei calendari che le prime quattro partite avrebbero dato l’idea delle ambizioni della F scudata… e se il buongiorno si vede dal mattino….

Le pagelline:

FORTITUDO: Sgorbati 5, Cinciarini 6, Benevelli 6, Leunen 6,5, Venuto 6, Rosselli 7,5 (mvp), Pini 7, Hasbrouck 7,5. All. Martino 6

UDINE: Mortellaro 5, Pinton 4,5, Genovese 6, Cortese 6,5, Simpson 7, Penna 7, Nikolic 5,5, Pellegrino 5,5, Powell 7, Spanghero 5. All. Cavina 6.

Arbitri: Bartoli, D’Amato e Perocco, voto 5,5

FORTITUDO BOLOGNA – GSA UDINE                           81-74    (17-16) (32-36) (58-47)

Fortitudo: Sgorbati (0/1, 0/1), Cinciarini 11 ( 0/4, 3/6), Mancinelli NE, Franco NE, Benevelli 7 (2/3), Leunen 14 (2/5, 2/4), Prunotto NE, Venuto 5 (1/4 da 3), Rosselli 13 (3/6, 0/1), Fantinelli NE, Pini 12 ( 6/8, 0/1), Hasbrouck 19 (4/6, 3/9). All. Martino.

Udine: Mortellaro (0/4), Pinton (0/2 da 3), Genovese 3 (1/1 da 3), Cortese 14 (3/6, 2/7), Simpson 19 (4/6, 3/7), Penna 10 (2/2, 1/3), Nikolic, Pellegrino 2 (1/2), Powell 21 (7/13, 1/3), Spanghero 5 (0/3, 1/4). All. Cavina

Statistiche di squadra: Tiri da 2 : Bologna 17/33, Udienza 18/36; Tiri da 3: Bologna 9/26, Udine 9/27, Liberi Bologna 20/22, Udine 11/12. Rimbalzi: Bologna 34 (22+12, Pini 8), Udine 33 (21+12, Powell 9), Assist: Bologna 16 (Rosselli 7), Udine 14 (Simpson 5). Valutazione 88 – 71 (Rosselli e Powell 26).

Spettatori: 5.570 ( sold out)