Nella sua assoluta originalità, la franchigia degli Spurs che ha vinto dal ’99 ben 5 titoli grazie a una sorta di rappresentativa Onu, con le tre massime star nate fuori dagli Stati Uniti, il francese (nato in Belgio) Tony Parker, l’argentino “Manudona” Ginobili e il centro del Caribe Tim Duncan oltre all’italiano Belinelli, al “canguro” Patty Mills, al canadese Corey Joseph e alle ultime scelte, col suo coach di origine slava, Gregg Popovich, non finisce di stupire e ha deciso di rinnovare lo staff tecnico nel quale è recentemente entrato Ettore Messina anche una donna assistant-coach.

Si tratta di Becky Hammon, graziosissima giocatrice della WNBA che chiude l’annata nel massimo torneo mondiale di basket gestito dalla NBA e intraprende quello di allenatore. Trovata pubblicitaria, lungimiranza, o si tratta di una raccomandazione? In ogni caso, la NBA in questi giorni pensa alle donne nei posti di comando, come è stato per gli oltre 300 giocatori che nell’assemblea hanno scelto un’avvocatessa di Washington, Michele Roberts, nel ruolo di direttore esecutivo, il potente sindacato in previsione di un prossimo scontro con i proprietari perché la crescita dei salari contraddice la realtà di un’economia depressa che tocca anche la tasche degli sportivi. Da parte sua, la prima arbitressa a dirigere nella NBA e a livello internazionale, ha fatto outing raccontando della sua omosessualità.

La piccola ma indiavolata Rebecca Lynn “Becky” Hammon è una delle star della WNBA, selezionata più volte per i quintetti All-Stars e premiata per la precisione nel tiro da 3 punti, i tiri liberi, la notevole intelligenza e il carisma. E’ nata a Rapid City, ha 37 anni, ha iniziato l’attività coi New York Liberty, ha giocato anche al di fuori negli Stati Uniti, anche a Rovereto, nella sua prima uscita all’estero all’età di 23 anni, e poi a Valencia e nel Cska Mosca che l’ha convinta a prendere la cittadinanza russa e con la nazionale ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino e il bronzo agli europei. Rientrata in patria, è tornata a giocare per i San Antonio Stars, quindi conosce già l’ambiente e la squadra finanziata dai proprietari degli Spurs.

Chi sarà la prima squadra italiana di A a fare una simile scelta, e cioè di prendere una giocatrice carismatica e già conosciuta? In ogni caso non mancano in Italia le allenatrici che dirigono squadre maschile, ad esempio le due figlie di Umberto Vezzosi, coach della Virtus Siena e in passato assistenti delle nazionali giovanili, che dirigono formazioni della società.

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