Banvit e non Gran Canaria per Roma negli ottavi di finale di Eurocup, con la gara di andata in Turchia la prima settimana di marzo, ed il retour match al Palatiziano sette giorni dopo. Questo il sunto di una serata che doveva essere banale per la Virtus, ma che banale non è stata, vissuta in simulcasting con il play play dell’Eurocup, e con le buone notizie che arrivavano da Zagabria dove il Krasny, con niente da chiedere, stava comunque onorando l’impegno e clamorosamente battendo il Cedevita. La sconfitta dei croati di coach Repesa, che stava maturando alla Drazen Petrovic Arena, ha creato una chance imperdibile per gli uomini di Dalmonte, i giocatori non se la sono fatta sfuggire entrando sul parquet con le ali ai piedi, dimenticando con l’euforia dolori fisici e stanchezza. Una partita che doveva essere poco più di una amichevole, è diventata invece la serata trionfale di Luca Dalmonte e dei suoi ragazzi, conclusa con un altro primo posto nel girone di Eurocup, e lo straordinario otto su otto di vittorie nell’inespugnabile fortino di Piazza dell’Apollodoro. Lontana la triste notte europea dello scorso anno contro il Mons, la Virtus anche questa sera ha onorato l’impegno e dato un enorme segnale di rispetto nei confronti di chi è accorso al Palazzetto ( 1013 ) Questo deve essere ben chiaro perchè chi non è venuto alla partita non ha potuto ammirare le facce che giocatori ed allenatore hanno avuto per tutti i quaranta minuti . Non sono stati della partita nè Sandri nè Triche, gli altri invece hanno tutti messo il loro mattoncino nella costruzione dell’impresa, incominciando dal ” Diavolo Rosso” Maxime De Zeeuw, al rientro dopo i problemi fisici e partito addirittura in starting five. Il Saragozza, alla settima batosta di fila tra Coppa ed Acb, è durato praticamente solo i primi minuti ( 8-12 al 3’30 ), poi con l’entrata in campo di uno scalpitante Bobby Jones è arrivato il 14-4 di parziale che ha fatto ben capire agli spagnoli che non era serata di regali, e che la Virtus aveva intenzione di fare sul serio, molto sul serio.
All’intervallo gli andalusi riescono a stare a galla sul -5 (41-36), ma vengono spazzati via dalla furia Virtus subito ad inizio ripresa, con i palloni che arrivano puntualmente sotto canestro a Morgan, De Zeeuw ed Ebi, ed alle scorribande di un Eta Beta Stipcevic in grande spolvero (20 punti con 3/4 da 3). Roma per venti minuti è bellissima, ma tanto, costringe ripetutamente la difesa del Saragozza ad interrompere le trame romane con i falli, arrivano tanti tiri dalla linea della carità per la Virtus (17 su 17 sarà alla fine il computo dalla lunetta dei romani). Dall’altra parte il canestro viene reso invisibile ai vari Katic, Robinson e compagnia bella, dall’ atleticità ritrovata di Melvin Ejim, e da una incredibile capacità di Morgan di leggere sempre prima la linea di passaggio degli avversari (3 palle recuperate per lui ). I diciotto punti di vantaggio con cui Roma va all’ultimo riposo, uniti al risultato oramai definitivo di Zagabria, non fermano tuttavia gli scatenati giocatori di Dalmonte negli ultimi dieci minuti, alla faccia dell’amichevole e tanto per smentire chi alla vigilia preannunciava una sconfitta dichiarata (ma poi da chi?).
Sui malcapitati iberici, apparsi in serata non di confusione ma peggio, con alle porte poi una trasferta tremenda a Murcia e la prospettiva di un quarto di finale di Copa del Rey contro il Re.al Madrid, non piovono polpette ma triple a gogò (14 su 28 alla fine dell’arco ma quasi tutte bel finale di gara ).Dalmonte ed i giocatori festeggiano la vittoria ( 87-66 ), meritata come tutte le altre, ed il pubblico apprezza tutto, insieme alla bella sorpresa arrivata dalla Croazia e l’attesa per provare ad alzare ancora di più l’asticella nella sfida contro i turchetti di Jimmy Baron