Roma non lascia, anzi raddoppia. Dopo il successo infatti di domenica in gara uno, la Virtus supera nuovamente Omegna al Palatiziano con punteggio quasi identico, e si porta in vantaggio due a zero in questo triste e malinconico spareggio per non sprofondare in serie B. Evitiamo accuratamente proclami e riferimenti a match point o salvezze già conquistate, perchè con la Roma di quest’anno è sempre meglio andare cauti. Quello che invece ci piace sottolineare, è come coach Riccardo Esposito sia stato comunque in grado di rimettere insieme i cocci di un gruppo uscito a pezzi dalle sfide contro Recanati, e mettere sul parquet una squadra dove viene richiesto a tutti i giocatori il medesimo sforzo per rimediare ai disastri di una annata infausta. L’aver ridato dignità a giocatori, Casagrande e Benetti su tutti, in un recente passato confinati ai margini delle rotazioni, ha certamente giovato alla Virtus. La panchina, finalmente presa in considerazione, dopo le stecche di gara uno ripaga con 22 punti complessivi, guidata da un Simone Flamini in grande spolvero (al di là dei suoi 9 punti con 4/5 al tiro). Omegna resta in partita anche questa sera per poco più di dieci minuti, malgrado un Galloway meno peggio del solito(15), ed un Cappelletti che ancora una volta dimostra di essere un giocatore potenzialmente (e gli auguriamo di esserlo in un futuro molto prossimo) da categoria superiore. Dopo un primo quarto da favola di Callahan (dove segna 14 dei suoi 24 punti totali) che propizia il 24-20 romano del primo intervallo, Omegna riesce a ritrovarsi sul -1 e palla in mano a metà circa del secondo quarto. Sprecato malamente il pallone del sorpasso, la squadra di coach Pippo Faina sprofonda all’improvviso nel baratro, facendosi prendere da un nervosismo ingiustificato che sentenzia il de profundis per i rossoverdi. Quattro degli ultimi cinque canestri di Roma, prima dell’intervallo, arrivano dai 6.75 e sentenziano un 49-36 di metà tempo che di fatto manda già i titoli di coda della gara, con venti minuti ancora da giocare. La Virtus vola a +20 per due volte dopo il riposo lungo, rilassandosi poi come al solito nel finale, ma riuscendo a chiuderla senza troppi affanni così come accaduto in gara uno. Malgrado un Olasewere copia sbiadita del giocatore dominante di domenica (6 punti ), ma ugualmente complimentato e rincuorato da coach Esposito, al momento di tornare in panchina dopo l’immancabile quinto fallo commesso. Con il nigeriano che per la prima volta quest’anno si accomoda sul “pino” con il sorriso.