Commentatori, tifosi, appassionati: vedono spesso nella loro “vita sportiva” decisioni rivelatesi negative da parte di questa o quella società.
Dato il clamore che aveva accolto l’assunzione di Pozzecco come allenatore della Fortitudo Bologna, clamore parallelo se non uguale e contrario alla ostilità con cui buona parte della tifoseria bolognese guardava all’allenatore dimissionario, Matteo Boniciolli, sembra appropriato affrontare un’accurata analisi statistica delle gare cruciali della gestione-Pozzecco.
Lo spirito con cui affrontiamo tale analisi è riassumibile in alcuni punti.
1- Strenght by Numbers: è il motto dei Golden State Warriors, migliore squadra del mondo che gioca nel migliore campionato del mondo. Le stats in sé non dicono tutto, e devono essere accoppiate alla reale efficacia sul campo di quei numeri: ancora di più devono essere giudicate avendo visto live sul campo l’oggetto dello studio. E’ ciò che è successo.
2- Il basket è uno sport ma anche una cosa seria, e non semplice. Questione di centimetri e secondi, e per centimetri e secondi si decidono le carriere: Vorontsevich e Khryapa sotto la gestione di Messina erano dei 4 di efficacia estrema, oggetto di interesse NBA; finita la gestione di Messina, sono tornati i bei gregari (dai notevoli sprazzi) che erano. Non è da tutti allenare il basket, insegnarlo, capirlo. Il grande Sergio Tavcar, un po’ snobisticamente, lo definisce “sport intelligente per persone intelligenti”.
3- Il volere delle masse, o se preferite dei tifosi, o se preferite l’onda emotiva dei sostenitori: raramente sono uno dei fattori con cui valutare questioni tecniche, la scelta di uomini, allenatori, giocatori o il sostegno da fornire ad essi.
Per non rendere troppo complicata l’analisi, laddove si faranno paragoni con la Regular Season abbiamo dato per assunto che essa sia stata completata da coach Boniciolli: si constaterà come questo assunto possa solo peggiorare le sue stats; come ricordato, le gare di Pozzecco prese in esame sono quelle cruciali della sua gestione: le ultime 6 a partir da Gara3 vs Verona. Questo perché la prima serie di PO vs Agrigento oggettivamente non fornisce, per lo spessore degli avversari, alcun parametro valido; in secondo luogo perché proprio da quella terza in Veneto sono diventati evidenti alcuni dettagli già visibili in precedenza ma poi esplosi; in terzo luogo perché (dimenticando Montegranaro in RS) è nelle ultime 6 che il nervosismo di Pozzecco ha assunto forme sempre meno gestite dal protagonista e costate espulsioni, tecnici, punti, inerzia.
Bilancio delle 6 gare (2 vs VR e 4 vs Casale): 2W – 4L.
Nessuna W consecutiva, 2 sconfitte consecutive.
Tiri da 3 concessi agli avversari: 188, 31 a gara subendo % di realizzazione del 37.75% (71/188) che diventa del 42.75% (68/159) togliendo Gara3 di Semifinale a Bologna (quella in cui Casale ha segnato 16 pti nel secondo tempo senza infilare nulla nel canestro della F, non solo per meriti difensivi); in stagione la squadra di Boniciolli concedeva solo 27 spari da 3 e solo il 31% agli avversari. La F di Boniciolli era la terza miglior difesa per punti subìti, la seconda per canestri subìti, la terza per minor numero di canestri da 3 subìti e la quarta per minor numero di pti subìti dalla lunetta, a fronte del fatto d’esser decima per tiri liberi concessi (ovvero gli avversari andavano in lunetta spesso). Il professor Nikolic diceva che se fai fallo perchè hai difeso e non perché sei stato pigro, il tuo avversario andrà in lunetta stanco, e forse sbaglierà. Quella Fortitudo era l’unica formazione ad esser presente nei primi 4 posti di tutte le categorie difensive ricordate.
La ripartizione dei tiri degli avversari ha visto mediamente prendere 36 tiri da 2 e 27 da 3 da parte degli attacchi che affrontavano la Fortitudo di coach Boniciolli, mentre (considerando anche la rarefazione dei possessi che sempre si avvera nei PO) gli avversari di Pozzecco hanno scelto di prendere 30 tiri da 2 e 31 da 3. Ipotizzando nessuno giochi per perdere e considerando che in effetti si tratta di partite dal bilancio positivo per gli avversari della F (2-4), ci si deve chiedere il perché di una simile inversione, sublimata nella partita “folle” (ma in realtà sensatissima) voluta da coach DelMonte in Gara3 dei Quarti, quando la Tezenis prese 16 tiri da 2 e 42 triple. Evidentemente non solo la difesa era peggiorata con Pozzecco, ma lo era nel punto in cui il basket moderno non concede errori omissioni approssimazione: la difesa dell’arco. Il dominio non è la normalità in LNP, e quindi assume proporzioni di disfatta il 68/159 che la F ha concesso nelle 5 gare esclusa quella del dominio su Casale. Concedere tanto sul perimetro è più di mezza sconfitta, ma se poi si lascia che gli avversari tirino per 3 volte con il 50% da 2 (tutte le sconfitte vs Casale) si deve concludere che l’apparente maggior fluidità offensiva della squadra di Pozzecco non sia stata efficace. Ribadiamo: apparente.
Sei gare = 24 quarti. In Gara3 vs Verona e Gara4 vs Casale la Fortitudo ha segnato meno di 20 pti per 6 quarti su 8: il peggio 14 nel quarto periodo vs Verona e 9 nel primo vs Casale. Anche nella gara dominata la F ha concesso un periodo vittorioso (il secondo) ai Piemontesi perdendolo 14-16; in generale 9 volte su 24 i punti segnati sono stati < 20: si tratta di 9, 11, 14 pti più che 18 o 19. Non esattamente un attacco inarrestabile. L’apparente farraginosità della “offense” di Boniciolli non era “errore”, ma scelta di gestione degli sforzi, dei possessi, dei secondi all’interno della partita: di conseguenza era previsione/tentativo di previsione degli attacchi, possessi, punti in mano degli avversari. Tutto questo è venuto a mancare nel momento topico della stagione, causando, storicamente, anche la prima volta di una formazione del Girone Ovest in Finale LNP. La NoviPiù Casale, splendidamente allenata da coach Ramondino.