L’Olimpia viene sconfitta dall’Aris Salonicco 83-68 (26-21, 20-24, 22-12, 15-9) e conclude le sue last 32 con una sconfitta indolore ai fini della classifica, ma che potrebbe complicare i piani in relazione al fattore campo per eventuali quarti e semifinali. Prossimo avversario negli ottavi i turchi del Banvit Bandirma. Repesa manda in campo Cinciarini-Cerella-Sanders-Macvan-Barac. Waters-Mcneal-Mourtos-White-Hagins il quintetto greco.
Primi minuti di gioco che vivono di sorpassi e controsorpassi. Milano si appoggia alle giocate di Sanders e Macvan in post basso mentre l’Aris colpisce sull’asse play-pivot Waters-Hagins. Il primo punisce ogni ritardo di Cinciarini nella marcatura con l’arresto e tiro, il secondo domina nel pitturato sfruttando la sua potenza e dinamismo mettendo a nudo le difficoltà fisiche di un Barac messo alla berlina dai continui aiuti e recuperi ordinati da Repesa.
A 2’05” dalla fine del quarto, l’Aris tocca il massimo vantaggio sul 21-16 costringendo Repesa a chiamare timeout. Le chiavi sono le 6 palle perse di Milano a fronte dei 5 recuperi greci nonché i 7 rimbalzi offensivi della squadra di casa. Il periodo si conclude con una bomba frontale di Cupkovic, subentrato precocemente all’ex Virtus Bologna White per 2 falli, specchio della maggiore fluidità del gioco greco (9 assist).
Gli ingressi di Lafayette, Jenkins, Simon e Mclean portano più ritmo e dinamismo in attacco e una maggiore reattività in difesa. Ne nasce un parziale di 10-2 nei primi 3 minuti del secondo quarto per il 28-31. Tuttavia, gli uomini di Repesa hanno poca continuità su entrambi i lati del campo e subiscono un contro-parziale di 8-2, tamponato da una successiva tripla di Cinciarini per la parità a quota 36. In difesa i biancorossi continuano a faticare a tenere l’1vs1, subendo così troppe penetrazioni facili al ferro mentre nella metà campo offensiva è Krunoslav Simon a prendersi sulle spalle la squadra. Ed è proprio lui a concludere un’entrata di mano destra che manda le squadre negli spogliatoi sul 46-47
Al rientro Repesa conferma solo Cerella rispetto al quintetto iniziale, scelta che sembra pagare visto il 6-0 in apertura. Proprio quando si ha l’impressione che l’Olimpia abbia il controllo della situazione, ecco un prolungato black-out che decide la partita in favore dei greci. Due triple di Okaro White propiziano un terrificante 16-0 nel quale la sapiente regia dal pick&roll di Waters innesca gli esterni, pronti a punire ogni ritardo nelle rotazioni difensive, con Hagins sotto canestro ad imporre la sua fisicità sugli spaesati lunghi milanesi.
Una penetrazione di Cinciarini interrompe la carestia di canestri lunga 7 minuti, frutto dell’incapacità milanese a costruire tiri puliti e di alcune perse veramente banali (62-53). L’Olimpia tocca il -3 sul 62-59 al 29’ minuto, ma un altro 6-0 greco fissa il punteggio sul 68-59 di fine terzo quarto.
Il parziale 15-9 degli ultimi 10 minuti testimonia come l’Olimpia non riesca a trovare soluzioni appropriate ai suoi problemi offensivi fino alla sirena. Dall’altra parte, lo staff tecnico dell’ Aris gestisce le rotazioni in ottica campionato concedendo la meritata passarella ai principali artefici del successo, Waters e Hagins, svuotando la panchina con gli ingressi di Zaras e Smytsak.
MVP: Jamelle Hagins, per lui 15 punti in 26 minuti (7/10 da due), 8 rimbalzi, 18 di valutazione. Assoluto dominatore dell’area, incontenibile a prescindere dalla marcatura assegnata contro di lui. Nel primo tempo fa valere la superiorità in termini di dinamismo sul pick and roll nei confronti di Barac mentre nella seconda metà sfrutta la sua fisicità spalle a canestro, anche per conquistarsi viaggi in lunetta caricando di falli Mclean.