Avete presente quei magnifici maglioni multicolor che sembrano fatti di tanti frammenti diversi e che nell’insieme danno un effetto meravigliosamente disarmonico? Ecco, il basket italiano mi da quest’impressione.
Una serie A con supersquadre, squadre fortissime ma lontane dal tessuto sociale e viceversa altre con grandi tradizioni e pubblico ma classifiche non all’altezza. Organizzazioni che dovrebbero gestire calendari ed eventi pianificati da mesi e che cadono su situazioni come Gara 2 della serie Milano – Sassari, anticipata come orario la domenica dell’ultima giornata del campionato di calcio alle 18, in una Milano già leggermente oberata dal traffico dell’arrivo del Giro D’Italia. Stessi problemi su chi decide che cosa tra Lega e Fip, così come in tutte le strutture dove la bipolarità è la regola.
Poi abbiamo forse la più forte nazionale di sempre, se guardi le singole individualità, il ché non fa una squadra per forza di cose, però se tanto mi dà tanto… Gli Europei non sono poi così lontani, e li vedrete su Sky… Stanno trattando i diritti tv per il prossimo triennio, sembra a colpi di trattativa privata e sinora non si sa a chi e come…
L’Nba è alla fine della stagione, mentre sto scrivendo LeBronland è in finale, e Curry State sembra avere buone chances di essere l’altra ma chi vivrà vedrà. Come diceva la buonanima Bolognesissima di mia nonna “ho fatto un bel mischione”, ma questo è quello che si vede da fuori…