Chissà se i conservatori della Fifa, dell’Uefa, della casta arbitrale, i parrucconi dell’International Board avranno visto le immagini in tv. Chissà se avranno seguito l’instant replay, cioè la moviola del basket, decisiva nella superpartita fra Reggio Emilia e Milano e nel posticipo Torino-Pistoia. Qualora non avessero osservato queste gare, sarebbe certamente utile ne rivedessero la registrazione alcuni signori. Per esempio, Marcello Nicchi, grande capo degli arbitri, quello che contrariamente a Sarri, è convinto gli arbitri italiani siano i migliori in circolazione (e noi stiamo tutta la vita con Sarri). Oppure Stefano Farina, il designatore di B che manda in giro fischietti tecnicamente mediocri oppure ciechi, come quello che non ha espulso Coly per il fallo spaccagambe su Dessena o l’altro che non ha visto il gol regolare del Cagliari al Como.
Il basket continua a dare grandi lezioni al calcio che, anche per la mancata introduzione della moviola in campo, deve ringraziare Blatter e Platini sebbene, grazie a Dio, sia vicino il tempo in cui si toglieranno definitivamente dai piedi. Aggiungendo, a cascata, tutti quelli che da anni, pure in Italia, pervicacemente si oppongono all’uso della tecnologia a trecentosessanta gradi e non solo per il gol non gol o la prova tv, la cui casistica di applicazione è più complicata del cubo di Rubik. Nel 2005, addirittura dieci anni fa, la finale scudetto fra Milano e la Fortitudo fu decisa dall’instant replay che stabilì come il tiro da tre punti di Douglas fosse stato effettuato in tempo utile: la Fortitudo conquistò il secondo tricolore della sua storia. Nella decima giornata del massimo campionato di pallacanestro 2015-2016, a Reggio Emilia la moviola ha negato il canestro a Hummel, permettendo alla Grissin Bon di vincere e agganciare il primo posto. A Torino, invece, l’instante replay ha convalidato il canestro di Blackshear, regalando a Pistoia una clamorosa vittoria a fil di sirena.
Lungo e caloroso deve essere l’applauso rivolto a Fernando Marino, presidente della Lega Basket, che ha fortemente voluto l’estensione della moviola a tutta la stagione regolare, decisione senza precedenti nelle leghe professionistiche europee. Ha osservato Marino: “La serenità con cui tifosi, giocatori e allenatori accettano le declino prese dagli arbitri in base all’analisi delle immagini, senza dubbio è un ottimo esempio di maturità e cultura sportiva”. Ecco, appunto: la cultura sportiva. La moviola in campo renderebbe molto più trasparente il calcio: certo non azzererebbe ogni contenzioso, ma ne ridurrebbe drasticamente il numero e consentirebbe agli arbitri di fare meglio ciò che devono fare. Abolendo i giudici di porta, che fanno solo confusione.
Xavier Jacobelli
Corriere dello Sport-Stadio
fonte: Legabasket.it