Coach Marco Calvani sperava di portare a casa la vittoria, ma a Trieste arriva, invece, la sconfitta: 87-68 il finale della gara decisa nel terzo periodo. Tra i 6 “superstiti” azzurri spiccano le prestazioni di Allegretti (19 pti) e Traini (16)
La cronaca
Avvio di gara abbastanza blando: Coronica apre con la tripla, prontamente recuperata dai canestri di Malaventura e Allegretti. Al 6°, però, Trieste inizia a costruire il suo vantaggio con i punti di Carra e Candussi troppo spesso lasciato libero al tiro e i padroni di casa toccano il +11 a 2 minuti dalla sirena (17-6). Brkic e Ganeto, sul finale, interrompono il digiuno azzurro e riducono a 9 lo svantaggio. (22-13)
Carra e Marini rispondono al canestro iniziale di Ganeto e riportano Trieste avanti di 12 dopo un giro di lancette (27-15). Gap che aumenta a 15 dopo 2 minuti ma a metà quarto Napoli reagisce e mette a segno un parziale di 8-0 che ricuce lo strappo riportando i partenopei sul -4 a 120’’ dall’intervallo.
Nonostante l’infortunio accorso a Malaventura costretto ad uscire dal parquet, gli azzurri riescono a recuperare il divario e ad andare al riposo lungo sotto di una sola lunghezza grazie al 4 su 4 dalla lunetta di Allegretti e Traini. (38-37)
Napoli non torna sul parquet e Trieste riprende il discorso lasciato in sospeso al primo quarto: Carra, Grayson e Tonut piazzano le triple che consentono ai padroni di casa di allungare sul +19 a metà quarto. Il black out offensivo di Napoli continua e il divario si allunga a 24 lunghezze a 160’’ dalla sirena. Allegretti e Ganeto evitano a Napoli di chiudere il quarto con solo 3 punti realizzati ma Tonut, sulla sirena, mette la tripla che vale il +20 triestino (69-49).
Con i giochi ormai compromessi, Napoli cerca l’impresa. Trieste, però, continua a macinare punti e coach Calvani, a corto di rotazioni, è costretto ad affidarsi ai giovani. Gli ospiti tentano comunque una rimonta improbabile con Traini e Allegretti ma gli avversari riescono a gestire l’ampio vantaggio costruito e a chiudere la gara 87-68 conquistando i 2 punti utili a mantenere salda l’ottava posizione in classifica.
Sicuramente fatale il rientro dagli spogliatoi: il black out offensivo aggiunto alle 6 triple subite, hanno compromesso la gara. Sotto di 24 e con pochissime rotazioni a disposizione, la squadra partenopea non poteva fare altrimenti. Eppure, nel secondo quarto, gli azzurri avevano dato l’ulteriore prova d’orgoglio recuperando un divario di 15 punti chiudendo, poi, il primo tempo a -1 dagli avversari.
Onore comunque ai giocatori per averci provato e aver soprattutto creduto ad una vittoria che avrebbe avuto il sapore di un’impresa. In 6, tra cui Malaventura con la nota mano fasciata, non potevano fare di meglio. Per Napoli, i punti in classifica restano 12 (penultimo) a 6 punti dal treno playoff.