Stanotte il debutto dei BigThree dei Nets: non benissimo. Probabilmente arriveranno, ma dovranno essere molto attenti a superare i propri difetti congeniti.
Negli anni ’70, quando un giocatore o una squadra faceva 10/10 dal campo, portava a casa il “Bo Derek”, l’usanza e il nome si son poi persi, colpa delle femministe. Hanno iniziato in questo modo, stanotte a CLE (una delle 7 città dove un po’ di pubblico è ammesso), i Nets del trio-maravilla KD-Kyrie-Harden. Peccato che poi abbiano infilato 0/11, e condito il solo primo quarto di 7 palle perse, lasciando che i Cavs si riprendessero. Cosa è emerso dalla prima apparizione dei Nets aspiranti all’Anello? Soprattutto che non sarà facile: non è una formazione semplice da allenare, richiede tanto tempismo nei cambi oltre al logico tempo di assemblaggio e adattamento, contando che: Harden deve ancora perdere la pancia, Kyrie deve in pratica rifare la preparazione dopo i 15 giorni di assenza poco giustificata, KD è pur sempre reduce da un anno di inattività.
I troppo facili entusiasmi sul trio, fomentati anche dal marketing NBA, dovranno fronteggiare dati di fatto negativi che sono altrettanto sensibili di quelli positivi. Il quintetto dei Nets somma 14.5 palle perse per gara in stagione (12 considerando le cifre in carriera) e meno male che nei 5 troviamo Jeff Green che ha rispettivamente 0.7 e 1.5. Le cifre di lungo periodo peggiorano se si considerano gli ultimi 3 anni di attività del trio. Se, quindi, si tratta di un terzetto che potrebbe andare con comodo sugli 80 pti/gara, si deve contare anche una dozzina di palloni buttati, cui aggiungere quelli fisiologici dei vari Cabarrot, Perry ecc. Un oceano di possessi nell’arco della stagione. Infatti stanotte, quando i Nets erano 5/5 dal campo, erano anche già a 5 perse in 4 mins, e CLE aveva il doppio dei possessi riuscendo a tenersi a galla (5/10 dal campo). La difesa sarà un problema: Kyrie anello debolissimo, nel finale supersonico di Collin Sexton ha preso in faccia 13 dei 17 punti della guardia dei Cavs negli ultimi 5:10 di gioco complessivi, compresa la tripla che ha dato il secondo OT. Se è vero che i Nets segnano 120/gara con quasi il 50% dal campo, è altrettanto vero che solo 3 difese sono peggiori della loro nella NBA (115.8 incassati). Nel primo OT hanno avuto per due volte 5 pti di vantaggio: sui 14 totali segnati, 5 di margine sono un’enormità, sperperata causa difese pessime.
Attualmente ha poco valore anche la stat che vede i Nets possessori dei primi 3 realizzatori della NBA nei quarti periodi: 4th qtr non coincide necessariamente con clutch-time, e le scelte offensive sono state terribili nel secondo OT, quando la squadra ha avuto bisogno di finire sotto di 7 prima di dare la palla a KD. Durant, che dovrebbe essere il principale terminale offensivo di qualunque squadra, è stato ben difeso d’anticipo da Nance, ma è anche passato dagli Splash Brothers ai Dribble Buddhas: la violenza ritmata contro il parquet è il brand sia di Harden che di Irving.
In generale, al momento, BKN pare migliore con Harden in pg e Kyrie off the ball, ma nei momenti decisivi è KD a dover avere in mano il pallone. Ultima nota: dopo tre quarti con tanti minuti, entrambe le squadre hanno inchiodato alla panchina i centri classici. Drummond e DAJ non hanno visto campo dalla fine del terzo quarto in poi, e la versione con Jeff Green finto centro è stata la migliore di BKN, quella che ha recuperato i 13 di svantaggio cui i Cavs li avevano costretti. Almeno due note su CLE. Difesa stellare (seconda ad Est, quarta nella NBA, prima per recuperi con quasi 19/gara) e Collin Sexton conferma quanto avevamo detto di lui a inizio gennaio: il ragazzo segna 27 tirando 20 volte (54% dal campo, di cui 50% da 3), perde solo 2 palloni. Segno che si possono gestire quasi tutti i possessi della propria formazione senza 5 o 6 perse ogni volta (vero Barba?).