I Celtics hanno infilato 155 pti nel canestro dei Pacers.
BO5TON. Al di là dei vagheggiamenti di 5-convocati-5 cui, nel caso, penseranno i tifosi votanti per lo ASG, diamo un’occhiata alla quota di basket che viene riservata al quintetto base dei Celtics, tenendo fuori la gara appena terminata perché rappresenta un caso particolare vista l’arrendevolezza Pacers (senza Haliburton). La media del bilanciamento titolari/panchina è 2/3: ti aspetti che la panchina produca almeno un terzo di quanto necessario. Il quintetto dei Celtics eccede il 66% del fatturato in ogni campo, causando le perplessità sull’eccessivo minutaggio di cui abbiamo già parlato. Il comparto meno squilibrato è quello delle triple: 31 del quintetto sulle 44 totali. Ne imbucano 13/31, percentuale non esaltante resa debole dal 25% di Holiday: tolto lui si sale a 12/27, un 44% che restituisce la potenza delle catapulte bostoniane. Sulle ali della completezza di Jaylen e di un inizio stagionale da MVP di Tatum, i titolari producono 33 rebs su 50: significa che il pino pare nel raggio della produzione richiesta, se non fosse che il 33% viene raggiunto grazie al solo Horford, che cattura 7 dei 17 rimanenti rimbalzi, retrocedendo gli altri 6 a meno di 2 rebs di media ciascuno. Ai 5 partenti vanno anche 6 delle 7 stoppate e 16 dei 23 assists per gara. I 69 ass totali non sono pochi (su 150 panieri o liberi) ma in un certo senso lo diventano osservando quanti canestri o liberi sono segnati dai panchinari: solo 18 canestri su 133 e 2 liberi su 50. Significa che gli assists sono scambiati solo tra i titolari, che la panchina, nei rari momenti in cui è significativamente in campo, non è aiutata e non riesce (nessuno dei 6 più usati supera il 37% dal campo!) a contribuire a livello realizzativo. Il che è ovvio guardando i nomi da cui è composta, ma campanello d’allarme guardando… i nomi da cui è composta. Il volume occupato dai titolari diventa appunto eccezionale, in tutti i sensi, quando si arriva nel comparto delle responsabilità offensive: 212 dei 274 tiri totali presi dal quintetto, ovvero quasi 80%; la poca reattività del pino si riversa nell’ultima stat per oggi: 9 perse a gara sulle 15 arrivano dai titolari e sono poche sia in singolo (meno di 2 ciascuno) sia in totale in quanto rappresentano il 60% dei TO a fronte del fatto che il quintetto gestisce almeno un 80% dei palloni.
HARDEN. Ciranda de Pedra è finalmente tornata a casa e la telenovela per ora va in letargo. Il Compton native James Harden trova i Clippers e Philadelphia trova una scelta all’anno per i prossimi 5 anni (3 prime, 2 seconde). Il resto, tutti i giocatori che hanno cambiato casa per contorno, sono quasi ininfluenti con l’eccezione dello scambio Batum out / Tucker in che sono certo sia a svantaggio dei Clippers perché il Francese sarebbe stato molto più utile o, nel caso non lo fosse stato, meno ingombrante. In breve: le chances dei Clippers non aumentano con l’arrivo di Harden, quelle dei Sixers non diminuiscono, nel breve periodo, senza di lui. PHI, come abbiamo già avuto modo di osservare, avrà spazio non per uno ma per due max contract dal prossimo anno, oltre alle scelte: nel medio-lungo periodo il suo futuro è brillante. Il portato ulteriore per i Clippers è questo: Harden e Westbrook hanno giocato insieme già due volte (OKC e HOU), non è mai andata come si voleva.
MEDIA DEAL e ESPANSIONE. Segnate queste date. Luglio 2025: entrata in vigore del nuovo accordo media-NBA. Stagione 2026/27: entrata di due nuove franchigie, e quindi la prossima. Opening Night 2026/27: ritorno dei Sonics, nome di proprietà della municipalità di Seattle, nella NBA. Dato che è quasi certo che l’altro ingresso sarà LasVegas, viene da domandarsi cosa è accaduto a MexicoCity. La franchigia messicana è già nella G-League, dove compete off-rank, e i risultati economici non sono eccellenti, così come alcune questioni organizzative e altre perplessità che una associazione iper-politically-correct come la NBA potrebbe trovare imbarazzanti. Restano (pochissime) possibilità per SaintLouis (che riempirebbe un vuoto enorme nella fascia centro occidentale degli USA, come da cartina) e per Pittsburgh, che è una delle città di sport più generose della nazione. Le due nuove franchigie sono entrambe decisamente a Ovest, il che porterebbe a una riorganizzazione con trasferimento di Minneapolis nella Eastern Conference. La città al momento è nel West, ma dista dalla cosa pacifica (Copalis Beach, WA) 1800 miglia, mentre sono 300 meno dalla costa atlantica (Portland nel Maine).