Terza puntata: entriamo nelle prime 15 chiamate, iniziando con gli Spurs che hanno la posizione migliore degli ultimi anni.

Nella foto di testa Robert Williams, il video è dedicato a Kevin “Beli” Huerter

 

18 SPURS – Mitchell Robinson, 7.0 x 225, c. Altro giocatore “rischioso”. Nessuna indicazione di College o anzianità per Robinson, che ha approfittato dello scandalo NCAA e dell’aver frequentato una Prep School per rinunciare a frequentare l’anno universitario (era promesso a Western Kentucky). Mitchell ha sia quel che agli Spurs fa difetto sottocanestro (gioventù, atletismo, fisicità e rim protection) sia quel che gli Spurs “odiano” (personalità non proprio tranquilla), però crediamo che, negli uffici di Alamo, Pop con Ettore ed R.C. decideranno che è una scommessa che si deve tentare. Alto 2.13, con apertura di braccia 2.20, e standing reach 2.85, ha anche dimostrato di avere raggio di tiro, fino a distanza-triple: troppo fascino in uno spot scoperto per lasciarlo andare, secondo noi.

 

17 BUCKS – Kevin Huerter, 6.7 x 195, sg, So, Maryland. Giocatore le cui quotazioni hanno ricevuto una enorme spinta dalla combine, in cui ha brillato sia nelle prove fisiche che tecniche che negli scrimmage 5 vs 5. Il tiro dal palleggio è affidabile, quello catch and shoot, sia spot-up che uscendo dai blocchi, è addirittura impressionante. Se vi serve una guardia che dia garanzie di aprire il campo, potete fidarvi di lui. Non molto dissimile dal nostro caro Belinelli: nel senso che fisicamente non è il miglior atleta del mondo, ma ha un’ottima stazza per una guardia, e in difesa ha voglia di sbattersi.

 

16 SUNS – Zhaire Smith, 6.5 x 200, sg, Fr, Texas Tech. Prospetto nel vero senso della parola: ancora da sgrezzare in tanti aspetti, ma è un atleta semplicemente formidabile, e chi lo ha visto giocare dal vivo ne descrive l’eccezionale feeling per il Gioco. Potrebbe facilmente essere scelto anche prima, ma non crediamo nei primi 10. Anche lui ha un’apertura di braccia notevole: 209 cm a fronte di essere alto 1.98. Chi lo sceglie dovrà avere pazienza (e i Suns possono averne), ma potrebbe trovarsi a roster un vero crack nel giro di due anni. Perché allora non resta al college? Beh: voi davvero ci rimarreste, foste in lui?

 

15 WIZARDS – Kevin Knox, 6.9 x 215, sf/pf, Fr, Kentucky. Knox è estremamente oscillante nei taccuini degli scout: alcuni lo vedono nei primi 10, altri lo fanno scivolare verso il numero 18. Noi siamo più dalla parte di questi ultimi. Non ha un QI cestistico particolare: spesso forza situazioni 1 vs 3, e ha un rapporto assist-per-possessi che lo mette di diritto nella categoria “Buchi Neri”. Inoltre, pur avendo un naturale gioco offensivo fronte a canestro, è dubbio se sia sufficientemente veloce per reggere il confronto con le sf NBA. Una volta i tweener, giocatori un po’ a metà tra due ruoli, erano molto mal visti, ma il gioco moderno, con ruoli spesso non definiti, li ha rivalutati: nel caso di Knox, il Basket di oggi rende alcuni dei suoi difetti meno determinanti, e il talento offensivo ingolosirà molti.

 

14 NUGGETS – Shai Gilgeous-Alexander, 6.6 x 180, pg/sg, Fr, Kentucky. Il cognome più lungo del Draft. In questo Canadese di Toronto (inaspettatamente diventato il miglior Wildcat della stagione) c’è molto da costruire, ma c’è anche materiale pregiatissimo. Coach Calipari lo ha definito “uno dei più assidui lavoratori mai allenati da quando sono a Kentucky”. Quindi è molto probabile che tutto il materiale pregiato si trasformi in un gran giocatore. E’ una guardia molto simile a Dejounte Murray degli Spurs, con simili pregi e difetti, tra i quali, in primis, il tiro: se lasciato tranquillo coi piedi per terra, però, la mette da oltre i sei metri col 40%, ancora rivelando che esiste margine per lavorare. Obbligatorio mettere su muscoli e peso, perché al confronto Gregor Fucka era un ciccione.

 

13 CLIPPERS – Robert Williams, 6.10 x 240, c/pf, So, Texas A&M. I 2.09 sono ampiamente regalati, ma questo è un giocatore tipicamente interno, l’indole è quella del vero centro più che del 4. Se un’apertura alare di 227 cm si unisce alla capacità di salto verticale, alla velocità di piedi e al senso della posizione che ha lui, il risultato è uno stoppatore di primo livello; i rimbalzi non sono un problema. Offensivamente non ha molte opzioni, ma è molto potente, ama il bully-ball e da post-basso sa farsi valere, essendo anche un buon tiratore di liberi. Altro pregio: sa passare la palla. Uno dei principali scout USA, severissimo e maestro dell’understatement, per sottolinearne la capacità di passaggio dice: not a black hole in the post, and also after re-post. Detto da lui, un complimento solenne. Partito Blake Griffin, forse partente DAJ, ancora sfortunatissimo con gli infortuni il rookie 2016 Brice Johnson: RW potrebbe davvero trovare posto immediato a ClipperTown.

 

https://www.youtube.com/watch?v=LAbz_z2NzXE