Continua il Draft NBA.
E continuano le non-sorprese: Lakers e Brandon Ingram al numero 2 era un altro matrimonio annunciato.
Più thrilling era la terza chiamata, dei Boston Celtics. Avrebbero scelto per qualcun altro e impostato una trade, o avrebbero scelto per se stessi? Pare valida la seconda opzione (quella del nostro Mock…): i Celtics selezionano infatti Jaylen Brown, freshman da California U., e secchione acclarato; dovrebbe trovarsi molto bene con coach Brad Stevens, uno dei nerd di maggior successo e prospettive nella NBA.
I Phoenix Suns col numero 4 vanno invece da Dragan Bender, ala forte croata di 2.15 con movimenti da guardia, proveniente dal Maccabi Tel-Aviv e potenziale nuovo Porzingis.
Al numero 5 Kris Dunn viene scelto dai T’Wolves. Secondo molti Dunn, per talento, era il terzo di questo Draft: è una pg che ama distribuire e difendere, e di certo riempie una posizione in cui Minnesota necessita di difesa, dal momento che Rubio è più un effervescente ladro di palloni che un consistente difensore. E’ anche un ragazzo uscito da una difficile situazione famigliare: mamma in prigione e poi deceduta, separato per un periodo dal padre, momenti difficili a New London (Connecticut), ma ora è un giocatore NBA in una squadra ricca di talento.
Necessitando di tiro, pare azzeccata la scelta dei New Orleans Pelicans: al numero 6 vanno da Buddy Hield, che incrocia coach Gentry e sarà destinato ad aprire il campo per il futuro MVP Anthony Davis.
E dei primi magnifici 7 pronosticati da quasi tutti mancava solo Jamal Murray, che infatti, al numero 7, finisce ai Denver Nuggets. La pg di Kentucky ha segnato 20 di media quest’anno al college, diventando il più prolifico freshman di sempre per Kentucky U….e lì non ne hanno visti pochi, di grandi giocatori. Formerà insieme a Emanuel Mudiay una delle coppie più giovani e “slashing & clashing” della NBA.
Ecco, le prime 7 scelte. Eccetto Philadelphia, nessuna delle altre 6 squadre è un ambiente inevitabilmente perdente, e si può dire che davvero la Prima Scelta Assoluta è colui, alla fin fine, è andata peggio.