La data per l’inizio della nuova stagione NBA sembra diventata una lite tra moglie, marito ed amante, di chi e di quale sesso decidetelo voi. Con ordine, riepilogo.
MARITO. Il Commissioner Adam Silver suggerisce come data migliore una tra metà Febbraio e inizio di Marzo. Motivi: verificare il completo quadro delle conseguenze economiche della stagione nella Bubble, implementare eventuali migliorie (AKA: non solo 1 Bubble, ma almeno 4, una per Division), e soprattutto vedere, lasciando uno spettro di tempo ampio, cosa succede sul fronte della pandemia. Se peggiora, se passa, se arriva un vaccino, se fosse mai possibile ricominciare con il pubblico in presenza, almeno nella misura di metà delle poltroncine delle varie Arene. Una pausa lunga servirebbe anche a sviluppare soluzioni tecnologiche per consentire alle franchigie di implementare forme di abbonamento intermedie tra quelle in presenza e quelle a NBA LeaguePass: una sorta di VirtualPass, non in presenza ma con enormi benefit (da definire) e chances garantite dagli strumenti tech.
MOGLIE. I proprietari fanno sapere, guidati da quelli delle 8 franchigie non ammesse alla Bolla, che molti giocatori sarebbero fermi da 12 mesi a metà febbraio, e da 10 al momento di riprendere la preparazione in vista di quella data. In altre parole: il patrimonio giocatori sta andando a male, si deve inIziare a metà dicembre, per sfruttare, qualunque tipo di abbonamento si potrà vendere in quel momento, anche lo shopping del Natale, che in Italia è potente, ma in America è delirio assoluto.
TERZO UOMO/DONNA. Forse stizziti per non essere stati interpellati per primi, i giocatori fanno sapere che no, per Natale non se ne parla. Natale con i tuoi eccecc è un argomento, troppo poco stacco agonistico per chi ha fatto le Finals e i PO un altro, l’incertezza salariale, POI il grado di gravità della pandemia e conseguentemente le condizioni di sicurezza in materia di salute troppo diverse da Stato a Stato dell’Unione e quindi da franchigia a franchigia.
RISULTATO: il management della NBA e i principali rappresentanti del sindacato giocatori (con piena delega) hanno programmato un incontro, nella notte italiana tra il prossimo giovedì e venerdì, in cui voteranno sulle due soluzioni rimaste in piedi. O si inizia il 22 Dicembre, con RS di 72 gare che termina a metà Maggio e Finals decise entro il 22 Luglio, oppure RS dal 18 Gennaio, 60 gare entro fine Giugno, e Finals finite entro il 21 Agosto. Come noterete, nessuna delle due corrisponde alla primigenia idea di Silver, che oltre a notevoli capacità manageriali ha davvero anche una gran pazienza.
In ogni caso, per come stanno ora le cose (h. 13 del 4 Novembre 2020) l’America potrebbe conoscere le date della stagione NBA prima dell’identità del suo nuovo (si spera) Presidente.