In questa puntata di NBA Lab presenteremo i numeri di qualità di Jaylen Brown, e spezzeremo una lancia a favore delle visioni di Danny Ainge.
Jaylen Brown è stato scelto con il N. 3 assoluto all’ultimo Draft dai Boston Celtics. La chiamata ha fato storcere il naso a molti Celtics-fans, che avrebbero voluto Kris Dunn o Dragan Bender, ma una volta ancora sembra che Danny Ainge e il suo staff abbian visto giusto. Almeno rispetto ai due altri giocatori sopra citati. Bender infatti vede poco campo a Phoenix, e, da più giovane giocatore del Draft quale era, sta dimostrando qualche logico ritardo nel suo adattamento ai pro. Dunn, invece, ha visto parecchia azione, anche da starter durante l’infortunio (ennesimo) a Ricky Rubio, ma per ora è solo una copia più atletica dello Spagnolo: difesa sulle linee di passaggio, contropiede, poco tiro (31% su un numero di tiri per partita di poco inferiore ai 4). Jaylen Brown invece, se non stupisce per il totale dei suoi numeri, ha dati interessanti circa la qualità e i momenti in cui tali cifre vengono espresse ed accumulate. Il ragazzo appena uscito da Cal, infatti, alla data del 23 Nov, aveva accumulato un plus/minus di +52 negli 81 minuti giocati in ambito di quarto periodo. Secondo in questa classifica solo a Russell Westbrook (+81 su 97’ giocati). Brown, di certo, si giova del primato di squadra dei Celtics nella speciale categoria, dal momento che i biancoverdi hanno un +/- positivo di 5 pti nei periodi finali, con la squadra di OKC seconda ma a quasi 2 di distanza (+3.3). Il rookie, quindi, viene fatto giocare in una fase di gioco strutturalmente “confortevole” per Boston, ma di certo riesce a farsi valere, perché lascia, nella classifica all-NBA, alle spalle non solo Westbrook, ma anche compagni più celebrati come Bradley, Rozier e Smart, rispettivamente numeri 4-5-6 del ranking. Aggiungiamo: fase confortevole ma non troppo, dal momento che il rush dei Celtics è spesso dettato dalla necessità; sono infatti una delle squadre più pigre nelle partenze e nelle ripartenze del terzo quarto, obbligandosi a recuperi e rimonte da quarto periodo. Jaylen gioca quasi 7 minuti di media e segna, nel quarto periodo, 4 dei suoi 6 punti, preceduto, tra i Celtics, solo da IT4 (8,5) e Bradley (5); ha inoltre il 50% al tiro. Ecco dunque come la qualità attuale del giocatore sia superiore ai suoi attuali numeri: pensiamo che Brown possa ovviamente progredire moltissimo, ma l’impatto che riesce già ad avere non è secondario, e, giocando tanto nei minuti decisivi, potrà progredire più in fretta. 1 minuto “clutch” vale infatti molto di più di un minuto ad inizio secondo quarto o in garbage time. Dato che lo abbiamo nominato dedichiamo una piccola chiusa a Terry Rozier, che sta tirando col 41% da 3 in stagione (17/41). Altra scelta che, due anni fa, fu buuuuuuata pesantemente. I tifosi volevano Jerian Grant: crediamo che Ainge abbia avuto ragione anche allora.