Non solo sfortuna per il campione dei Sixers.
EMBIID. Joel Embiid ora è infortunato. Infortunato davvero, un problema al menisco laterale sx ed è stata annunciata stanotte la decisione di procedere con intervento chirurgico. La gestione del problema è stata pessima, e diretta conseguenza del comportamento di franchigia e giocatore. Date: il 25 gennaio gioca vs Indiana e sente fastidio, il 27 ci sarebbe la grande sfida contro Jokic, ma Embiid non gioca e qui scatta il richiamo della NBA secondo la nuova regola dei non-riposini delle Stelle soprattutto in National TV. Pausa. I riposini devono essere giustificati, questo lo era ma il richiamo della NBA arriva per la somma dei precedenti: contro DEN sarebbe stata la 44’ partita dei Sixers, Embiid ne aveva già saltate 11. Essendo circa metà stagione, era arrivato anche un dato per Joel molto allarmante: lui, il suo staff, i Sixers si sono accorti che, saltando anche solo un po’ di gare in più della media già tenuta, sarebbero rimasti sotto le 65 giocate, il minimo per potere concorrere ai riconoscimenti stagionali, quali lo MVP. Quindi, dopo aver saltato anche la gara dopo vs POR, ecco che Embiid si veste per affrontare GS il 30/1, ma viene rimesso in injury list dal primo febbraio. Per aver gigioneggiato troppo, per aver preso con troppa leggerezza le nuove regole NBA (avallate anche dal sindacato dei giocatori), Embiid è stato costretto a / ha preteso di giocare quando non avrebbe dovuto, per mantenere la eleggibilità ai riconoscimenti. Dai quali non poco del suo gioco dipende. Se esce dal cono di luce, Embiid perde la aura di infermabile che lo sta rendendo il nuovo James Harden, ovvero colui al quale vengono regalati oceani di lunette. In 33 gare, per 20 volte ha usufruito di 12+ tiri liberi, arrivando a mostruosità inconcepibili come i 21 di un confronto novembrino vs OKC (19/21, su 35 pti totali…..) e i 23 della gara dei 70 pti vs SAS. Lo abbiamo già visto con La Barba: la NBA non lascerà mai, MAI, che un Anello venga deciso da procacciatori di lunette. Procacciatori assai agevolati, che vengono spediti alla carità per azioni che altri giocatori non si vedono riconosciute. La media dei liberi tentati nelle 20 gare ricordate è 16; la media delle 13 gare in cui ha avuto 11 liberi o meno è 8; solo 3 volte ha avuto meno di 5 viaggi; la sua media stagionale è 12. Rapido check su altri grandi giocatori offensivi: Tatum tira 7 liberi/gara, Doncic 9.5, Booker 7, Jokic 5.8, SGA 9.3, LBJ 5.6, Monociglio 6.9, Edwards 6.4, KD 6.6. L’unica figura che sta al passo è Giannis con 11. La sproporzione è evidente, lampante, una ferita che, dopo gli eccessi dello Harden dei Rockets, si sperava annullata. Oltretutto, sono una pessima notizia per i 76ers: significa che non accederanno al Titolo, perché la NBA non lascerà mai eccecc.
DRAFT / 1. Una cosa che abbiamo in molti è un abbonamento ad Amazon Prime. Con quello potete guardare basket che di solito non vedete: le gare della Overtime Elite, la lega privata che sta provando a insidiare la G-League (e il programma Ignite). Lo scorso anno ha lasciato il primo vero segno grazie ai gemelli Amen e Ausar Thompson, 4’ e 5’ scelta; quest’anno la stagione pare più magra, ma resta una realtà da non ignorare.
DRAFT / 2. Potremmo trovarci davanti a 5 Francesi scelti al primo giro. Ve li elenco in ordine di attuale preferenza: Risacher, Salaun, Sarr, Dadiet, AJinca (figlio del centro a lungo membro della nazionale e con tanta NBA giocata). Risacher è il più conosciuto, potrebbe essere scelto nei primi 3 in quanto ritenuto NBA ready, ottimo difensore, triplista affidabile. Il più interessante potrebbe essere però Tidjane Salaun, che richiama in certe caratteristiche Michael Porter Jr. e ha l’apertura alare di Antetokounmpo. Considerato l’apprezzamento che riscuote anche Alex Sarr, da tanti accostato a Evan Mobley (e come lui ha un fratello più scarso già in NBA, Olivier), penso di poter perfezionare l’affermazione di esordio: 5 al primo giro, ma 3 nelle prime 5 scelte. La Francia ha già scalzato la Slavonia globalmente intesa come leader d’Europa.