Nets e Bucks restano aggrappàti alle loro serie, sfruttando le distrazioni di Hawks e Bulls. Gli Spurs si giovano delle ataviche mancanze dei Clippers.EASTERN CONFERENCE

Atlanta Hawks (1) – Brooklyn Nets (8). Serie pareggiata: 2-2. Vi avevamo detto di esser curiosi di vedere anche la seconda gara a Brooklyn, e siamo stati buoni profeti. Oltre ad essere stata una partita emozionante, ha segnato un definitivo livellamento emotivo della serie, ragion per cui ora non esiste più, a livello di inerzia, la supremazia del N.1 vs il N.8, e, anzi, la pressione è sulle spalle degli Hawks. D-Will ha trovato la gara che offre un senso al suo autunno cestistico: 35-5-7 con anche 3 recuperi e un ENORME 7/11 da 3, per dare ai suoi la sensazione di poter davvero compiere l’impresa. Atlanta, però, pur sconfitta, ha visto giocare bene tutti e 5 gli starters (non era mai accaduto finora), e questa notizia, che ha alcuni risvolti inquietanti, può essere anche però interpretata come positiva da coach Budenholzer. Dove non si sono visti miglioramenti è nella supremazia di Brook Lopez su Al Horford, un match-up che sta dando ai Nets solo piaceri e ad Atlanta solo dolorosi interrogativi sul reale potenziale-Playoffs. Restiamo tuttavia ancora dalla parte degli Hawks per il passaggio del turno. Il primo, turno.

Chicago Bulls (3) – Milwaukee Bucks (6). Serie 3-2. Sempre in vantaggio i Bulls, ma i Bucks hanno violato una volta lo United Center. Ora si torna in Wisconsin, dove gli uomini di Kidd cercheranno di forzare D-Rose e compagni alla bella. Ammettiamo di aver sottovalutato le risorse psicologiche e tecniche di cui J-Kidd ha dotato i propri ragazzi, e proprio come i Bulls ci eravamo distratti pensando che questa serie fosse diretta ad un rapido 4-0. Onore ancora una volta all’allenatore forse più sottovalutato della NBA, e ovviamente ai suoi ragazzi. La chiave della serie è l’attacco di Chicago. Se riesce a rendere e a fornire percentuali dignitose, allora ci si trova in una situazione come quella che aveva portato i Bulls sul 3-0; se invece, come in gara5, Rose e Butler combinano per un 10/41 al tiro, e da 90 tiri dal campo Chicago spreme 88 punti soltanto, allora son dolori.

WESTERN CONFERENCE

Los Angeles Clippers (3) – San Antonio Spurs (6). Gli Spurs si riprendono il fattore campo: serie 2-3. La seconda W di SA in California sarà per sempre legata a quattro immagini simboliche. La più clamorosa ed evidente è l’interferenza di DAJ che ha tolto al tiro di Blake Griffin la possibilità di finire nella retina: sarebbe stato il +1 LA con meno di 5 secondi da giocare; la seconda è il 1/9 nel quarto periodo con cui Blake Griffin ha macchiato la sua pur sontuosa prestazione (30-14-7, ed aveva terminato il terzo quarto con 9/16); la terza immagine è il non geniale tecnico che CP3 si è preso a circa due minuti dalla fine, passando con violenza la palla ad un grigio, e apostrofandolo: non c’era nessun motivo per farlo, il giocatore era solo nervoso perchè Leonard gli aveva preso, e convertito, un rimbalzo offensivo sulla testa; la quarta è il precoce vantaggio di 16 ottenuto dai Clippers, vanificato al primo riposo di Paul, segno che, pur non perfetto come molti pretendono, CP3 è un nocchiero indispensabile a questi Clippers. Se evitasse sciocchezze nei finali delle gare di playoffs sarebbe meglio. Serie dalla parte di San Antonio, ma ancora aperta.

Houston Rockets (2) – Dallas Mavs (7). Si chiude la serie: 4-1 Houston. Meno male che è finita. Con infinita pena andiamo a mettere il silenzio alla stagione sbagliatissima dei Mavs, e ci dedichiamo con curiosità a vedere dove può arrivare Houston.

Memphis Grizzlies (4) – Portland TrailBlazers (5). I Blazers evitano il cappotto e evitano anche di pareggiare uno sgradito record: se avessero perso 4-0 sarebbero stati i primi dal 1996 a venire silenziati da un avversario sia nella regular season che nei Playoffs; allora furono gli Houston Rockets, vittime dei Seattle Supersonics di Kemp e Payton. Gara4 è stata l’apoteosi di Lillard: D-Lill è tornato Mr. Clutch. Dopo aver sbagliato le sue prime 4 triple della nottata, ha realizzato la quinta, giovandosi anche di un and1, per dar vita al gioco da 4 punti che ha messo ai Blazers le ali per il loro qaurto periodo da 31-17. Batum continua a fare pena in attacco (3/13), ma uno che pur tirando in quel modo va lo stesso in doppia cifra (12) e la bissa a rimbalzo (13) dallo spot di sf….beh nella mia squadra un posto lo trova sempre. Memphis ha ovviamente risentito dell’assenza di Mike Conley, operato allo zigomo dopo la botta rimadiata da McCollum in gara3. Non ci sono notizie sulla data di rientro, ma intanto il giocatore ha comprato 500 biglietti di gara5 a Memphis e li offrirà ai tifosi che nelle ora immediatamente seguenti all’infortunio lo hanno tempestato di messaggi di incoraggiamento. Calathes e Udrih sono sensibilmente inferiori a Lillard e Blake, ma Memphis dovfrebbe riuscire a vincere la gara di cui ha bisogno per arrivare a 4. Meglio che sia gara5, in ogni caso…