Alcune serie hanno espresso la loro sentenza già alla quarta partita. Se lo scorso anno si era registrato il record di Gare7, quest’anno pare andare di moda lo sweep. Ogni 4-0 ha però una storia diversa.
EASTERN CONFERENCE
Atlanta Hawks (1) – Brooklyn Nets (8). Serie sul 2-1 Hawks. La nostra annunciata curiosità di vedere cosa sarebbe accaduto trasferendo la serie da Atlanta a NY è stata ripagata. I Nets hanno sfoderato una prova autorevole, tenendo sempre a distanza di 8-10 pti, con picchi anche di 14, gli uomini di Budenholzer. La svolta definitiva tra la fine del terzo e l’inizio del quarto periodo, quando 4 canestri e 3 rimbalzi consecutivi di Thad Young hanno scavato il solco di 12 punti che è stato poi, come ricordato, difeso dai broccolini. La sfida nel pitturato continua ad essere favorevole ai Nets, e nella terza partita Horford, purtroppo per Atlanta, è stato davvero inguardabile, e Teague gli è andato dietro. A nulla son serviti il partitone di Millsap (18-17-3, con 5 recuperi) e il career high nei PO (22 pti) di Carroll. I Nets continuano a poggiarsi sulle spalle di Young e Lopez, coadiuvati da un JJ nascosto ma utile e, a turno, da uno tra Jack, Bogdanovic e quel che resta di D-Will. Stanotte la quarta partita. Di nuovo molto curiosi..
Cleveland Cavs (2) – Boston Celtics (7). Sweep dei Cavs, ma non facilissimo, perchè lo scarto totale sulle 4 partite è stato di 37 punti, quindi ben inferiore ai 10 pti a partita, e solo nel finale di gara1 e nei due quarti centrali di gara4 i Celtics son stati davvero molto inferiori ai Cavs. Buone notizie quindi per il futuro bostoniano, che speriamo veda coinvolto (ma sarà difficile) anche il nostro Gigi Datome, e, in teoria, buone notizie anche per i Cavs. MA….Gara 4 è stata una piccola battaglia, di cui han fatto le spese Kevin Love, che ha sofferto la dislocazione della spalla sinistra dopo un reciproco abbraccio con Olynyk, e Jae Crowder, prima colpito intenzionalmente da Perkins su un blocco e poi steso da un manrovescio proditorio di JR Smith, il quale verrà con ogni probabilità squalificato dalla NBA per almeno una partita; molti giornali USA riportano la dicitura “multiple games” nel prevedere la durata dell’assenza della guardia dei Cavs dal parquet. L’infortunio a Love, in ogni caso, è più serio: si parla di 2 settimane; il californiano tornerebbe dunque in campo per le Conference Finals. Inutile dire che molti aspettano il prossimo anno per vedere cosa capiterà già dalla regular season durante le sfide tra Celtics e Cavs, che hanno visto rinfocolata la loro fiera e acida rivalry.
Chicago Bulls (3) – Milwaukee Bucks (6). Il buzzer beater di Jerryd Bayless per la W di Milwaukee in gara 4 ha fatto ripartire tutti alla volta dello United Center, a rivedere la statua di MJ. Chicago ha perso una partita in cui ha lasciato spazio a mille distrazioni, a cominciare dalla fatale NON-difesa di D-Rose sull’ultima azione. Aggiungete che i Bulls son riusciti a rendere equilibrata, perdendo 26 palloni contro i 13 dei Bucks, una gara in cui hanno tirato col 48% contro il 39 e hanno preso 5 rimbalzi in più. In casa dovranno stare molto più concentrati, ma il loro passaggio del turno non è in discussione.
Toronto Raptors (4) – Washington Wizards (5). Altro sweep, a vantaggio di PP e compagni. Gara4 non ha avuto storia, e ora gli Wizards attendono col morale alle stelle il loro prossimo avversario. Segnaliamo che durante la serie Paul Pierce ha tirato 14/24 da 3 punti. Toronto ha ceduto opponendo poca resistenza. Il segnale è forte, ed è rivolto al management, perchè si dovrà decidere come impostare il futuro tenendo conto del fatto che Valanciunas non esplode secondo le attese e che i gemelli Lowry-DeRozan da soli non riescono a elevare la squadra alle Finali di Conference. Possono programmare con una certa calma: in scadenza questa estate ci sono solo Lou Williams, Amir Johnson e Hansbrough, le pedine importanti scadono nel 2017 e nel 2018. Ad occhio e croce dovrebbero tirare fuori un coniglio dal cappello del Draft e trovare punti nelle posizioni di 4 o di 5.
WESTERN CONFERENCE
Golden State Warriors (1) – New Orleans Pelicans (8). Ricordate la curiosa sconfitta di Golden State contro i Pelicans a una decina di giorni dal termine della regular season? C’è ancora chi pensa che fu solo e soltanto un caso? Gli uomini di Kerr hanno dovuto rincorrere un paio di volte durante le partite contro NOLA (in particolare gara3 era praticamente persa prima che coach Williams mettesse a letto i neuroni), ma di certo il loro sweep non sarebbe risultato altrettanto agevole contro OKC.
Houston Rockets (2) – Dallas Mavs (7). Dallas risorge di puro orgoglio, e, un po’, grazie anche alla vacanziella che i Rockets si sono concessi nei quarti centrali di gara4, accumulando un passivo di 28 punti. Tutti a Houston quindi, dove tra le mura del Toyota Center i ragazzi di McHale dovrebbero chiudere il conto.
Los Angeles Clippers (3) – San Antonio Spurs (6). Serie pareggiata: 2-2 e i Clippers si ripendono il fattore campo. Mostruosa prova di Blake Griffin (20-19-7), il solo Veliero che può non trovare un antagonista vero tra le fila di San Antonio: sempre troppo grosso o troppo veloce per qualunque accoppiamento Popovich studi. Se siete tifosi Clippers, non vi siano sgradite le seguenti parole: Spurs sempre favoriti per il passaggio del turno. Baso questo pronostico sul fatto che LA ha sì riacciuffato il fattore campo, ma la W di stanotte ha beneficiato di molti incroci e situazioni favorevoli, a fronte di una gara non proprio perfetta degli Spurs. Ecco i fattori concomitanti, oltre la prova di Griffin: CP3 ha scritto 34 e non ha deragliato nei momenti decisivi, MA la gara dei Clippers è stata una progressione, e dunque veri momenti clutch non ve ne sono stati; Austin, figlio di Doc, ai suoi primi PO della carriera ha scritto il career high, e lui, Crawford e Redick hanno combinato per 48 pti, che, uniti ai 34 di Paul, fanno 82 punti dalle mani delle 4 guardie losangeline: evento che forse si ripeterà, ma forse no; eccetto Timoteo, gli altri 5 centri o pseudo tali di SA hanno totalizzato 57 minuti, per una media di meno di 12 minuti a testa, fatturando insieme 10 pti e 11 rimbalzi nella stessa notte in cui Danny Green ha tirato 0/6 (tutte triple) per 0 pti in 28 minuti: eventi che forse si ripeteranno, ma forse no.
Memphis grizzlies (4) – Portland Trail Blazers (5). Grizzlies avanti 3-0. Nemmeno la prima al Moda Center ha rivitalizzato i Blazers, che si son trovati a giocare sostanzialmente in 3 la prima casalinga: Batum, LMA, D-Lill. Orgolio e tifo forse porteranno in Oregon ad una W nella quarta della serie, ma i Grizzlies dovrebbero passare abbastnaza agevolemnte.