..gli dèi, invidiosi, ci han provato davvero stanotte.
La dinamica sarà riportata più sotto, ma l’infortunio a Steph Curry è di certo la headline news del turno di PO giocato stanotte. Ora che sulla costa Ovest sono quasi le 5 del mattino, mancheranno un paio d’ore alla sessione di accertamenti cui Curry si sottoporrà per confermare o meno la prima digagnosi: distorsione dei legamenti mediali del ginocchio destro. Ci sarebbe quasi da sperare per la conferma, dato che una distorsione potrebbe farlo tornare in campo per la fine della serie di secondo turno. Le distorsioni, secondo il grado vigente di gravità dell’infortunio, possono essere di primo, secondo o terzo grado, e il grado meno serio consente un ritorno in campo, per la casistica NBA, entro una media di 15 giorni dall’evento traumatico.
Delle quattro gare giocate, quella degli Warriors era la seconda nella cornologia del calendario domenicale: per primi avevano giocato gli Spurs.
FEDEX FORUM, MEMPHIS. SA SPURS 116 – MEMPHIS GRIZZLIES 95
Primo sweep del primo turno, e non poteva essere altrimenti: la qualificazione dei Grizzlies ai PO era già un miracolo, avendo giocato, i poveretti, per due mesi senza la loro prima stella, il centro Marc Gasol, e per un mese senza la loro seconda stella, la pg Mike figlio di Mike Conley. Hanno anche provato, nelle due gare in Tennessee, a far sì che i loro tifosi se ne andassero dal palazzo essendo fieri della loro squadra, e nel complesso ci sono riusciti. Come in Gara3, anche in Gara4 Memphis ha iniziato bene, trovandosi sopra di 3-5 pti, ma dalla fine del primo tempo alla fine del terzo quarto, come già accaduto, gli Spurs han preso il comando senza più voltarsi. Protagonista assoluto, ancora, lo hidden MVP, Kawhi Leonard. Memphis in vantaggio 34-31 nel secondo quarto: saranno sotto di 2 all’intervallo, ma tutti i punti da 31 a 40, per gli Spurs, son stati realizzati da Kawhi cantando la tabellina del 3, 2 triple e un and1.Pop si frega le mani, sia per i giorni di riposo derivanti dall’aver chiuso in fretta la pratica-Grizzlies, sia per il riposo attivo che ha potuto concedere ai suoi vecchietti dorati, ripartendo con molta attenzione i minuti in campo. Il migliore dei Grizzlies è stato Lance il Matto (26-1-3), ma la palma di MVP della gara, senza ombra di dubbio, va di diritto a Vince Carter, che ha ieri giocato l’ultima gara della sua splendida carriera, partendo (come sempre ultimamente) in quintetto e arrivando in doppia cifra: 14 con 4/4 da 3. Tanto per dire.
Serie 4-0, San Antonio elimina Memphis.
TOYOTA ARENA, HOUSTON. GS WARRIORS 121 – HOUSTON ROCKETS 94
Steph Curry si è infortunato girando malamente il ginocchio scivolando, verso la fine del secondo quarto, sul sudore di Motiejunas, che era scivolato due secondi prima. Dicevamo degli inghippi che gli dèi appioppano alle umane sorti quando son gelosi e invidiosi dei guerrieri migliori, e sfortuna più singolare di quella toccata a Steph raramente si vede. Ora la Western Conference tutta intera aspetta il responso degli esami che si terranno nella mattinata di questo Lunedì, ma intanto GS ha fatto vedere che la pasta di cui è fatta la squadra è buona assai. Curry è rimasto negli spogliatoi tutto il secondo tempo, ovviamente, ma Houston, che era andata al riposo in parità, si è vista rifilare 27 pti di scarto in 24 minuti, quasi senza reagire. Il passo avanti più conssitente, rispetto alle medie abituali, è stato fatto dal vero capobranco di GS, ovvero Iggy. Iguodala ha segnato 22 con 9/11, poi Dray-G ha fatto la voce grossa (18-7-8 con 4 triple), e infine Klay ha ricordato a tutti che lo Splash è un duo: 23-2-5 con 7/11 da 3. I Rockets hanno avuto un volto di ignavia totale nel secondo tempo: potendo azzannare, hanno invece subìto di tutto; il 19+15 di DH e il 18-7-10 di Harden sono pura facciata. Ovviamente ora il responso sulla gravità dell’infortunio è fondamentale, e determinerà i tempi del recupero per Steph: nella migliore delle ipotesi, come detto, potrebbe tornare mentre la serie di secondo turno dovrebbe essere ancora in corso.
Serie 3-1, GS vince Gara4 in casa dei Rockets
TD GARDEN, BOSTON. ATLANTA HAWKS 95 – BOSTON CELTICS 104 (OT)
La serie più bella finora, senza dubbi. Elettrica, dura, tecnica, scacchischitica. I Celtics son stati graziati dalla non squalifica di IT4 per lo schiaffetto (veniale ma sciocco, divertente come messa in scena ma evidente) rifilato a Schroeder, che ovviamente è stato l’uomo più fischiato al Garden dopo LBJ negli ultimi 10 anni. Dennis il Tedesco è un duro, è colui che perso un dente in uno scontro micidiale ad inizio stagione, lo ha raccolto, messo nel calzino e continuato a giocare. Però il clima del palazzo, e anche il fatto che non imbuca nemmeno un sasso nell’Oceano, lo hanno condizionato, portandolo a qualche persa di troppo. Parlando di “stepping up”, vorremmo segnalare che Teague aveva 1/12 da 3 nella serie prima di infilare 2 triple di fila che han quasi dato la W agli Hawks. Potremmo anche, al proposito, ricordare che Paul Millsap, bene imbrigliato da Stevens finora, almeno sul piano realizzativo (9 di media nella serie), ha risposto con 45-13-3, 2 rec e 4 stoppate: 45, senza segnare nell’OT. Dalla parte biancoverde, a salire di tono in primis Marcus Smart (20-8-5), che gioca come se la taglia fisica non esistesse (nel quarto periodo e nel supplementare, è stato lui a tenere Millsap, ormai stanco dopo che Stevens gli aveva messo addosso Sullinger proprio per fiaccarlo, a secco per gli 8 minuti finali dell’incontro) e in generale ha sfoderato nei PO la sua miglior prova dell’anno in attacco, anche se non suo career-high. Nei Celtics ha rivisto il campo per poco più di 3 minuti Olynyk, impreparato però alla battaglia che è stata stanotte questa Gara4, e al suo posto ha fatto faville lo Svedese. Nell’offire implicito omaggio al personaggio di Pastorale Americana, celebriamo anche la gran partita di Jerebko (16+10), vero motore della rimonta Celtics. Sì, perchè quando mancavano 7:23 alla fine del terzo quarto, Atlanta si era issata a +16 dopo un parziale di 17-0: 62-46. TO Stevens: “Let’s play as a team and see what happens, don’t leave guys on islands”. Detto e fatto, parziale di 10-2 che in 2:20 riportava Boston in partita. Boston ha vinto con le %: gli Hawks hanno tirato 6 volte in più, ma fatto 3 canestri in meno; da tre la differenza è di 10 tiri (43 vs 33), ma 12 sono i centri dei ragazzi di Budenholzer, 11 quelli di Boston. Contano anche le abilità nello sfruttare il volume del gioco espresso. Altro esempio: a fine primo tempo 8 recuperi per Boston, 4 per gli Hawks; il dato che segnava la vera differenza erano però i punti spremuti da quel lavoro: 14 Celtics, 2 Atlanta. E i mid-range di cui avevamo parlato nello scorso articolo? Di nuovo poca roba per Boston: 4/14, 3 centri di Turner, uno, di tabella non dichiarata, di IT4 (28-4-6). Si torna in Georgia, e non esistono certezze.
Serie 2-2, Boston difende il Garden.
THE PALACE, AUBURN HILLS. CLEVELAND CAVS 100 – DETROIT PISTONS 98
LBJ quasi la perde nel finale, se non ci fossero una tripla di JR Smith (15, con 5/7 nelle triple, con ditino a zittire il pubblico di Detroit) e una di Kyrie (31-3-5, che però nell’ultima azione commette fallo, non sanzionato, su Reggie Jackson). James ha abusato della credibilità che possiede presso i grigi, prima arrotolandosi su se stesso e perdendo palla difeso da Jackson, poi sparando una tripla insensata guardato da Stanley Johnson, infine, sul -2 schiacciato a canestro da Jackson, ha ben evitato di aiutare il difensore amico (TTT). Tutto è bene quel che finisce bene, insomma, perchè i ragazzi di Stan Van Gundy stavano imparando in fretta, e nella quarta partita sono arrivati a competere per la W fino alla fine, dopo aver ceduto in Gara3 a meno di 3′ dal termine, e concedendo sempre meno dominio ai Cavs. Nonostante ciò, alla fine i Cavs segnano lo sweep sui Pistons e accolgono con interesse le notizie provenienti dalle infermerie della Western Conference. A dire il vero, accolgono favorevolmente anche il dispendio cui si stan sottoponendo sia Celtics che Hawks, loro prossimi avversari. Avanza Cleveland, e Detroit prenota un posto ancor migliore la prossima stagione, chiudendo con 17+11 di Bimbone, 23+13 di Tobias harris e 24 con 9/12 di Gemello Marcus.
Serie 4-0, Cleveland avanza.