Forse entrambe le Conference Finals si sono avviate verso uno sweep.
Atlanta Hawks (1) – Cleveland Cavs (2). Hawks sotto 0-3. Dato che si parlerà a lungo dell’espulsione di Al Horford andiamo ad esaminare il tipo di fallo per cui è stato sanzionato. Flagrant2 è, da regolamento “contatto (un contatto è un fallo, ma un fallo non è necessariamente un contatto, nozione che divide l’antisportivo FIBA da quello NBA) non necessario ed eccessivo di un giocatore verso un altro. E’ un atto antisportivo (unsportmanslike), e il giocatore, dopo verifica da instant replay viene espulso (non “può venire” espulso)”. Da regolamento NBA la decisione è parzialmente eccepibile, perchè il fallo di Horford è di certo un unsportmanslike foul, ma non è andato a segno se non assai parzialmente, togliendo al gesto del Falco la nozione di contatto violento ed eccessivo. In questo caso i grigi cosa hanno deliberato, dunque, in realtà? Si tratta di una decisione che riassume in sè tante situazioni pertinenti anche a partite precedenti, in cui Dellavedova ha creato un’espulsione (Taj Gibson dei Bulls nelle Semis) e un infortunio (Korver in gara2) con un comportamento decisamente truffaldino nel primo primo caso e eccessivamente irruente (ma non volontario) nel secondo. Si era entrati in gara3 con gli Hawks privi di Korver e molte parole spese ovunque sul modo di Dellavedova di comportarsi in campo; pochi minuti prima del fattaccio, aveva anche subito un blocco piuttosto duro da Bazemore, che il buon Matty aveva ovviamente messo in risalto con un po’ di Metodo Stanislavky come fanno tutti, dando luogo a un fallo a favore dei Cavs che, cosa non secondaria nella psiche di Atlanta, avrebbe fruttato il primo vantaggio di Cleveland nella gara, e, soprattutto, instillando nella mente dei grigi il dubbio che ci fosse da parte di Atlanta una sorta di sotterranea caccia all’uomo con preda australiana. Sul gioco, poi, proprio precedente l’episodio incriminato quella viperetta di Matty, palla in mano, aveva chiamato a sè in modo plateale il blocco di Mozgov, il difensore (Millsap) aveva girato leggermente il corpo aspettando il contatto del Russo, e Matty gli aveva sparato in faccia la tripla…e se la guardia dei Cavs fosse stata Lando Buzzanca gli avrebbe anche appioppato la pernacchia. Per cui, quando Horford si è mosso da post basso andando a commettere fallo in attacco (non rilevato) su Mozgov, tirando, sbagliando e generando una rumble per il rimbalzo, si è accorto che quello che gli stava cadendo sopra, nella dinamica della caccia alla palla vagante, era l’Australiano, e in aggiunta si è sentito toccare il ginocchio, ha deciso che poteva bastare, e che Mattty andava punito. Il fallo del centro degli Hawks è quindi certamente intenzionale , ma non violento, e gli arbitri hanno preso una decisione che nel loro regolamento non esiste, perchè la violenza del contatto non è stata (per fortuna) quella desiderata da Horford, ma quella di un normale autoscontro su palla vagante, però i tres amigos hanno punito con spirito FIBA l’intenzione del gesto. Poi hanno mollato un tecnico “generico” a Dellavedova che è del tutto inspiegabile a termine di regolamento. Ne vengono penalizzati tantissimo gli Hawks, che perdono Horford, e per ora esce, ancora una volta, in sostanza immacolato il neo bad-boy Dellavedova. Detto dell’episodio che resterà quello capitale di gara3, dovremmo dire che Atlanta ha perso anche per colpe proprie, e forse ha perso prorpio fino a che Horford è stato in campo. Quando ricapiterà che LBJ inizi con 0/10, e poi si porti a 1/14, prima di impallinare gli avversari con 13/23? James ha segnato i primi 2 pti al 4′ min del secondo quarto su tiri liberi, e il primo canestro dopo un altro minuto, e al momento dell’espulsione di Horford era 2/15. In quel momento, però, i Cavs erano già a -1, in piena inerzia ed erano già tornati efficienti in attacco (6/10 negli ultimi 5 minuti del secondo quarto, con 4 assists e 2 canestri di James), e tutto senza Irving, ancora out a causa del ginocchio. E’ stato nei primi 9 minuti del secondo periodo che gli Hawks hanno messo la rpima vera pietra della propria sconfitta, iniziando il quarto con 0/6 e poi non riuscendo a distanzaire di più di 8 punti i Cavs in piena crisi di mira. Il resto della partita è stato sempre punto-a-punto, con piccoli parziali scambiati, e vorremmo chiudere il recap ricordando che il 2 e il 3 dei Cavs (JR Smith e James) hanno catturato insieme 28 rimbalzi, che sono più della metà di quelli rpesi da tutti gli Hawks (42). LBJ ha chiuso in tripla doppia (37-18-13), raggiunta a 4 minuti alla fine del terzo quarto.
Golden State Warriors (1) – Houston Rockets (2). Un vero massacro in gara3 per i poveri Rockets, battuti 115 a 80, e graziati per buona parte dell’ultimo periodo. Ora Houston è sotto 0-3. Non c’è stata partita. Come temuto, gli sforzi prodotti in gara1+2 hanno svuotato i Rockets, presentatisi al Toyota Center, ma mai di fatto entrati in campo. Le cifre a metà erano già le seguenti, tutte a favore di Golden State: tiri totali 51-41, recuperi 3-0, assists 15-5, rimbalzi 30-22, % da 2 45-29, % da 3 26-15. I Rockets avevano solo la poco desiderabile leadership nelle palle perse: 5-1. E’ stata una delle partite più dense di magia per Steph Curry, 40 pti con 7/ da 3 e tanta poesia in ogni movimento. Difficile dire che possa capitare in gara4..continuo a credere che almeno una gara questi Rockets possano strapparla, ma quella da vincere per sperare nelle Finals era quella dell’altra sera. Solo 3 squadre (Knicks 1951, Nuggets 1994, Blazers 2003) hanno saputo forzare gara7 partendo 0-3 in una serie di sette partite, e nessuna di loro ha mai vinto la settima. Difficile che l’impresa riesca a Houston (così come ai Cavs..).