Cominciamo subito dalla Gara6 della Finale della Eastern Conference.

AIR CANADA CENTER, TORONTO. CLEVELAND CAVS 113 – TORONTO RAPTORS 87
Di pura autorità. I Cavs compiono la prima impresa corsara della serie e ciò basta ad aggiudicarsi il pass per le Finals. Se ne vanno con la palla che fa da trofeo per gli Eastern Conference 2016 Champions, e attendono di sapere se avranno di fronte OKC o Golden State. Fa una differenza enorme. Intanto, LBJ e soci si affacciano alla lotta per l’Anello forti di una gara perentoria, in cui i supposti Big3 sono stati veramente tali, combinando per 83 dei 113 totali. Quando Love gioca come stanotte, i Cavs sono una macchina difficilmente arrestabile: 20-12-4 con 4/8 da 3. James aggiunge 33-11-6, Kyrie 30-4-9, e JR Smith si fa bello di 15pti solo da triple (5/8 il suo conto). La tattica slava dei Cavs è stata talmente ben eseguita da non rendere in fondo necesario sparare nemmeno troppe triple: semplicemente perchè sono andate dentro quasi tutte, con un 17/31 che parla del 55%. I Raptors sono andati subito in difficoltà difensiva, erano talmente carichi nelle loro coscienze da risultare (come spesso accade) scarichi sulle tavole: hanno giocato tutti, perchè coach Casey ha detto grazie ad ognuno dei suoi, e soprattutto a Lowry e DeRozan (20-3-3). Il Subcomandante ha dato le ultime speranze con un terzo periodo ruggente, poi nel quarto periodo una spallata dei Cavs da 10-2 rendeva tutto chiaro. Lowry termina con 35pti, frutto di 11/22 dal campo, compreso 6/12 da 3, e fissa appuntamento al prossimo anno. Dicevamo che per i Cavs fa molta differenza avere come avversari i Thunder o gli Warriors: innanzitutto vs OKC godrebbero del fattore campo, e poi i Thunder sono un avversario molto più comodo da affrontare per i Cavalieri, anche se KD e i suoi compagni stanno stupendo la NBA intera.
Serie 4-2: Cavs Campioni dell’Est.

Veniamo ora a due news sulle panchine: Houston e Memphis hanno trovato i loro allenatori. I Grizzlies si sono affidati a Dave Fizdale, assistant dei Miami Heat, che ha battuto sul filo di lana un altro assistente, degli Spurs: Jesse Borrego. Molto contento della scelta -Rio Chalmers, che fino a Febbraio era un giocatore di Miami e ora ritrova Fizz. Ancora più succulenta, per implicazioni-trascorsi-dietrologie, è la notizia di Mike D’Antoni sulla panca degli Houston Rockets. Quando fu Head-coach dei Lakers, Mike non ebbe rapporti buoni (pacato eufemismo) con Dwight Howard. L’ingaggio dell’ex Tracer Milano potrebbe far intendere che il front office dei Rockets abbia deciso per il ciaociao alla Barbie più gigantesca del mondo, optando decisamente per la scelta di affidarsi ad Harden e a un nucleo che potrebbe subire molti poderosi cambiamenti questa estate.