Iniziata stanotte la Finale della Eastern Conference, diametralmente opposta, per geografia-attese-pratica, a quella del West.

Ma prima è tempo di importanti NEWS.
Stanotte era anche la notte in cui si potevano avverare desideri-speranze-sogni delle squadre destinate a partecipare alla Lottery. La Lotteria con le palline da ping-pong per decidere chi avrà la scelta No.1 al prossimo Draft. L’esito è stato tale da far dire che potevano anche non farla: le palline non hanno fatto bizze stavolta e hanno seguito l’ordine probabilistico più scontato: Sixers-Lakers-Celtics le prime 3. Poi a scendere le altre, seguendo l’ordine di classifica della regular season, e ricordando che i Suns hanno due chiamate (4 e 13) e che grazie al passato lavoro di Ujiri, loro GM e uno dei migliori della Associazione, i Raptors hanno ereditato una No. 9 non disprezzabile.
Ancora rumors di mercato. Ne segnaliamo uno perchè interessa un giocatore impegnato nella Finale della Western: Serge Ibaka è dato come probabile partente da OKC; il motivo è la disponibilità probabilmente onirica di denaro che i Thunder dovranno avere per rinnovare KD, e il fatto che, con Adams e Kanter a coprire il pitturato, uno dei destinati a lasciare l’Oklahoma per lasciare alla fanchigia i soldini necessari è proprio lo Spagnolo: direzione Celtics, a quanto pare.
Un altra notizia è meno gradevole: finita la stagione, a Miami si inizia a progettare la prossima e a tal proposito non paiono buone le news sulla salute di Bosh. Lontano dall’aver risolto i problemi circolatori e di eccessiva densità del sangue, il giocatore non corre rischi immediati e non avrebbe eccesssivi problemi a gestire la malattia da “civile”: differente problema è ottenere l’idoneità fisica da parte dei dottori degli Heat. La carriera di Chris è a rischio in questo momento.
Ed ecco quel che è successo stanotte, riassumibile in: non possono.

QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. TORONTO RAPTORS 84 – CLEVELAND CAVS 115
CNP: they CanNot Play. Loro sono i Raptors, capitati alla Finale di Conference stanchi e decapitati. Senza Valanciunas bnon vinceranno nemmeno una partita. I Cavs hanno fatto sfoggio di dominio fisico e cinismo tattico. Non trovando quasi nessuno a proteggere il pitturato, i Cavs hanno rapidamente metabolizzato la cosa e hanno abbandonato per stanotte la “tattica slava”, facendo calare il loro ritmo di triple tentate dalla metà dei tiri totali a meno di un terzo. LBJ e soci viaggiavano nei PO al 38% da 2: stanotte il loro 34/54 dice 63%. James ha tirato 11/12 da 2, Kyrie 10/14, e Love si è preso un turno di mezzo riposo (14-4-3). Dall’altra parte si deve apprezzare il 5/5 di Biyombo (12+4), una buona percentuale e un numero decente di tiri per un giocatore che spesso ne prende uno o due a partita, e da rimbalzo offensivo: la sua prova è stata però ampiamente teleguidata dalle scelte difensive dei cavs, che si sono ovviamente concentrati sul Subcomandante e su DeRozan. Lowry, dopo l’esplosione di Gara7 vs Miami, è tornato prigioniero delle sabbie mobili in cui annaspa dall’inizio dei PO: 4/14 al tiro, compreso uno 0/7 da 3. DeRozan ha tirato meglio (9/17) ma i suoi 18 punti sono stati tutti faticosi. Due soli uomini del quintetto in doppia cifra per i Raptors, dunque, e uno dalla panchina, il redivivo James Johnson (10+4). Sparito dalle rotazioni il rookie Powell di cui coach Casey si era repeninamente innamorato fino a metà della serie contro gli Heat: anche questi continui “salti di preferenza” nello spot di sf contribuiscono a rendere fragili i Raptors. Agghiacciante il ato a rimbalzo: 45-23, dinosauri in pratica doppiati, e nessuno capace di prenderne più di 4.
Serie 1-0 Cavs (sweep in agguato).