Cavs-Celtics è ora sul 2-2: la serie prosegue senza sorprese particolari e con alcuni elementi costanti.
Due blow-outs le gare a Boston, mentre solo Gara3 è stata vero dominio per i Cavs, che si reggono totalmente, considerate bene questo avverbio: totalmente: sulla presenza di James. Non si tratta solo dell’ovvio fatturato (44-5-3, 7 perse), ma della ispirazione che riesce a mettere nei suoi compagni, dello sforzo che sa provocare in loro. Forse, al vostro cronista ogni tanto sorge questo sospetto, giocano al meglio soltanto per non doverlo sentire nel locker in caso di sconfitta. E intanto Lue conferma TTT in quintetto.
Gli elementi simili tra Gara3 e 4 (oltre a LBJ) sono stati il pugno immediato tirato dai Cavs ai Celtics: 32-17 il primo quarto di Gara3, nuovamente quasi doppiati nel primo di Gara4: 34-18. Jaylen Brown stoppato da Korver…2 volte. Sarà opportuno svegliarsi per tempo, in futuro, da parte dei ragazzi di Stevens, che hanno vinto tutti i restanti periodi, ma senza mai arrivare vicini a completare la rimonta. Primo quarto escluso, buone gare di Jaylen Brown (25-6-2) e Terry Rozier (16-6-11), anche se la pg di Boston è stata il vero bersaglio dell’attacco dei Cavs, che hanno spinto il p’n’roll in modo da far finire Terry su LeBron, con risultati non positivi per i Celtics. Ancora più in difficoltà però sono parsi Horford e Tatum, soprattutto fisicamente. Il veterano non si trova molto a proprio agio vs il potente, irriducibile Thompson, e il rookie paga il prezzo di essere un rookie: a livello di Conference Finals difetta di esperienza e non ha ancora la potenza e la maturità fisica per reggere l’impatto (17 pti, ma % così così e per la terza volta consecutiva quasi assente a rimbalzo: 6 rebs in Gara1, 6 totali nelle altre 3 gare).
I giocatori di Lue, invece, sanno come cavalcare certe onde. Kevin Love nelle due gare in Ohio ha tirato 7/24, ma è stato ugualmente di somma utilità, con 25 rebs e, sgomitando e sbuffando, pur sempre in doppia-doppia casalinga: 11+12.5. Di Thompson abbiamo già detto: lo reclamiamo in quintetto da tutta la stagione, e pensiamo sia imprescindibile per Cleveland.
Ora, che si ritorna al TD Garden, si vedrà la faccia di questa serie finora piuttosto convenzionale (al netto del drama che coinvolge sempre LBJ). I Cavs, difendendo come quasi mai in stagione, hanno tolto soprattutto le triple ai Celtics: anche stanotte le 28 sparate sugli 85 tiri totali sono un numero basso per i biancoverdi. Se LBJ & guests sapranno ripetersi fuoricasa, allora prepariamoci a un’altra edizione di Warriors-Cavs. Il che, ci scommettiamo, farebbe molto piacere a Steve Kerr.