Stanotte e per le prossime due solo Western Conference perchè ad Est è tutto già stato deciso.

Gli Houston Rockets hanno, come prevedibile, archiviato la pratica del primo turno battendo i  Jazz. La parole più interessanti su questo match provengono da Steve Kerr, coach di Golden State. “In questi ultimi due o tre anni, spesso per merito di Steph o Harden, ho visto accadere cose che mai avrei pensato di vedere. Pensate al modo in cui ora James Harden viene difeso: gli stanno alle spalle, appena entra dentro la riga dei tre punti il difensore gli si pone alle spalle per togliergli quel territtorio…ed è giusto così, è una idea sensata e valida ed efficace”. Efficace davvero, considerando che Harden ha avuto percentuali meno brillanti del solito non solo da 3 ma persino da 2, e che spesso il destinatario di tanti degli assists della Barba, il lungo Capela, rivela una certa incertezza quando cresce il numero di palloni che deve trattare; se gli arrivano 20 palloni a partita è ok, se diventano 25-35 allora il numero di palle perse, su quella decina di ricezioni in più, aumenta. I jazz hanno globalmente fallito l’appuntamento con loro stessi: da un lato sfortunati a beccare, nel vortice degli accoppiamenti, i Rockets; dall’altro gli alfieri più veraci della jazzitudine creata da coach Snyder non hanno risposto all’appello: parlo di Mitchell e soprattutto del lunghissimo Gobert. Il secondo anno da Louisville ha continuato la difficile stagione al tiro (stanotte 4/22, 0/9 da 3), ma ha gioventù e indiscutibile talento: farà gli aggiustamenti che deve; Gobert era alla stagione che avrebbe definito la sua carriera, e nei PO ha fallito: i momenti migliori dei Jazz sono arrivati con lui in panca e Derrick Favors in campo, diminuendo il valore del centro francese, che resta un superbo lungo difensivo, ma contro certi avversari e il basket tripleggiante non ha la velocità di piedi necessaria (non per colpa sua, ha una mobilità commovente per un 223 cm, ma..) per essere presente su più di due chiusure consecutive. Stanotte gara stretta, come anche il punteggio finale (100-93), Capela solo 7 tiri e infatti 1 sola persa, Harden 26 ma con 26 tiri (di cui 3/12 da 3) e 5 perse: HOU si è salvata con le triple (13/37 vs il 9/38 di Utah) e la difesa, sublimata nelle StOcks (rubate+stoppate): 12+12 a completamente coprire le 17 perse; stessa stat per i Jazz con margine negativo: 12 su 15 perse. Ora i Rockets attendono la vincente di Warriors vs Clippers, che poteva uscire già stanotte se GS non si fosse distratta lasciando a CLipperTown Gara 5: la serie ora è 3-2 ma GS ha concesso la seconda W esterna ai losangelini. Gara iniziata benissimo per gli Warriors, con Klay-Steph-KD capaci di arrivare tutti e 3 in poco più di un quarto in doppia cifra, ma la squadra di Doc Rivers è cattiva, ha un animale nel motore (Patrick Beverley, anima da killer a noleggio, migliore guardia rimbalzista forse della storia: aveva 6 rimbalzi dopo 6 minuti, e stanotte ha anche segnato: 17-14-4 oltre alla solita difesa) e non molla mai. Alla prima rotazione totale degli Warriors, LAC ha preso 12 di vantaggio che sono stati difesi sino alla fine, giovandosi di un grandioso Montrezl Harrell (24-5-2, 11/14 dal campo) e di Lou Williams (33-4-10). Sia Harrell che Williams usciti dal pino, tanto per dire dove stia la forza dei Clippers. A proposito di Sweet Lou arriva il commento/domanda di uno degli analisti di ESPN: si dovrebbe fare una stat che analizza il minimo di contatto necessario che un giocatore deve subire per vedersi fischiato un fallo favore. Da parte mia posso aggiungere che, se Harden ha bisogno di un contatto minimissimo (1), Lou gli è quasi pari (facciamo 1.2), mentre Steph o Kyrie o Lillard hanno bisogno di botte da 2 in su per trovare la chiamata arbitrale. Per GS quella vs i Velieri è una buona serie per allenarsi in vista di Harden. Warriors sconfitti nonostante il career-high di KD nei PO (45 con 14/26 dal campo) e solo 8 perse totali; orribile tuttavia dal campo con il 44%, lasciando agli avversari il 65% da 2. Ricordate che gli Warriors stanno giocando il basket di 5 anni fa ma con 5 anni in più: l’infortunio a Cousins ha riportato in quintetto il pensionato australiano Bogut, che si arrangia, ma questi Warriors sono vulnerabili proprio perchè costretti a giocare come non volevano più fare; da molti punti di vista, anche se coach Kerr non lo ammetterà mai, era meglio si fosse infortunato Klay, o Dray-G. PostScriptum patriottico: Gallo male da 3 (3/11), ma molto ispirato in tutto resto e top scorer di ClipperTown: 26-7-2.