Perché i Celtics si sono fermati di nuovo alle Conference Finals?
Pareva un anno favorevole senza LeBron ad Est e i Miami Heat erano certo alla portata di Boston: alcuni, lecitamente, incolpano la direzione tecnica e tattica di Brad Stevens. Parte delle critiche è lecita: difficoltà davvero esagerate ad attaccare la zona di Miami davvero, anche perché è stata sempre la stessa zona per tutte le gare della serie; una pari 2-2-1, o 2-1-2 a seconda di quanto sul fondo o centrale stesse appoggiato Adebayo, e a volte una box-and-one mirata non ad escludere Tatum dal gioco, ma a convogliare la palla su di lui in situazioni poco confortevoli. Forse ancora più deficitario il grado di “fuoco” che il coach è riuscito a trasmettere alla squadra, che per la terza volta in 4 anni è arrivata alla Finale dell’Est senza andare oltre.
Il punto nodale, però, è secondo me da cercare in un equivoco di fondo nella composizione della squadra. Nasce in parte perché si doveva attendere la piena maturazione/esplosione di Tatum e Brown, in parte perché pochi (anche all’interno della franchigia) davano credito alle capacità da titolare di Smart (che invece è uno starter a tutta grandezza): a Boston hanno deciso per un roster dotato di pg dal forte impatto realizzativo, quindi dopo Thomas e Kyrie è arrivato Kemba. Walker è un All-Star, ma la sua stazza assai ridotta lo rende attaccabile in difesa, senza dimenticare che, nel deserto di Charlotte, aveva accumulato davvero pochi km di playoffs: solo 28 gare in 9 anni. I Celtics hanno bisogno di un altro assetto: Smart è la loro pg titolare, necessitano di una sg vera; il loro primo obiettivo in off-season deve essere una trade con cui rilasciare Kemba e acquisire un 2 come Beal, LaVine, Oladipo o simili. Per motivare ulteriormente questa opinione, ecco un paragone impietoso.
I numeri dei PO 2020 condannano Walker, anche e soprattutto se paragonati a un uomo che Boston ha deciso di “sacrificare”: Terry Rozier (che si merita la foto di apertura). Rozier, come Smart, Brown e Tatum, era una piccola magia dal Draft, amplificata dal fatto di essere stato scelto al numero 17. Non altissimo, ma atleta eccezionale: il migliore alla combine che precede il Draft. Aveva anche dimostrato eccellenti istinti per il Gioco, arrivando a meritare uno status di “semi-titolare”, e perdendo il “semi” proprio nei PO, anno 2018, quando, per l’infortunio a Kyrie, Boston giocò tutta la temporada con Rozier starter. Paragoneremo quindi quei PO (19 gare) a quelli giocati da Walker (17 gare).
Rozier: minutaggio a 36 con 16.5 – 5.7 – 5.3, bilancio perse/rec attivo (1.2 vs 1.3), rating ass/perse a 4.5, il 41% totale dal campo con il 35% da 3 e il 48% da 2 su 14 tiri totali, e 3 lunette/gara.
Kemba: minutaggio a 37 con 19.6 – 4.1 – 5.1, perse/rec passivo (1.9 vs 0.9), rating ass/perse peggiore (2.7), 5 lunette/gara, percentuali migliori da due (57%) che da un lato portano una % totale dal campo migliore su un numero di tiri quasi identico (15 per 44%), dall’altro “guariscono” una grossa magagna: il 31% da 3. Numero di tiri quasi identico: 7.7/gara Rozier, 7.4 Walker. Eclatante il dato peggiore di Kemba, ritenuto specialista da 3, su Rozier, non reputato tale. Sono numeri abbastanza impietosi rivelano una superiorità non enorme ma sensibile dell’efficacia di Rozier su Kemba in situazione di minuti e partite quasi identica. Le cifre non ricordano, inoltre, che nessuno azzardava portare in post-basso Rozier per sfruttarne eventuali deficit difensivi. Il “deserto” di Charlotte ha fatto danni alla carriera di Walker, ma ne ha anche celato alcune debolezze. I PO sono un animale diverso dalla RS, Kemba lo ha visto solo 28 volte, Rozier nel 2018 aveva già 41 gare in post-season. Di tante scelte oculatissime, dunque, compiute da Danny Ainge e Brad Stevens ai vari Draft, proprio quella più riuscita (in quanto più sfavorita di tutte in partenza) non è stata supportata. Rozier ha preferito andare via per ragioni di minutaggio + soldi: ricordando che ora a CHA prende 19 MM$$ mentre Walker ha un contratto da 35 MM, è evidente che ad una cifra attorno ai 22 sarebbe rimasto, e non sarebbe stato un danno per i Celtics.