Stanotte iniziano le Finals, ma per parlare di Heat e Lakers avremo tempo.

Finiremo di esaminare il futuro prossimo degli sconfitti delle Conference Finals, dopo Boston oggi è il turno di Denver.

La situazione e le necessità dei Nuggets sono meno chiare di quelle dei Celtics. La profondità del roster è ampia: senza infortunati Bol Bol o PJ Dozier restano fuori dai 12 che scendono in campo. La stagione giocata dalle Pepite, inoltre, può dirsi positiva non solo per i risultati raggiunti ma anche per il modo in cui sono arrivati e per la comparazione traguardo/aspettative. I Nuggets sono giovanissimi, il futuro è roseo: si tratta di affinare il roster e di affrontare il tema dei contratti in scadenza.

AFFINARE. Nonostante sia stato un evidente boost dal suo ritorno in campo, Gary Harris ha confermato di poter essere anche un elemento da far partire dal pino. Una sg con maggior impatto offensivo e minor fragilità fisica è possibile da trovare: un giocatore “à la” Fournier sarebbe un buon complemento, per caratteristiche, alla permanenza di GH a Denver, facendo compiere alla squadra un miglioramento. Anche lo spot occupato ora da Mason Plumlee può essere migliorato: il mediano dei Plumlees è un ottimo passatore, ma ha dimostrato una certa debolezza una volta arrivati al livello delle Conference Finals. E’ in scadenza, sarà UFA e dunque una sua partenza è possibile; anche nel suo caso non è introvabile un giocatore alternativo e migliorativo per Denver. Si potrebbe pensare a un tipo di centro del tutto diverso rispetto a Jokic per mitigarne le amnesie difensive (Robin Lopez, DeAndre Jordan, Whiteside se davvero non andrà in pensione alle Hawaii) oppure a uno simile al Serbo, nel qual caso potrebbe nascere un interesse per Marc Gasol, che ha i serbatoi in riserva, ma sufficienti per un paio d’anni. Ognuno dei giocatori citati comporterebbe un appesantimento del monte salari dei Nuggets, che però hanno diversi giocatori in scadenza, quindi eccoci a parlare di

CONTRATTI. Detto di Plumlee, i Nuggets dovranno parlare anche con Millsap e Torrey Craig (in scadenza), Jerami Grant (intenzionato ad esercitare la Player Option) e Will Barton (lungodegente da 13 MM$$). Millsap, che nel 2021 sarà 36enne, anche rimanesse a Denver non guadagnerà più 30 MM/anno: non sono sicuro che i Nuggets possano/vogliano tenerlo, ma se così fosse meglio meno soldi (tra 8 e 10 MM?) in ambiente vincente che un paio di milioni in più in una franchigia perdente…certo, dovessero chiamare i Mavs per 24 MM in due anni, chissà. Craig è in scadenza, guadagna solo 2 MM/anno, davvero poco per l’apporto che offre: fossi nei Nuggets gli offrirei almeno 7 volte tanto e lo vorrei ancora a roster. Jerami Grant ha giocato alla grande, soprattutto nei PO: uscirà quindi dal contratto e passerà alla cassa. Non ha intenzioni bellicose, ha già detto che vorrebbe restare in Colorado, ma da 9 a 20 MM pare l’aumento minimo necessario: ecco quindi che risparmiare del tutto i soldi per Millsap diventerebbe obbligatorio per la dirigenza, perché Jerami è un pezzo da non perdere. Il contrario si potrebbe dire di Barton: il suo futuro è però legato alle condizioni fisiche. Bel realizzatore, da tempo a Denver quindi ben stabilizzato nel contesto, ma non introvabile qualcuno con le sue caratteristiche meno spesso infortunato: la durata del contratto però è lunga (scadenza 2022) e i 13 MM che prende, pur non essendo una cifra enorme per gli standard NBA, impediscono di usarlo come semplice filler in qualche trade centrata su giocatori diversi. Decisione non facile, ma liberare 13 MM per un paio di scelte (al Draft 2020 i Nuggets ne hanno solo una col numero 22) potrebbe essere sensato.