In questa domenica che grazie al cielo è come un sabato, ecco il recap della notte di NBA Playoffs.
BANKERS LIFE FIELDHOUSE, INDIANAPOLIS. TORONTO RAPTORS 83 – INDIANA PACERS 100
DeRozan+Lowry: 8/27 con 0/7 da 3. Se questi numeri vi sembrano noti, avete ragione: altra nottataccia del Dinamico Duo dei Raptors, e relativa sconfitta canadese. Come Indiana alla seconda in Ontario, così Toronto dopo aver violato la casa dei Pacers si è presa una night-off. D’altronde i Pacers sono entrati in campo con determinazione da ultima spiaggia e rabbia da occasione persa. Non stiamo a magnificare, stavolta, i prodigi di Paul George, perchè The Revenant non ha fornito un prestazione tra le sue migliori, ma ha scelto un buon momento per essere nervosetto e sparacchione (6/16 e rissa con Valanciunas, al prezzo di un fallo tecnico). Il palcoscenico è stato del Francese e del Pet Player: Mahinmi 22-10-5 (e uno spettacolare 1vs1 fronte a canestro in palleggio con schiacciatona sopra Biyombo), G-Hill 22-4-3 imbucando quasi tutto (9/11), anche le preghiere più complicate. A proposito di complicazione: questa serie, nel panorama dei PO 2016, comincia ad apparire la meno decifrabile, e ciò per colpa del non brillante rendimento di nessuna delle due squadre. Maggiori meriti, senza dubbio, agli underdogs, i Pacers, ma il nervosismo è il fattore decisivo finora. Se e quando il Dinamico Duo si sbloccherà e metterà insiene due partite consecutive decenti, allora avremo il verdetto. Se non si sbloccherà, lo avremo ugualmente, ed opposto. Ora si torna a Toronto.
Serie 2-2, fattore campo tornato ai Raptors in Gara3.
TIME WARNER CABLE ARENA. MIAMI HEAT 80 – CHARLOTTE HORNETS 96
Ecco che inizia la pioggia di record. Che clima troviamo prima della partita in casa dei Calabroni? Troviamo Nick Batum col gambalettone hi-tech a proteggere la sua caviglia malamente storta (però ha detto che la giuntura sta “surprisingly better”, e forse per Gara5 ci sarà), una squadra conscia del fatto che, se perderà anche la terza, dovrà fare i conti col fatto che mai nessuno è resuscitato da 0-3, una folla ansiosa di W ma conscia che i suoi eroi non vincono una gara di PO dal 2002, e, per di più, che le ultime 6 sconfitte post-stagionali son state inflitte agli Hornets proprio dagli avversari di stanotte. Insomma, clima da: ci vuole un supereroe. Trovando il modo di citare il delizioso prodotto filmico italiano “Lo chiamavano Jeeg Robot”, sottolineamo che, quando sentite odore di hero-effort su un campo NBA, è una sola la persona che dovete andare a cercare: Jeremy Shu-How Lin, al secolo J-Lin. L’infortunio a Batum non lo ha trasportato in quintetto, perchè coach Clifford ha sfoggiato il suo magistero e ha piazzato tra i partenti il rookie Frank Kaminsky, a formare (con BigAl e Gregarione Marvin) una front-line di talento globale non eccelso, ma difficile da decifrare per le difese avversarie. La mossa ha ovviamente pagato: J-Lin 18-4-4 con 2/3 nelle triple, Kaminsky 15+6 segnando sia marcato dal lungo Stoudemire che dall’esterno Winslow, Gregarione 12+14. Gli Hornets han giocato talmente bene (solo 3 perse, roba che Westbrook impiega 3 azioni a cacciar via) da passar sopra a un Kemba da 17, ma con 19 tiri (solo 4 centri). Che dire di Miami? Che non sono mai esistiti. Hanno perso 14 palloni recuperandone….uno. Sono dati che contano molto per stabilire l’intensità messa in campo. L’unico a darsi da fare quasi come al solito è stato Whiteside, che conclude la gara con 13+18 e 4 stoppate. Gli Heat hanno tirato 11 volte meno di Charlotte e con percentuale inferiore di 6 punti: al finale 34% ha ben contribuito la panchina, che si è prodotta in 4/17. Sul pino opposto stava J-Lin, dove la J, ormai è così, sta per Jeeg.
Serie 2-1 Miami, Hornets che non lasciano la prima in casa.
AA CENTER, DALLAS. OKC THUNDER 119 – DALLAS MAVS 108
Tre sono le serie in cui l’impatto fisico e il gioco duro sono più evidenti, in questi PO finora. Atlanta-Boston, Warriors-Rockets, OKC-Dallas. Se la serie della Eastern Conference ha però un livello di scontro elevato ma all’interno di quel che chiamiamo “basket giocato” (IT4 però l’ha fatta grossa e l’ha scampata bella), nel West, come letteratura e cinema comandano, si è presto finiti con le mani alle fondine. Nervosi i Thunder per l’opposizione loro mostrata dai Mavs, nervosetti i Mavs che, oltre ad aver perso anche D-Will, oltre ad avere Marc Cuban come datore di lavoro, hanno anche assoluto bisogno di andare a rischiare la bocciatura in condotta per restare a galla contro una squadra manifestamente superiore. Quindi: rissa tra Mejri e tutta la panchina di OKC per banali questioni di “ridammi la palla in fretta”, con tecnico al Tunisino e Westbrook. E, dopo, fallaccio di KD sul rookie Justin Anderson, con Flagrant2 comminato e conseguente espulsione di Durant (potrebbe non subire squalifica). Si era nel finale di gara, KD in 43 minuti aveva messo 19 ma con 20 tiri, era nervosetto perchè non gli entrava nulla (7/20), ed insomma, anche ai più corretti a volte parte l’embolo. Al momento dell’espulsione il vantaggio di OKC oscillava tra 8 e 11 pti, quel che sarà anche alla fine. Oltre al grande Dirkone (27-8-2, 12/21 e 40′ in campo), sta facendo una gan serie di PO Ray Felton, doppia-doppia agli assists (19+11). OKC è nervosa, ma sta cercando di tenere la testa sulle spalle: per ora ci riesce, e hanno perso, stanotte, solo 9 palloni. Torniamo al libro dei primati: RW 25+15, era dal 1985 che un giocatore (allora fu Isiah Thomas) non segnava almeno 25 e non smazzava almeno 15 in due gare consecutive di PO.
Serie 3-1 OKC, che strappa una gara anche a Dallas e può chiudere i conti in Oklahoma.
MODA CENTER, PORTLAND. LA CLIPPERS 88 – PORTLAND TRAILBLAZERS 96
Che tipo, Doc Rivers. Unico allenatore ad aver perso per due volte (Orlando e lo scorso anno Clippers) una serie di PO essendo in vantaggio 3-1. Non soddisfatto, e pubblicamente, del gioco dei suoi in Gara2, tanto da spingersi a dire: “abbiamo perso solo perchè Lillard ha sbagliato tiri aperti”. Non dispiaciuto di esser sotto all’intervallo stanotte: “beh dai, dopotutto siamo in partita”. Non particolamente conscio di avere di fronte, stesso lavoro panchina opposta, un genio. Stotts ha surclassato Doc nel finale di gara, quando Rivers ha provato due tipi di quintetti bassi. Il primo, smallball classico, con Griffin da 5 e Jeff Green da 4 è stato cassato dopo pochissime azioni, senza davvero poter dare prova di sè. L’altro era un quintetto molto piccolo nel back-court (CP3-Redick-Crawford) insieme alla coppia classica Griffin+DAJ. Un reparto guardie di quel tipo ha deficit di altezza, atletismo, stazza. Un difetto lo puoi sopportare, due è difficile, tre no. Infatti a rovinare qualsiasi speranza di W per Clippertown è stato il match-up tra Jamal Crawford e Mo harkless, in cui la guardia dei Velieri ha subito 4 canestri e 3 reboff dal suo antagonista, compresa la sequenza reboff+schiacciata che ha chiuso i giochi. Alla sconfitta non è estranea, ovviamente, l’inaccettabile inabilità di DAJ dalla lunetta: fino alle battute decisive aveva un perdonabile 2/4, degenerato in 3/10. Griffin è rimasto silente, ma non può essere allenato come gli altri dopo tutto il tempo trascorso out. CP3 (26-3-9 con 3 rec) ha fatto il possibile, ma stanotte l’ha persa Doc. Chi l’ha vinta, oltre al ChessMaster che governa a Portland, è stato il duo delle guardie dei Blazers insieme a Mason Plumlee. Partiamo da lui, che è diventato titolare di un record: primo giocatore dopo Kevin Garnett 2004 a mettere insieme 21 rimbalzi e 9 assists; considerato che in Gara2 le pietanze eran state 7, ecco uno degli aggiustamenti di coach Stotts: post alto o medio per Mason, palla per un attimo (salutare) via dalle mani di Lillard o McCollum, e passaggi del lungo (stanotte due per Harkless tagliante dal lato debole nel finale dominio su Crawford). Lillard (il cui nuemro 0 è in realtà la O di Oakland, la sua città) dice 32 con 10/20 e percorso netto dalla carità, McCollum 27 con 11/22 e innumerevoli sfide alle leggi della fisica e della logica. Altro record: Portland, sempre più squadra dei miracoli, è la prima a vincere la gara in casa dopo aver perso le due in trasferta con un distacco medio di 20+.
Serie 2-1 Clippers, i Blazers mantengono la casa intatta.