I gradini bassi del podio di Eastern e Western Conference nel mio PowRank per Baskettiamo sono occupati da Raptors e Rockets, rispettivamente.
EASTERN CONFERENCE #3. TORONTO RAPTORS (NBA 6)
La Squadra. L’arrivo di Kawhi a Toronto ha importanza pari a quello di LBJ ai Lakers. Contribuisce a equilibrare la disparità tra Est ed Ovest. Se 5 delle ultime 6 squadre della NBA sono ad Est, le prime 6 sono equamente spartite: alla Western le posizioni dispari, alla Eastern quelle pari. Ciononostante, anche per una non del tutto sopita incertezza su quale sia il grado di coinvolgimento di Leonard a Toronto, mettiamo i Raptors solo al terzo posto dell’Est. Intendiamoci: Kawhi è un giocatore sublime, il vero MVP 2015 e 2016. L’infortunio, il recupero laborioso e in parte polemico, han però minato le certezze, anche le mie, sulla sua solidità fisica e sul suo carattere. La stagione che lo attende all’estremo Nord della NBA porterà il responso su entrambe le questioni. Toronto ha anche un nuovo coach: Nick Nurse, promosso da assistente a capo dopo il licenziamento di Casey; il licenziato è un ottimo coach, ma afflitto da un carattere eccessivamente ansioso, che trasferiva ai giocatori. Molto dei fallimenti nei PO degli ultimi 3 anni (quello del 2018 dolorosissimo perché TOR era arrivata prima in RS) è dipeso dalle sue ansie. Per il posto di allenatore dei Raptors è stato a lungo in corsa anche Ettore Messina, poi una serie di fattori si sono incrociati, e lui è rimasto a San Antonio anche perché Leonard sarebbe arrivato in Canada. Osserviamo il roster: ora possono schierare un quintetto con il Subcomandante Lowry alla guida, poi una serie di soluzioni ad alto tasso di atipicità. Esempio: Kawhi sg con Siakam ed Anunoby, e il quinto spot in cui poter inserire chiunque, dal centro classico Valanciunas alla sf/sg che spara da 3 CJ Miles. Potremmo anche assistere ad un estremo stiracchiamento di Miles in pf, e ad un estremo rannicchiamento di Ibaka in sf. Ibaka, che sta vedendo poco pitturato almeno in attacco, sarà uno dei giocatori più importanti per la riuscita della stagione dei Raptors, se non sarà sonnacchioso come negli ultimi due anni. Completa il roster di quelli che contano Fred VanVleet, che abbiamo indicato come miglior pg dal pino per primi in Italia, e potrebbe risultare molto utile l’elicottero Moreland. Malachi Richardson è all’ultima occasione di una carriera inceppata dall’aver voluto passare pro troppo presto. Wright e Danny Green si spartiranno minuti comparendo alcune volte anche in quintetto, a seconda degli avversari.
Payroll. E’ il quarto della NBA, 142MM, quindi alto ma in linea con ambizioni e potenza della franchigia. Il rinnovo di Kawhi, che per il 2019/20 ha contratto ma gode di player option, è probabile ma non garantito. Non tutto è tranquillo In The North.
Occhio a. La Stella è novella, quindi riponiamo tutti i nostri occhi sulla Stella un po’ più piccola ma già di casa: Kyle Lowry, il Subcomandante che a Toronto ha in mano cuori e menti di tifosi e compagni.
WESTERN CONFERENCE #3. HOUSTON ROCKETS (NBA 5)
Dopo aver abbaiato un po’ troppo ed essere stati puniti da Golden State nella Finale di Conference 2018, con non poche colpe di coach D’Antoni, i Rockets hanno continuato con gli errori. Hanno concesso un contratto di durata irrazionale a Chris Paul (40 MM annui fino al 2022 per un giocatore che è nella discesa della carriera, è spessissimo infortunato e non è un gran vincente), e hanno preso come primo rinforzo un giocatore come Paul, ma peggio. Verità è che Melo ha rinunciato a quasi 23 MM$$ per arrivare in Texas, ma dubitiamo che possa essere un fattore positivo tale da far diventare HOU meglio di GS o BOS. La presenza di Harden è una garanzia, ma anche lui è ormai “bollato”: tutti ne conoscono i movimenti, e i refs, che si facevano turlupinare con allarmante facilità dalle sue movenze, hanno realizzato che almeno nella metà delle occasioni è Harden a creare il contatto e il 50% del restante 50% è simulazioni varie. Fondamentale aver trattenuto Capela: il lungo svizzero è il terzo anello della catena, l’escape che rende pericoloso concedere le penetrazioni alla Barba. Interessante l’arrivo di Brandon Knight: protegge dagli infortuni di CP3, e, anche se, tra infortuni e bizze, non gioca da quasi due anni, è pur sempre la prima riserva dell’ASG 2015. Resta da sottolineare che la partenza di Ariza (causa soldi dati a Paul) non è stata rimpiazzata, e tutto il vero “spirito Rockets” starà sulle spalle di Eric Gordon e PJ Tucker.
Payroll. Impazzito. Oggi è il sesto della NBA, 133 MM, il prossimo anno saranno 139. Almeno il GM Morey è riuscito a disfarsi dei 20 MM di Ryan Anderson.
Occhio a. Altri due acquisti: Michael Carter-Williams (pg, una specie di versione meno sagace di Luca Vitali: puoi metterlo anche da 4 e sa fare il suo) e Marquese Chriss (pf grezza ma giovanissima e superatletica: ipotetico alter-ego di Capela, sta costruendosi anche un discreto tiro da 3). Sono entrambi talentuosi, giovani/issimi, decisamente atletici, tutto quel che il quintetto di Houston non sarà mai: se renderanno secondo il loro potenziale e non secondo quello che han mostrato sul campo finora, allora la stagione dei Razzi potrebbe anche cambiare in meglio.