Nello scalare le posizioni del Power Ranking di Baskettiamo, giungiamo ad esaminare le posizioni 13 di ciascuna Conference. Gli occupanti delle seggiole tra la 13′ e la 10′ potranno sorprendere alcuni, da ora in poi: le nostre previsioni si distaccano da quelle della maggior parte dei commentatori d’oltreoceano, infatti..e se avete notizie di altri Rankings italici segnalateceli.

WESTERN CONFERENCE #13: PHOENIX SUNS. I forzati del nono posto/decimo posto ad Ovest, quelli che mancano i PO pur avendo record attorno al 60% (2013) o al 50% (2014) a nostro parere sono decisamente peggiorati, e continueranno a diminuire la loro percentuale di vittorie. Pur riconoscendo a coach Jeff Hornacek indubbie qualità, non possiamo non notare che il roster è colmo di doppioni, e dei relativi problemi di coesistenza e minutaggio. Il dualismo in pg Bledsoe-Knight è emerso fin dallo scorso Febbraio, quando Knight, arrivato da Milwaukee, aveva nettamente peggiorato (accanto a Bledsoe o entrando al suo posto) lo scintillante rendimento avuto sino a quel momento nei Bucks, scintillìo che gli era valso l’onore del ruolo di prima riserva dei 12 dell’All Star Game per la squadra Est. Il fatto che i Suns in estate non siano andati in cerca di guardie di grido ci porta a ritenere che l’intenzione sia quella di far giocare insieme Eric e Brendon, ma sulla positività della soluzione restano tanti dubbi. Situazione simile nel ruolo di centro, in cui al giovane Len è stato affiancato il veterano Tyson Chandler. In questo caso le personalità dei due giocatori sono meno ingombranti rispetto al dualismo delle pg, ma restano interrogativi di un certo peso sull’opportunità di togliere minuti a un giovane in progresso mettendogli in roster un veterano di grido come Chandler; il tutto aggravato dal fatto che i Suns sono una squadra che pratica parecchio smallball, e quindi, già al minuto zero di ogni partita, il tempo in campo per un vero centro non è mai fissato sul 40-48, ma su una cifra inferiore. Infine, tra i problemi di uno spogliatoio non tranquillissimo, resta da vedere che comportamento terrà Markieff Morris: per talento è secondo solo al duo Bledsoe/Knight, per rendimento è stato forse il miglior Sole della passata stagione, ed è l’elemento cardine nello smallball di Hornacek…però non ha gradito che gli abbiano ceduto il gemello Marcus, e lo ha fatto chiaramente sapere; pur ribadendo che la sua concentrazione sarà massima e la dedizione assoluta….chissà. Attendiamo con ansia un’altra stagione di commovente sacrificio del tuttofare PJ Tucker, e con curiosità le prestazioni di Mirza Three-letovic arrivato dai Nets, così come il rientro nella NBA di Sonny Weems, dopo una lunga parentesi europea al CSKA. Il payroll è appesantito dai 13 milioni a cranio di Bledsoe+Knight+Chandler, ma il resto della truppa, tutto insieme, costa poco più di 20 milioni di dollari, mantenendo la cifra complessiva degli stipendi sui 60 milioni, quindi poco spazio per nuove stelle ma in generale tutto sotto controllo.

EASTERN CONFERENCE #13: ORLANDO MAGIC. In questi Magic vediamo molto talento, molta gioventù, un payroll basso (numero 29 della NBA con poco più di 50 milioni), e un coach stile “sergente di ferro” che forse può far bene a una formazione giovane e con qualche logica carenza di personalità. Se Skyles riesce a migliorare l’efficacia complessiva della squadra (la classica formazione, per ora, che sgobba 150 ma traduce 60 sulle tavole) e se riuscirà, in particolare, a migliorare la difesa, questa stagione sarà il mattone numero uno di una potenziale futura contender. Il centro Vucevic è uomo da doppia-doppia di media, anche se da testare ai livelli alti in materia di rendimento nei momenti topici, Oladipo ha già detto di essere una delle prima 15 guardie della Associazione, Payton ha fatto vedere di poter essere il nuovo Rondo, e aspettiamo di vedere davvero sul parquet, al suo secondo anno dopo aver perso quasi tutto il primo per infotunio, Aaron Gordon. A nostro parere il difensore più eccitante visto nella Associazione dai tempi di Doug Christie (e il fatto che apragoniamo Aaron, che è un 4, ad una guardia, dovrebbe già dirvi molto), e, in più, durante la SL ha dimostrato di aver messo in arsenale anche un tiro..e anche un tiro da 3. Potenzialmente devastante, questo giocatore è già il nostro numero 1 alla categoria “in rampa di lancio”. Questa stagione, tuttavia, sarà secondo noi Playoff-less per i Magic, che, in fin dei conti, possono aspettare ancora un anno prima di cominciare a far paura. Attesissimo, anche in Europa, il responso su Mario Hezonja nei pro, e curiosità per vedere se Fournier ripeterà o addirittura migliorerà la sua più che discreta annata. I Magic hanno assoldato un giocatore di rendimento costante come la comboguardia CJ Watson, hanno deciso di accollarsi l’onere di dare una seconda chance a uno dei fallimenti più eclatanti tra i rookies della passata stagione, ossia Shabazz Napier, e stanno dando una possibilità, al minimo salariale, a Melvin Ejim, lo scorso anno a Roma: da noi giocava 4, nella NBA per forza da 3.