Sei gare nella notte NBA, con alcune brutte news.

Nell’ambito di uno dei più tristi Lakers vs Celtics di sempre, la parte peggiore non è stata la pessima qualità della contesa, ma la notizia che Brandon Ingram è fuori a tempo indeterminato. Il giocatore, appena 21enne, ha ricevuto una diagnosi grave: è passato attraverso una trombosi venosa profonda al braccio destro, e gli è stata riscontrata una eccessiva densità del sangue, la formazione randomica di coaguli e la possibilità concreta del ripetersi della trombosi. In termini generali è lo stesso problema che ha determinato la fine della carriera di Chris Bosh, se non per il fatto che Ingram ha ricevuto la diagnosi 12 anni prima: 21 vs 33. Non si tratta di sapere quando ma SE tornerà a giocare, ammesso che la situazione non sia passeggera, ovvero creata dalla severa “dieta” massificante che Ingram segue per rinforzare il fisico mingherlino: se fosse, potrebbe essere semplice recuperare. La gara è stata pigra, lenta, con LBJ impegnato a fare la perla in mezzo ai porci, evidenziando quanto scarsi siano i propri compagni. Miglior realizzatore per i Celtics, alla fine, Kyrie (30-7-5, 2 rec e 2 stoppate), ma il maggior impatto è stato dato da Gordon Hayward (15 con 6/8 dal campo), che in questa trasferta ad Ovest dei Celtics sta giocando il migliore e meno episodico basket della sua stagione. Da un malanno ad un altro: fine dei regolamentari, rimessa T’Wolves che hanno 3 di vantaggio su Washington, viene commesso fallo su D-Rose ma tutti gli occhi sono su KAT (40-16-2, 2 rec, 1 stoppata) che zoppica. Il labiale lascia poche speranze: I heard it pop, e si riferisce al ginocchio destro. La faccia del giocatore era molto dimessa, ma a fine partita il suo allenatore parlerà di “preoccupazione non estrema” per l’infortunio: vedremo. Bradley Beal ha mandato la gara in OT segnando 12 dei 14 pti di WAS tra 107 e 121, ma si è dovuto arrendere alla maggior profondità di Minnie (la chiude D-Rose, 29 dal pino senza triple), a sua volta brava a superare la mancanza di Towns. Beal ha messo in opera il 55mo match da 20+ in stagione, e il 24mo con più di 40 minuti giocati: da Febbraio ha 39 minuti di media in campo, 37.5 per la stagione intera. In tema di Playoffs, importante W di Brooklyn (Dinwiddie 23-6-7 e Allen 20+12) vs gli Hawks di un grande John Collins (33+20), e brutto KO, per quanto pronosticabile, di Charlotte a Milwaukee. Per i Bucks 26-13-6 dello Pterodattilo, ma questa curiosità dalla panchina: Divincenzo, Mirotic, Ilyasova, Pau Gasol, Connaughton costituiscono la seconda unit e sono tutti bianchi; ovviamente non è volontario ma Hill (ancora infortunato), Snell e DJ Wilson (quello abusato dalla polizia nel parcheggio di un mall come da video rintracciabile ma diventato meno virale di quanto mi aspettassi) sono gli unici neri. In precedenza, nella matinée al Madison Square Garden, i Kings avevano gestito tranquillamente, dopo un primo quarto in svantaggio, i Knicks grazie a 30-5-8 di De’Aaron Fox; il programma era chiuso da Blazers vs Suns, con W di Portland (22 per Seth Curry ) che la dava per vinta dopo 3 quarti sopra di 25, subendo un rovescio da 43-25 nell’ultimo periodo, capace di far arrabbiare non poco coach Stotts.