Dieci gare nella notte NBA, andiamo ad analizzarle insieme. Continua la marcia infinita dei Warriors, non basta James Harden a fermare gli Splash Brothers, Houston va KO; gli Spurs senza Duncan, Ginobili e Parker trovano in Marco Belinelli la guida per superare l’ostacolo Knicks.
Golden State Warriors – Houston Rockets 105-93
Golden State (19-2) senza sosta: superato anche il difficile ostacolo rappresentato dai Rockets (16-5). E dire che fino ai minuti conclusivi la gara era sui binari dell’equilibrio, da un lato Curry e Barnes, dall’altro Harden che appare quasi impossibile da fermare (chiuderà con 34 punti, 4 assist e 8 rimbalzi); a 5′ dalla fine della gara Steph decide che è il momento di cambiare marcia: si parte con gli assist a Green e Barnes, si termina con la tripla che mette la firma in calce all’11-0 di parziale che decide la gara. Al termine del match, il maggior candidato all’MVP stagionale al momento iscrive a referto 20 punti, 7 assist e 7 rimbalzi, il suo supporting cast ha come protagonisti il solito Thompson, 21 punti, anche se con un pessimo 1/8 dall’arco, e l’ottimo Harrison Barnes, 20 punti e 7 rimbalzi. Record per Steve Kerr: è la miglior partenza di sempre nella Lega per un allenatore debuttante.
Golden State Warriors: Thompson 21 punti, 8/18 dal campo, 1/8 da 3, 4 assist, 4 rimbalzi – Houston Rockets: Harden 34 punti, 14/27 dal campo, 4 assist, 8 rimbalzi, 4 rubate.
Charlotte Hornets – Boston Celtics 96-87
Charlotte (6-15) segue Jefferson, uomo guida in doppia doppia (23 punti di cui 11 nel 4°quarto, 14 rimbalzi), resiste al rientro dei Celtics (7-13) nel finale e porta a casa il match; non bastano a Boston la tripla doppia di Rajon Rondo (12 punti, 10 assist, 10 rimbalzi) e l’ottimo quarto conclusivo di Thornton, 13 dei suoi 16 punti arrivano negli ultimi 12′.
Indiana Pacers – Los Angeles Clippers 96-103
Un match che sembrava chiuso al termine del terzo periodo, con i Clippers (16-5) in controllo assoluto, si infiamma nel finale: tra i Pacers (7-15) quello che ci crede di più è C.J. Miles, che nel finale ha anche la tripla del -1 tra le mani, poi sbagliata, e che chiuderà con 30 punti ed il 7/14 dall’arco. Nei minuti conclusivi sono Crawford (18 punti) e Paul (17 punti, 15 assist, 8 rimbalzi) a sigillare la sfida.
Il buzzer-beater di Bradley Beal, che regala con un catch-and-shoot in 0.8 secondi la vittoria ai Wizards su Orlando.
Orlando Magic – Washington Wizards 89-91
A 8 decimi dal termine, Orlando (9-15) aveva appena sprecato il vantaggio mantenuto lungo tutto l’arco del match ed il tiro della vittoria con Oladipo (top scorer a quota 17), Washington (15-6) stava trascinando al supplementare una gara sofferta, in cui solo Wall (21 punti, 11 assist) aveva giocato al meglio delle sue possibilità. Possibile che i Wizards si limitassero ad andare all’overtime? Assolutamente no, Andre Miller trova con una rimessa spettacolare un Beal fino ad allora in serata no, che con il catch-and-shoot di tocco decide la gara sulla sirena e regala la vittoria ai suoi.
Atlanta Hawks – Philadelphia 76ers 95-79
Bastano il bombardamento dall’arco di Korver (17 punti, 5/7 da 3) e la costanza di Millsap (17 punti, 8 rimbalzi) a garantire la vittoria agli Hawks (15-6) sui pur combattivi 76ers (2-19), i quali però sono chiaramente dipendenti dalle prestazioni di Michael Carter-Williams, vicino come sempre alla tripla doppia (8 punti, 9 assist, 10 rimbalzi), ma non al massimo del suo potenziale.
Chicago Bulls – Brooklyn Nets 105-80
Partenza a razzo dei Nets (8-12), che nel primo quarto toccano anche il +12, Chicago (13-8), sotto la spinta di D Rose (23 punti, 4 assist e 4 rimbalzi), di Gasol (16 punti, 16 rimbalzi) e di una difesa che letteralmente spegne la luce per gli ospiti, limitati a 29 punti negli ultimi 2 quarti, non si lascia intimorire e chiude con un cospicuo vantaggio; non basta a Brooklyn la buona gara di Deron Williams, 17 punti e 5 assist.
Dallas Mavericks – New Orleans Pelicans 112-107
È chiaro che i Pelicans (10-11) dispongano di un giocatore ormai tra i primi 20 della Lega, quell’Anthony Davis in doppia doppia da 31 punti e 11 rimbalzi, e che abbiano in Holiday una spalla di alto livello (anche lui in doppia doppia con 30 punti e 10 assist), un asse play-pivot da far paura al resto della NBA; è però altrettanto lampante che il resto del team (Anderson escluso) non riesca a mantenere la costanza che garantirebbe a New Orleans la post-season. Se poi di fronte trovi un attacco che riesce a mandare oltre i 20 punti ben quattro giocatori (Ellis 26, Nowitzki 20, Harris 20, Parsons 20), ovviamente vincere diventa difficile, i Mavs (17-7) tornano al successo.
Minnesota Timberwolves – Portland Trail Blazers 90-82
Il numero 1 dell’ultimo Draft guida i T’Wolves (5-16) ad una vittoria difficile da pronosticare, mietendo come vittima gli ostici Trail Blazers (17-5): la doppia doppia di Wiggins (23 punti, 10 rimbalzi) basta a Minnesota per superare l’ostacolo Portland, il cui stop è dovuto alla serata negativa al tiro delle proprie stelle: Lillard fa 23 punti, ma con il 9/24 dal campo ed il 2/12 da 3, mentre Aldridge si ferma a 10 punti, con il 3/14 dal campo.
Grande prestazione di Marco Belinelli, senza i Big Three (e Leonard) il bolognese è protagonista nella vittoria Spurs, 22 punti per lui.
San Antonio Spurs – New York Knicks 109-95
In un match privo di quasi tutte le stelle (Duncan, Ginobili, Parker, Leonard out da un lato, Anthony dall’altro), i rimanenti Spurs (16-6) bastano ad asfaltare gli Knicks (4-20). Belinelli, seppure senza partire in quintetto, esce bene dalla panchina ed è top scorer di serata per San Antonio, 22 punti con il 6/13 dal campo, 3 assist, 4 rimbalzi, 2 rubate in 30’10” giocati; New York sempre peggio, agli uomini di Fisher non basta la prestazione di Hardaway, che da vice-Melo mette 23 punti con il 9/18 dal campo.
Denver Nuggets – Miami Heat 102-82
I Nuggets (10-12), privi del Gallo tenuto a riposo precauzionale per un problema al ginocchio destro, vincono un match durato due quarti contro gli Heat (10-12), i quali cedono alla distanza, probabilmente a causa della stanchezza vista la seconda gara in due giorni, e alla fine del terzo quarto la pratica è chiusa. Chandler top scorer della sfida (17 punti, 8 rimbalzi), per Miami il migliore in termini realizzativi è Bosh, con 14 punti ed il 5/12 dal campo.
(fonte foto: www.nba.com/warriors, www.nba.com/spurs, Washington Wizards profilo Twitter ufficiale)