Undici gare nella NBA stanotte: vi avrei voluto parlare in principal modo di una di quelle notti in cui tutti e tre i Fratelli Holiday si ritrovano in campo, ma emergono altre urgenze.

Il -56 inflitto dai Celtics ai Bulls ha avuto conseguenze tragicomiche. Non solo la più larga W biancoverde, ma anche la peggiore sconfitta per CHI, in coincidenza con la seconda gara in panca per l’ex assistente ora head coach Jim Boylen, che si è (parole sue) “spostato solo di 30 cm, alla sedia di fianco”. Boylen è l’opposto di un coach da copertina (non biondo non atletico non giovane non ex grande giocatore nè figlio di altro grande allenatore) ed ha un’attitudine piuttosto rude, un hard-nose guy. Durante il disastroso KO ha tenuto in panchina per quasi tutto il secondo tempo i suoi starters (già messi davanti alle loro manchevolezze con un cambio 5 fuori 5 dentro quando erano 0-17 con 0/12 dal campo): per motivare questa scelta, già durante il match li aveva avvertiti di tenersi pronti l’indomani a “un allenamento MOLTO duro”. La gara vs BOS un back-to-back per i Bulls, e la seconda di 3 gare in 4 giorni (hanno giocato e perso infatti vs i Kings stanotte): la maggioranza dei giocatori ha dato vita a un fac-simile di ammutinamento, mettendosi d’accordo via chat Instagram e sostenendo che non avevano intenzione di fare lo sforzo equivalente a 4 gare in 4 giorni; Lauri Markkanen e Robin Lopez hanno a fatica dissuaso i compagni, convincendoli almeno a presentarsi al campo di allenamento, dove, alla fine, invece che il superduro allenamento ha avuto luogo una specie di doppia riunione CGIL, prima i soli giocatori, poi giocatori con lo staff tecnico. Dato il risultato di stanotte (meno 19, ancora in casa, quarto periodo con soli 15 pti segnati, 27…letto bene: ventisette…palle perse), non grande esito, ma solo una pagina penosa nella storia della franchigia che ha goduto delle gesta del GOAT, e un’ulteriore indizio di come a Chicago non sanno davvero che strade prendere per tornare non si dice grandi, ma almeno decenti, senza figure da bambocci come quella appena raccontata.

Chi si comporta in maniera decisamente più professionale e virile sono gli altri del -56, i Boston Celtics: conseguenze non buone anche per loro dopo la partita. Oltre a Baynes e Horford, già assenti due notti fa, hanno timbrato visita anche Irving (spalla), Hayward (influenza) e Yabusele (caviglia): senza 3 titolari e 3 dei 5 lunghi veri del roster hanno ugualmente disposto con sufficiente agio dei Pels, stanotte. Nola, a sua volta, mancava di Payton e Moore, e non ha avuto quasi nulla da Mirotic, che ha provato benchè mezzo infortunato. E’ stata l’occasione per vedere all’opera la prima scelta (n.27) 2018 di BOS, Robert Williams detto The TimeLord: 26 mins, 7+11 con 3 stoppate per il giovane iperatletico lungo che aveva perso causa sveglia tirata contro il muro 2 dei primi 3 appuntamenti con gli aerei nella sua appena nata carriera pro. Bene anche Tatum (21+6) e benissimo Gemello Marcus (31-4-4 con 5/8 da 3, migliore e più costante Celtic in stagione); se si può dire “limitato” di uno che mette in fila 41-7-2 con 3 rec, allora Anthony Davis è stato limitato, e anche se degli Holiday Bros parlerò meglio una prossima volta, JRue ha avuto una brutta gara (7-1-6 con 4 perse), mentre ha giocato la migliore in stagione Tim Frazier (8-1-10), davanti all’uomo (Danny Ainge) che ha per primo ri-avuto fiducia in lui dopo che la sua carriera universitaria (e no solo) era stata devastata da un infortunio terribile al tendine d’Achille destro; non è mai stato quello che “poteva essere”, ma ha una carriera.

Lo Holiday dei Bulls, Justin, sapete già che ha fatto, resta Aaron, la rookie pg che inizia ad avere qualche spazio nei Pacers: una decina di mins stanotte con compitino molto preciso nella W di Indiana vs Washington. Se per caso state notando che alcune franchigie stanno facendo tenere minutaggi strani alle loro pg, o le stanno ruotando in maniera particolare: sappiate che si sono riaperti i rumors su John Wall in uscita da Capitol City. Stanotte ha riposato per un fastidio dovuto alla presenza di microframmenti ossei nei suoi talloni: un problema che si porta dietro da sempre: potrebbe essere un riposo davvero necessario oppure solo diplomatico. Vedremo, ma tenetevi sintonizzati sul futuro della pg di WAS. Una franchigia dove Wall potrebbe adattarsi bene è DET, solo che il loro titolare, Reggie Jackson, non lo vuole nessuno: non questione di talento, ma di testa+infortuni+stipendio, sproporzionato al valore del giocatore. Stanotte Pistons battuti da Phila (senza risse particolari, stranamente): Pistons senza Blake e Sixers con 7 in doppia cifra, tra cui il turco Korkmaz (18+7 con 4/7 da 3). Minicrisi dei Clippers: dopo un KO brutto segnando solo 2 ptin in 8 mins nel quarto periodo, stanotte W ma in OT a Phoenix, con il Gallo glaciale dalla lunetta (25+5 con 11/12 dalla lunetta). 

Le altre gare

CLE 92 – MIL 108,  JAZZ 113 – OKC 122,  ORL 76 – MAVS 101 (Doncic 7-11-9), MEM 99 – DEN 105,  MIN 108 – GSW 116,  MIA 105 – LAK 108 (nell’ultimo confronto fra Wade e James).