6 partite nella notte NBA. La regular season sta terminando, ed è normale che si alternino spettacolo puro, nefandezze, gare tirate e importanti.

Alla voce nefandezze ascriviamo senza dubbio la gara tra Magic e Knicks: nella calda Florida le mani sono state gelide, e il gioco del basket NBA ha trovato il record per il minor numero di punti e canestro complessivi in un quarto di gioco. 15 punti e 6 fiels goals nel secondo quarto che rappresenta il peggio mai espresso nella storia dell’Associazione. Alla fine NY fieramente, e forse involontariamente, corsara (80-79) nella gara in cui Cole Aldrich ha giocato almeno al meglio del suo non eccelso livello (19+14 in 26 minuti) e Victor Oladipo ne ha messi 21, ma con 25 tiri (imbucati 8). Mancano 2 gare ad entrambe le squadre prima di far tirare un sospiro di sollievo ai rispettivi tifosi: stagione finita, a Dio piacendo.

Non brillante Chicago nella W 114-107 sui Sixers che sono rimasti in partita fino alla fine, pur privi di Noel-Mbah’a’Moute-Ish Smith-Canaan (le assenze degli ultimi due hanno implicato che Phila arrivasse al campo senza nemmeno una pg da mandare sulle tavole). La buone notizie sono, per i Bulls, il fatto che nessuno si sia fatto male, che Butler sembri a posto, che D-Rose abbia tirato il 50% da 2 (7/14) e abbia messo a referto i due giochi decisivi (un canestro e un assist davvero difficile da quasi metà campo fino sottocanestro per Gibson, rompendo un buon raddoppio dei Sixers). Come al solito bella prova di Covington per Philadelphia (22 pti, pur steccando da 3: 1/9) e urlo del veterano di J-Rich (19 con 4 triple su 8).

Non bene nemmeno Portland, bruciata dagli infortuni e sconfitta in casa dai Jazz (105-111): dopo Matthews e Dorell Wright per la stagione, hanno perso fino all’inizio dei Playoffs anche Afflalo, e stanotte sono andati in campo senza LMA, che ha problemi ad un piede. Per fortuna i Blazers hanno già raggiunto la vittoria della NorthWest Division, e peggio che quarti nella griglia dei Playoffs non potranno essere, anche se come record globale di Conference sono caduti al sesto posto. I Jazz hanno imperversato con Trevor Booker, guarda caso uno che sarebbe stato perfettamente accoppiato con Wright, e che ha scrittto invece 36+9 con 12/15 al tiro. Non sono bastati D-Lill (28-5-5) e CJ McCollum (26-8-3), e la sconfitta, per i Blazers, è resa ancora più allarmante dal riposo concesso nei Jazz sia ad Hayward che a Favors. Batum forse ha raggiunto il fondo della sua stagione horribilis in attacco: 1/10, 2 pti.

Il capitolo spettacolo puro è andato in stampa alla Oracle Arena tra Warriors e T’Wolves (110-101), per mano di Steph Curry e Zach LaVine. E anche per merito dell’organizzazione di Minnesota, che dopo una tripla al buzzer di Curry ha messo in rete un tweet: Ok Steph, diciamo che sì, il MVP te lo meriti…(adesso però smettila non era scritto, ma era implicito..). Curry 34-4-7, LaVine 37-9-4 sono i numeri. QUello che non dicono sono i tocchi, la velocità di esecuzione, l’atletismo e la sagacia tecnica.

Le partite dal significato importante erano due: una sfida al vertice dell’Ovest tra Grizzlies e Clippers (86-94), e una gara forse decisiva per la corsa playoffs ad Est tra Toronto e Miami (107-104). A South Beach D-Wade e Goran Dragic hanno segnato insieme (30 e 22) la metà esatta dei punti degli Heat, mentre DeRozan e Williams (24 e 29) ne hanno fatti più della metà dei totali per i Raptors, e la differenza sta qui. Miami non è tuttavia ancora fuori dai giochi, perchè nelle ultime due ha Philadephia e Orlando, e ha il tiebreaker favorevole con una delle squadre che la precede, i Celtics. Considerando il calendario, dunque, ai Celtics serve un’altra W nelle ultime 3 partite che li aspettano, e con Cleveland-Toronto-Milwaukee non è detto che sia semplice ottenerla. Allo Staples Center, invece, è andata in onda una gara importante per le gerarchie nella Western Conference: i Grizzlies, oltre ad aver perso, hanno anche un potenziale grosso problema ora. Dopo 10 minuti di campo si è infortunato Marc Gasol, scavigliato, sceso negli spogliatoi e non più tornato in campo: gravità dell’infortunio ancora non nota. Spiccano i 16+16 di DAJ e i 15-5-14 di CP3, oltre alle storie tese tra Blake Griffin e Kostas Koufos.