Pacchetto da 6 nella notte NBA.

La sfida per i PO ad Est sembra essersi assopita giusto un momento prima di spingere il bottone Royal Rumble. Sconfitte di troppo per Charlotte e Orlando (pur vincente stanotte vs CLE) hanno fatto da specchio a doppievù nel momento giusto da parte dei Miami Heat, così che ora Hornets e Magic sono rispettivamente 2 e 1.5 gare dietro ai ragazzi di Spoelstra; notare anche che i Magic hanno già raggiunto le 70 partite, mentre le altre due franchigie sono solo a 67. Quel che si sta facendo interessante è la lotta per i posti da 3 a 5. Impegnate una squadra rollercoaster con spogliatoio caldo ma non polemico e ben allenata (Celtics), una squadra rollercoaster con spogliatoio caldo e polemico e non benissimo allenata (Sixers) e una squadra compatta, ben allenata, capace di mantenersi costante nonostante aver perso da oltre un mese l’uomo migliore (Oladipo, Pacers). Dato che il mondo non è mai giusto, è probabile che terzi arriveranno Celtics o Sixers, con lieve preferenza verso la squadra di Embiid e Simmons. Stanotte i Pacers (Sabonis in 28 mins 26-7-4 con solo 12 tiri) hanno vinto in volata in casa vs i Thunder dell’ex Paul George (36-6-5), mentre Boston ha regolato, sempre in casa, i Kings già battuti di recente a Sacramento. Gara da montagne russe, appunto, per i Celtics, che soffrono in difesa con il loro quintetto base perchè le difese di Brad Stevens, molto raffinate e dense di cambi e letture particolari, mal sopportano la compresenza di due difensori mediocri come Irving e Tatum, cui non sempre i due Marcus (Morris e Smart) riescono a coprire le spalle. Stanotte, per Boston, visto un input difensivo davvero difficile da eseguire: sul pick and roll laterale il bloccante rolla, ma la palla non va a lui bensì al terzo uomo in punta; nel secondo che passa tra l’arrivo della palla e il passaggio interno dell’attaccante in punta i Celtics hanno avuto ordine di riportare alle posizioni originarie i due uomini che avevano cambiato piccolo-lungo sul p’n’roll, davvero dura come regola da rispettare. Celtics due volte quasi sottoterra (-17 a metà secondo quarto e -13 nel terzo dopo una prima rimonta che li aveva portati avanti 64-63), ma capaci di reagire grazie a Morris (21-13-2 con 2 rec, MVP) e Jaylen Brown (22 dal pino con una frazione di 3/3 da 3 decisiva), i pilastri cui ha potuto appoggiarsi Kyrie (31-10-12) per la sua seconda tripla-doppia in carriera. SAC ha avuto un efficace anche se a volte distratto De’Aaron Fox (19-7-9 con 3 rec e 1 sola persa) e un grandioso Buddy Hield (34-4-7 con 6/10 da 3): non altissimo ma grosso, nemmeno Marcus Smart è riuscito davvero a scalfirlo, e le difficoltà maggiori per lui sono giunte quando marcato da Jaylen Brown, che lo sovrastava senza subirlo in velocità. Fox e Hield hanno segnato quasi il 50% dei pti e donato più del 50% degli assists dei Kings, cui manca un pino più florido e un lungo di maggior impatto rispetto al pur valoroso Cauley-Stein (10+13) per raggiungere i PO che quest’anno scapperanno loro per un pelo e nonostante un record al 50%. Ad Ovest Nuggets vs Mavs aveva valenza di classifica solo per Denver, per mantenere salda la seconda posizione, ma era l’occasione per il confronto tra due Europei destinati a dominare la futura NBA. Jokic vs Doncic non ha tradito: il lungo serbo ha sofferto (11-14-8, solo 9 tiri dal campo) ma ha infilato il tiro della W, mentre il Mr. Basketball sloveno ha giocato da par suo tutta la gara a parte la lunetta (24-11-9, 3/7 ai liberi), ha inchiodato una schiacciata dominante per il momentaneo +1 a 5 secs dalla fine, ma ha pure sbagliato il libero aggiuntivo. Con le lacrime agli occhi ha guardato Jokic imbucare un tiro tutto storto ma morbidissimo. Restano la W di Toronto vs i derelittissimi Lakers, con i Raptors in facile gestione nonostante le assenze di Lowry (caviglia) e Ibaka (sospeso per 3 gare per aver cercato di staccare la testa a pugni a Marquese Chriss), e quella facile di Utah in casa vs Minnie. A proposito di Salt Lake City: dopo l’increscioso episodio contro Russell Westbrook, la NBA ha chiesto a tutte le franchigie di diffondere comunicati pre-partita per ricordare che il basket è uno sport pulito ed inclusivo, oltre ad organizzare sistemi di prevenzione ed educazione contro espisodi di razzismo, intolleranza, abuso.