Nella notte NBA i Cavs danno forse inizio ad una striscia vincente, mentre perdente ed inesaurita è quella dei Sixers. Positivi viaggi ad Est per Portland, Warriors e Clippers, i Suns hanno la meglio nello shootout contro Denver.
TIME WARNER CABLE ARENA, CHARLOTTE: PORTLAND TRAIL BALAZERS 105 – CHARLOTTE HORNETS 97
La faccia di Michael Jordan è meno allegra del maglione nero con cui occupa l’estremità della panchina dei suoi Hornets in striscia perdente di 6. Diventeranno 7 dopo la gara coi Blazers. Charlotte chiude in vantaggio il primo tempo, ma subisce la rimonta di Portland nei due quarti finali. Quello che manca agli Hornets sono continuità ed efficacia (soprattutto in quanto a % di tiro, perchè stanotte hanno perso solo 6 palloni, nella precedente sconfitta 5) offensiva: producono 56 punti nel primo tempo e solo 41 nel secondo. TrailBlazers che, come anche a Boston e Philadelphia, aspettano il terzo quarto per entrare in pieno ritmo e riprendersi la partita, stavolta volando sulla W grazie a Wes Matthews e D-Lill, che in coppia fanno 50 con 18/32 al tiro, di cui 10/17 da 3. Coach Stotts applica una tipica journey-rotation, usando solo 9 uomini, tenendo parecchio in campo il quintetto ma garantendo a tutti almeno una dozzina di minuti di riposo. Monotono MVP di Charlotte il senatore BigAl Jefferson (21+14), mentre si può iniziare a sospettare che l inserimento di Stephenon non sia proprio positivo e che il rookie scelto al numero 9, Noah Vonleh, non sia al momento lontano dall’essere un candidato per il titolo di delusione del draft.
QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND: WASHINGTON WIZARDS 87 – CLEVELAND CAVS 110
Alla trasferta a Cleveland non partecipa Hilario (fascite plantare), il che modifica quintetto e rotazioni dei Wizards, portando DoubleP nello spot di PF, riportando Beal in quintetto e regalando 28 minuti al veterano Rasual Butler…e quando è lui il vostro MVP di giornata (23pti con 9/15 e…nessun fallo), sapete, se siete fans di Washington, che difficilmente nella notte sarà arrivata una vittoria. Cleveland mette tutto a posto nel primo quarto, +13 poi progressivamente dilatato. Come nella vittoria su Orlando, i Cavs partono facendo di Varejao il loro terminale (8pti sui 12 totali, contro i Magic furono 8 dei primi 10; alla fine 10+7), poi il resto è quasi tutto LeBron (29-10-8, con 17 tiri liberi tentati), in una partita in cui tutto è sembrato scivolare via facile per i Cavs, in una serata di buona distribuzione di tiri tra i nuovi Big3 (Love 10, LBJ 14, Kyrie 15) in cui Blatt ha potuto far sfogare (marcato da Butler, zero falli, ricordate?) anche Waiters, che ha risposto con le solite percentuali rivedibili (6/17, 15pti) ma con un positivo plus/minus di 18. Incredibile: forse per la prima volta nella sua vita Tristan Thompson non ha preso nessun rimbalzo.
AMWAY CENTER, ORLANDO: GS WARRIORS 111 – ORLANDO MAGIC 96
Steph Curry sfoggia al meglio la quasi irridente facilità con la quale gioca a basket, mettendo nel canestro dei Magic 4 triple su 4 nel primo quarto, e il solco si scava subito tra Warriors e Orlando. Nel secondo tempo Curry arriva a 6/6 prima di decidere che un paio le può sbagliare. Per lui anche 5R ed 8A. Ah…in 24 minuti, tutto ciò. Coach Kerr sta oliando bene la macchina avuta in dono questa estate, facendo riposare 20 minuti tutto il quintetto a parte Harrison Barnes che sta in campo 36. Si segnala, anche, l’ ennesima conferenza del prof. Shaun Livingston, un talento per fortuna recuperato. Orlando mai in partita, il quintetto sforna una controprestazione “niente male”, da cui si salva il solo Tobias Harris, per lui 16+10.
WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA: BROOKLYN NETS 99 – PHILADELPHIA 76ERS 91
Per provarci ci provano, ma questi Sixers non sono una squadra attrezzata tatticamente, prima ancora che tecnicamente. Nerlens Noel tira solo 4 volte, e i due canestri che mette sono un alley-hoop e una schiacciata. MCW sbaglia 8 tiri da due ma fa 1/1 da 3 ed esce per falli in meno di 29 minuti sul parquet, Tony Wroten sfoggia talento e confusione in pari quantità, segna 18 ma col 30%, regala 10A ai compagni ma 8TO agli avversari. In sintesi, nonostante il buon ritorno dei Sixers nel quarto finale, ritorno che li aveva anche portati a +2, sono stati sufficienti 3 minuti di basket logico ai Nets per rimettere le cose a posto e portarla a casa, col chiodo nella bara infilato da KG. Vogliamo dare a lui il titolo di MVP perchè ci mette la leadership, 9pti, 9R, 3A, 4 recuperi che annullano le 3 perse e 1 stoppata.
AMERICAN AIRLINES CENTER, DALLAS: NY KNICKS 102 – DALLAS MAVERICKS 109 (dts)
Senza Melo, D-Fish se la gioca col quintetto piccolissimo: Calderon-Shumpert-JR Smith insieme. I Knicks sono letteralmente portati in spalla dal duo latino Calderon-Prigioni: le pg di NY combinano per un 11/14 da 3, con lo Spagnolo che prende anche 10R. La gara è stata sempre equilibrata, il tiro che ha garantito il supplementare è stato di JR Smith, che ha in questo modo riparato al suo 1/8 da 3 e alle sue 7 perse. Nel supplementare molti rimbalzi offensivi per Dallas, che ottiene la vittoria nonostante un’altra prova casalinga balbettante dopo la sconfitta contro Indiana. Fondamentali i 17+25 di Tyson Chandler contro i suoi ex compagni.
PHILIPS ARENA, ATLANTA: TORONTO RAPTORS 126 – ATLANTA HAWKS 115
In Italia, grazie anche a Gianluca Basile, la chiamiamo ignoranza. E’ ciò che ha dominato una partita insolitamente divertente e di alto punteggio, per essere uno scontro di vertice della Eastern. Il più ignorante di tutti non poteva essere altri che l’uomo dalla doppia fidanzata (una bionda una mora, consapevoli e consenzienti) Lou Williams, che per i Raptors scrive 22 in 26 minuti. Soliti DeRozan e Lowry (27pti il primo, 13A il secondo) in una serata di minutaggi diffusi per Toronto: nessuno sopra i 33, nessuno sotto i 17. Per Atlanta serataccia di Millsap e poco (ma pochini anche i minuti: nessuno sopra i 17..) dalla panchina, a parte Schroeder che mette giù, in solo 16 minuti, 13pt+6A e nessuna persa.
THE PALACE, AUBURN HILLS: LA CLIPPERS 104 – DETROIT PISTONS 98
Se vincere senza davvero convincere, per di più in un viaggio ad Est, è un buon segno, allora i Clippers stanno mandando tanti buoni segnali. Il vantaggio più esteso di una dele due squdre è stato proprio il +7 finale di LA red&blue, con tripla decisiva di CP3. Per lui 23+7A, ma fondamentale il solito apporto di Crawford dal pino (25) in una serata non eccezionale di Griffin (15+7, 33% al tiro). Per Detroit continua a dare quantità ma non tanta qualità la front-line enorme Smith-Monroe-Drummond: in tre mettono insieme 14/34 e 7 perse. NE, ennesimo, per Gigi Datome.
TOYOTA CENTER, HOUSTON: SACRAMENTO KINGS 89 – HOUSTON ROCKETS 102
Sacramento era in testa nella prima metà del terzo quarto quando Isaiah Canaan ha imbucato 4 triple consecutive per spezzare la partita e riportarla sulle piste di Houston. Barba ha proseguito, infilando finalmente un paio di canestri importanti e, a meno di tre minuti dalla fine, il recupero decisivo per un +10 Rockets dopo il quale i Kings non hanno saputo più reagire. Certo, il 10 su 31 (!!) di Harden è forse esagerato soprattutto per numero di tiri, ma in assenza di Howard i Rockets continuano a vincere, continuano a far giocare tantissimo Ariza (41 min) che è in grado di equilibrare i quintetti, continuano a trovare risposte da Motiejunas (21-6-3 col 60% al tiro) e continuano ad avere costanza anche se non sempre super prestazioni da Papanikolaou. Per Sacramento secondo NE consecutivo per Darren Collison, secondo quintetto consecutivo per Omre Casspi (14+7…quanto vorremmo che Datome fosse allenato da coach Malone!), solito Cousins da 29+17, stavolta non sufficiente a evitare la grande L.
TARGET CENTER, MINNEAPOLIS: MILWAUKEE BUCKS 103 – MINNESOTA TIMBERWOLVES 86
3-9 contro 8-7 a favore dei Bucks i record tra le squadre al momento della sfida tra la prima e la seconda scelta assoluta dell’ultimo draft. L’equilibrio si è rotto solo nell’ultimo quarto, e se la W di squadra è andata a Jabari Parker, il confronto singolo con Andrew Wiggins si è chiuso in parità, tra lampi di genio e percentuali scarse, giocate sublimi e palle perse. 7 uomini in doppia cifra sono il segno di un eccellente gioco di squadra di Milwaukee, mentre per i T’olves vale un po’ il famoso esempio di Penelope che faceva e disfaceva la tela. Migliore dei Bucks il WonderKid dalla Grecia Antetokounmpo (13-8-4 in 26 minuti), per Minnie bene LaVine (12-3-4) ma forse il più consistente è stato Anthony Bennett dalla panchina (21 minuti, 12+4, 2 stoppate, nessuna persa).
CHESAPEAKE ENERGY ARENA, OKLAHOMA CITY: UTAH JAZZ 82 – OKC THUNDER 97
Prsstazione molle di Utah in trasferta, OKC torna alla vittoria. I Thunder vincono grazie alla triple (2 anche di Ibaka, MVP con 20+8 e 4 stoppate) e alla serataccia difensiva di Utah, che ha spesso lasciato aperto il pitturato alle penettrazioni dei thunder. unico positivo per i Jazz Gordon Hayward (24+8).
AT&T CENTER, SAN ANTONIO: INDIANA PACERS 100 – SA SPURS 106
“Minor medical procedure” il motivo dell’assenza di Pop sulla panchina degli Spurs: logbook in mano a coach Messina, che si prende paura perchè Indiana continua a lottare e sorprendere, e all’ intervallo conduce di 5. San Antonio la vincerà nel 4′ quarto, con una serie di triple e un grande Ginobili, pronto ad aiutare il coach che lo lanciò nei giorni bolognesi. Nel levarci il cappello davanti a tutti questi Pacers incuranti dei morsi degli infortuni, eleggiamo a loro MVP Stuckey (22-4-4), mentre per la serata meritano menzione sia Leonard (21+13) sia Manu (28-3-4). Per il Beli 17min, 6pti, 4R, 1 recupero.
US AIRWAYS CENTER, PHOENIX: DENVER NUGGETS 112- PHOENIX SUNS 120
Tipico shootout della Western Conference in Arizona, al termine del quale Denver vede interrompersi la striscia che li aveva riportati al 50% di record totale. Phoenix ha avuto 10 rimbalzi dal gemello Markieff, 24 punti e spettacolo da Gerald Green, 10 assists da Bledsoe e la solita prestazione densa di linfa vitale da PJ Tucker (10+7). Denver ha avuto pessime percentuali, i migliori Mozgov (18+13) e Alonzo Gee dalla panchina (11+5 in 18 minuti). Ogni volta che Gallinari gioca poco (9min) e/o male (0/3, meno 4 di plus/minus) perde..
STAPLES CENTER, LOS ANGELES: MEMPHIS GRIZZLIES 99 – LA LAKERS 93
Kobe aveva provato ad ingraziarsi Tony Allen prima della gara elogiandone le doti difensive, ma non ce n’era bisogno, visto che tra foul trouble e scarse percentuali la guardia di Memphis ha visto campo solo per 15 minuti. Incredibilmente, Kobe si è anche un po’ annullato da solo, prendendo zero tiri nel primo quarto. Gara in equilibrio, Lakers anche spesso in vantaggio ma incapaci di chiuderla. Per Memphis, al di là dei soliti protagonisti, vorremmo mettere sotto i riflettori il momento magico del semi-Carneade Jon Leuer, 19 minuti di basket positivissimo, e Quincy Pondexter: per lui cifre non raggaurdevoli, ma tanti minuti (29, il più usato dalla panchina) di difesa su Kobe. Il figlio di JellyBean chiude con 5/15 ma 10/10 dalla lunetta: difficile, pur in una serata sotto le sue possibilità, trovarne uno migliore in questi modesti lakers, per cui menzioniamo l’ energia di Ed Davis, al quale in attacco la palla non arriva mai (1/3), ma prende 8 rimbalzi, e aggiunge 3 stoppate, dicendo che più di 23 minuti forse li merita. “Forse”…vero Booz??