7 gare nella notte NBA: la più importante lo scontro diretto per l’accesso alla postseason tra Celtics e Hornets.
TIME WARNER CABLE ARENA, CHARLOTTE: BOSTON CELTICS 116 – CHARLOTTE HORNETS 104
Charlotte è 13-0 quando tira con almeno il 47.5%. Stanotte non è stata una di quelle occasioni, ma per un pelo: 47.1%. Hanno segnato il primo tiro della gara, poi sono seguiti 5:50 di siccità dal campo, con solo 4 liberi segnati e otto piccioni per aria di seguito. In questo frangente Celtics sopra in doppia cifra; rimonta Hornets in coincidenza della contemporanea presenza sul parquet per Boston di Isaiah Thomas, ancora arrugginito e acciaccato, Kelly “fast and foul-prone” Olynyk, e Gerald Wallace, cui ormai è del tutto sconosciuta la parte offensiva del gioco del basket. Nel secondo quarto stesso copione, coi Celtics a sfruttare la mira storta degli Hornets portandosi a +12 all’intervallo. Il resto della partita vedrà i Celtics portarsi a +20, e poi farsi mangiare, secondo tradizione, gran parte del vantaggio nel quarto periodo ma senza rischiare davvero di venire riagganciati. Nervosetto Gerald Henderson jr: il figlio del Celtic anni ’80 prima ha avuto una reazione, cercando di colpirlo, a un fallo di Smart, cui ha anche rifiutato di stringere la mano, poi ha meritato un flagrant 1 su Gerald Wallace, più per la ripetitività delle scorrettezze su qualsiasi biancoverde gli capitasse a tiro che per la gravità dell’episodio particolare. Migliore in campo Avery Bradley (30-8-2) e ribadita l’enorme propensione al rimbalzo delle guardie bostoniane: il combinato di Bradley-Smart-Turner nel fondamentale stanotte è stato di 20. Nel primo tempo Marvin Willimas ha messo una tripla che lo portava a 13 gare consecutive con almeno un canestro da 3…solo che, non vista dagli arbitri, una punta del piede destro era sulla riga: buon per te, Marv.
WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA: LA LAKERS 113 – PHILADELPHIA 76ERS 111 (ot)
Gara serrata, squadre sempre a contatto. A 1:49 dalla fine dei tempi regolamentari i Sixers sono +5, ma vengono riacciuffati da una tripla di Kelly (16+7) e da una penetrazione di Ellington (20-3-3). Spartito inverso nel supplementare: Lakers sopra di due, pareggio di Noel (19+14) con un gancetto dolce da centro area; i Sixers nei 6 secondi rimanenti decidono di raddoppiare la palla (Ellington nella fattispecie) ma perdono sui blocchi Clarkson (26-6-11, che significa che 52 dei punti totali dei Lakers son giunti dalle sue mani..) che segna soletto da sotto il canestro della W per El-Ei. Ironicamente potremmo domandarci: missione compiuta per Phila?
PHILIPS ARENA, ATLANTA: MILWAUKEE BUCKS 88 – ATLANTA HAWKS 101
Relativamente tranquilla la vittoria degli Hawks, che ospitavano i Bucks non brillanti di questo finale di stagione. La scintilla che ha reso particolare la partita è venuta da Kyle Korver. Il nostro uomo ha sparato 3 triple nel canestro avversario, il che sarebbe abbastanza normale…però lo ha fatto nell’arco di 65 secondi. Korver è ancora in lotta con se stesso e le proprie percentuali per diventare il primo uomo sulla terra a tirare col 50% sia da 3 che da 2. La prestazione di stanotte (3-9 da 3 e totale 4/10 dal campo) non gli è stata di particolare aiuto, ma nelle due specialità è rispettivamente al 49.3 e al 49.4%. On the run.
AIR CANADA CENTER, TORONTO: HOUSTON ROCKETS 96 – TORONTO RAPTORS 99
Primo quarto Rockets, secondo quarto Raptors, resto della gara equilibratissimo, e ultimi 4 minuti da cineteca, con le due stelle, DeRozan (42-11-1) e Harden (31-5-5) a scambiarsi magie. La guardia con tante movenze old-school (e per questo da noi amatissima) dei Raptors aveva la forza di farne un paio in più, e consecutive, per dare la W ai suoi.
FEDEX FORUM, MEMPHIS: SACRAMENTO KINGS 83 – MEMPHIS GRIZZLIES 97
Nessun problema per i Grizzlies contro i Kings privi di Cousins, cui è stato dato un turno di riposo. Nonostante tutto Gasol ha fatto qualche danno: prima alla sua jersey, strappata in stile Hulk Hogan dopo un comodo jumper sbagliato e alla faccia di Gay (24-4-2), bersaglio di una gomitata prevalentemente involontaria da parte dello Spagnolo. Migliore per Memphis Jeff Green: 16-4-4 e tanta precisione e pulizia nelle esecuzioni.
TARGET CENTER, MINNEAPOLIS: UTAH JAZZ 104 – MINNESOTA T’WOLVES 84
NBA del futuro in campo, e svettano Gobert (15+12 e 3 stoppate) e Wiggins (17-5-2), protagonisti anche di un duello personale. Dopo aver subito due poster dal Canadese, il francese di Utah si prende la rivincita stoppandogli la terza schiacciata e mostrando i muscoli. Le brutte percentuali di Wiggins, però, danno la palma del migliore tra i T’Wolves a LaVine: 21-5-6.
MODA CENTER, PORTLAND: PHOENIX SUNS 86 – PORTLAND TRAILBLAZERS 109
Con questa gara Portland afferra matematicamente i Playoffs 2015, e Phoenix ne esce nella sostanza, anche se ancora non per la matematica. La sconfitta della notte scorsa nello scontro diretto con i Thunder ha affossato i Suns, anche per il modo in cui è maturata, dopo un vantaggio di 21. Stanotte non hanno mai opposto resistenza ai Blazers, se non quella doverosa per convenzione. D-Lill a 19-4-7 e dominio su Bledsoe si merita il MVP della gara.