Sette le gare disputate nell’ultima notte del 2014 in NBA. Chiudono bene i Clippers, ma soprattutto Spurs e Thunder vincenti all’overtime; stappa lo spumante con una sconfitta Cleveland, che cade in casa contro i Bucks.
Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 80-96
Terza sconfitta consecutiva per i Cavs (18-14), battuti dai Bucks (17-16) nella sfida dei grandi assenti (Varejao, Love, LBJ e Marion da un lato, il lungodegente Parker, Sanders, Ilyasova e Bayless dall’altro). Irving è l’unico a tenere a galla Cleveland fino al terzo periodo, mettendo a segno 25 punti, seppure con il 9/23 dal campo; Milwaukee limita i padroni di casa a 7 punti in 12′, andando sul +20 a 3′ dall’ultima pausa. Kyrie non riesce a fare il miracolo nel quarto conclusivo, predicando pallacanestro in uno scenario desolante (positivo solo Thompson in doppia doppia da 10 punti e 13 rimbalzi), e permettendo a Knight (26 punti, 11/19 dal campo) e compagni di chiudere l’anno con un importante successo in trasferta.
Cleveland Cavaliers: Irving 25 punti, 9/23 dal campo, 4 assist, 5 rimbalzi. – Milwaukee Bucks: Knight 26 punti, 11/19 dal campo, 2 assist, 6 rimbalzi.
Boston Celtics – Sacramento Kings 106-84
Brutta serata al Garden per Cousins ed i suoi Kings (13-19): DMC gioca 29′, riuscendo comunque ad andare in doppia doppia con 11 punti (5/17 al tiro) e 11 rimbalzi, prima di farsi espellere a 7’30” dalla sirena finale, con i suoi sotto di 21, per aver scaraventato a terra Smart dopo uno scontro di gioco. La gara è pressoché senza storia: i Celtics (11-18) partono forte e non lasciano scampo fin dal principio ai californiani, con Sullinger grande protagonista da 20 punti e 11 rimbalzi.
Indiana Pacers – Miami Heat 106-95
Chiude male l’anno Miami (14-19), che inanella la terza sconfitta consecutiva: stavolta è la pioggia di triple nel secondo tempo ad opera dei Pacers (12-21) ad abbattere la resistenza della truppa guidata da Wade (20 punti, 7 assist). Per i gialloblu padroni di casa il protagonista assoluto è C.J. Miles, che guida la rimonta e poi la fuga, mettendo a referto 25 punti, con il 5/10 da 3, 4 assist e 7 rimbalzi.
Houston Rockets – Charlotte Hornets 102-83
Riprende la marcia dei Rockets (22-9), che nell’ultima notte del 2014 ritrovano il vero Barba, a referto con 36 punti (8/11 da 3), 6 assist e 7 rimbalzi, riducendo Charlotte (10-23), rimasta in gara fino a metà partita, a mera vittima sacrificale. Tra gli ospiti, privi di Jefferson, gli ultimi ad arrendersi sono Kidd-Gilchrist e Henderson, entrambi a quota 16 punti.
Los Angeles Clippers – New York Knicks 99-78
Il ritorno di Bargnani (9 punti, 4/11 dal campo, 4 rimbalzi in 19’50” giocati) è l’unica notizia positiva nell’ennesima serata pessima per i Knicks (5-29), che trovano la nona caduta in fila contro i Clippers (22-11). Il Mago si fa vedere a cavallo tra i due tempi, rimettendo piede in campo dopo quasi un anno dall’ultima volta, mettendo in mostra le sue solite qualità offensive, anche se la condizione fisica non è sicuramente delle migliori. Per LA top scorer è J.J. Redick, 20 punti con il 4/8 da 3, ma il protagonista assoluto è Blake Griffin, che mette a referto 13 punti, 7 rimbalzi, ma soprattutto 11 assist, di cui un paio per permettere a DeAndre Jordan di portarsi a casa il ferro.
San Antonio Spurs – New Orleans Pelicans 95-93 dopo O.t.
A 0.7” dal termine dei tempi regolamentari per gli Spurs (20-14) la sorte sembrava segnata: con la schiacciata dopo rimbalzo offensivo Davis (21 punti, 12 rimbalzi, 4 rubate), ai Pelicans (16-16) avanti di 2 bastava difendere sull’ultimo striminzito possesso di serata. È il miracolo dell’immortale Duncan (16 punti, 10 rimbalzi) a pareggiare i conti, il tap-in del caraibico (in collaborazione con Asik) regala i supplementari ai texani. New Orleans prova a scappare nell’over-time, ma è ancora TD a difendere in maniera decisiva sull’ultimo possesso ospite, consegnando il successo a San Antonio. A completare la serata magica del numero 21 degli Speroni due nuovi record: Duncan entra infatti nella top 10 all-time dei rimbalzisti NBA, superando Bellamy, e raggiunge Karl Malone al quinto posto di sempre nella graduatoria relativa alle doppie-doppie in carriera (814 volte).
Oklahoma City Thunder – Phoenix Suns 137-134 dopo O.t.
Ritorna Durant e si accende la luce per OKC (16-17), che continua la rincorsa ai playoff battendo in una gara combattuta una delle rivali dirette, i Suns (18-16). E dire che con l’espulsione di Westbrook a metà partita per i Thunder la sfida sembrava essersi messa male; se però tra le frecce al tuo arco c’è KD, per gli avversari sono dolori. L’MVP dell’ultima stagione risponde colpo su colpo ai tentativi di resistenza di Bledsoe (29 punti e 8 assist) e compagni, riuscendo a concedere a Morrow anche il possibile tiro (poi sbagliato) della vittoria nei regolamentari, con la gara sul 128 pari. Il supplementare è territorio di caccia per Durant, che trascina i suoi avanti, andando a chiudere con 44 punti (13/23 dal campo), 7 assist e 10 rimbalzi; neanche la fortuna è dalla parte di Phoenix, che tira da 3 per vincere con Markieff Morris a 2” dalla sirena, tentativo che risulterà inutile.
(fonte foto: www.nba.com/spurs)