10 gare nella notte NBA, e nei 5 confronti apparentemente più scontati stavano per arrivare sorprese.
I primi tempi infatti vedevano, con differenti distacchi, Kings-Bulls-Mavs-Hawks e Heat avanti. Heat a parte, si trattava delle 4 peggiori squadre della Associazione: andate al riposone con un vantaggio globale di 42 punti, in particolare Bulls e Mavs erano up big. 16 di vantaggio per Chicago (Dunn 18-6-6) prima che Oladipo (20-8-2 con 3 rec) e Bogdanovic il Croato (17 con 3/6 da 3) riportassero le cose alla normalità regalando ai Pacers la settima W nelle ultime 10. 10, appunto: il vantaggio dei Mavs a Boston. I Celtics sono la miglior difesa della NBA e avevano avuto un primo tempo pigro ed impreciso, lasciando Dallas libera di segnare 57 punti: il primo tempo così-così non è novità per Boston, che stringe le maglie e aggiusta la mira nella seconda metà, nella quale per esempio concede di media solo 47 pti agli avversari. Stanotte 30, perché non contiamo l’ultima tripla di Smith Jr. proditoriamente segnata in regime di dead-ball. Grande Nowitzky che ha centrato il 28/28 ai liberi nelle ultime 5 visite (alias 5 anni) in Massachusetts (16+6 per lui); nei Celtics, privi anche di Jaylen Brown e Morris, Al Sapienza Horford a 17-8-8 (e Memphis può tenersi Marc Gasol, secondo noi..) e Jayson Tatum 17+10 (2/3 da 3, ne parleremo nella rubrica tecnica). Non si sa come dire: i Celtics continuano a vincere ma i Cavs stanno arrivando, oppure i Cavs arrivano però Boston continua a vincere? Come sia: LBJ (32-11-9, ma si è dovuto beccare 41 mins in campo) ha sfoderato una tripla con pochi secondi da giocare per mettere al sicuro la W casalinga contro i Kings, per nulla facili da battere; Randolph 18-10-6 con 3 rec, sontuoso, e Jakarr Sampson (tipologia di giocatore su cui indagheremo presto) 6+16: forse miglior prestazione di sempre per questo secondo anno da St. John’s, quindi allenato da Mullin e compagno di Mussini. Gli Hawks hanno parzialmente buttato la gara (e una gran prova di DennisDeutscheland, 26-5-7 con 2 rec) nei regolamentari, mentre nell’OT l’unico segnale di vita è arrivato da una tripla del Beli (12-7-1): Orlando si è salvata con 24+15 di Aaron Gordon, 22+16 di Vucevic e 27 di Fournier, che però si è scavigliato nella prima azione dell’extra-time, senza più rientrare. Le caviglie saranno ancora protagoniste di questo recap, ma andiamo a San Antonio, dove i 22 di Dion Waiters e i 25 di Tyler Johnson dal pino han permesso agli Heat di duellare alla pari fino all’inizio del quarto periodo; otto in doppia cifra per Alamo: tra i 10 di Parker e Manu e i 18 di Aldridge, scegliamo i 17 con 5/5 da 3 di Bryn Forbes, undrafted 2016 da MSU, ma subito raccolto e portato a maturazione dallo staff di Pop. Minnesota è passata a CLipperTown in una bella lotta tra centri: Towns 21-12-4 con 2 rec e 4 stoppate, mentre Jordan 18+21; i Pelicans senza Anthony Davis hanno battuto i Nuggests senza Nikola Jokic grazie a una gara leggerina di DeMarcus Cousins: 40-22-4 con 4 stoppate (!!!!…ancora qualche altro: !!!!!!!!); da quando è tornato l’Unicorno (18+5) i Knicks hanno ricominciato a vincere, stanotte vs Memphis, anche se l’uomo caldo del momento per NY è Lee: nelle ultime 6 gare 21 di media col 62% dal campo comprensivo del 50% da 3. Ed eccoci di nuovo alle caviglie. In questo caso, la caviglia destra di Steph, che resterà fuori almeno un paio di settimane. I reports infermieristici sottolineano che non ci sono danni strutturali, ma invitano alla prudenza e al riposo, e coach Kerr ha tutta l’intenzione di preservare il suo giocatore-chiave. In assenza di Steph e anche di Green, Golden State ha tuttavia battuto abbastanza facilmente Charlotte con 35-11-10 e 2 stoppate di KD.