Come quasi ogni venerdì, molte gare nella notte NBA, 10 per l’esattezza.
Esattezza è parola cui oggi intendiamo dare rilievo: quando leggete i nostri recaps, considerate che guardiamo le partite di cui vi parliamo e controlliamo ogni segmento di gioco di cui vi parliamo. Non facciamo riviste partendo dalla visione frettolosa degli highlights di NBAtv. Queste precisazioni si rivelano necessarie, a volte: la tempistica dell’infortunio a Cousins comparsa in molti siti italiani è frutto di totali leggerezza e imprecisione, rese più pesanti perchè si tratta di un infortunio, serio.
Inziamo tuttavia con la W casalinga (121-110) sugli Hawks degli Hornets, che si stanno riprendendo dopo un periodo nerissimo: ora sono 6-4 nelle ultime 10. Charlotte sta poggiando in maniera corposa sulle spalle di un ritrovato Howard (18-15-3 con 7 stoppate), al miglior frammento di stagione dai tempi successivi al primo anno a Houston; ovviamente continua ad essere fondamentale Kemba (29-4-4 con 3 rec), per il quale però gli Hornets hanno per la prima volta detto di valutare proposte. Lakers corsari a Chicago (108-103) senza Lonzo ma con 25-9-5 di Ingram; i Bulls hanno messo 5 in doppia cifra, ma 3 di loro sono usciti dal pino (Mirotic 18, Portis 16+9, Valentine 16+11), col quintetto a -58 di plus/minus. A proposito di +/-, era -148 quello di LeBron James (stanotte +12 e 26-10-11, ma 11 palle perse, per quel vizio di credersi una grande pg) nelle ultime 6 gare, prima del brodino sorseggiato dai Cavs vs i Pacers, gara non semplice ma sempre condotta (115-108, per Indiana 25-6-7 di Oladipo e 17+11 di Sabonis Minore). Annunciati in gran pompa, i cambi in quintetto operati dal coaching staff (Lue+James..) si sono tradotti nella scelta che sarebbe stata logica fin da subito (infortunio a parte): riportare Tristan Trevor Thompson (10+10) tra gli starters. La saga del ciapanò ad Est continua: i Cavs più o meno orribili, i Celtics 4 perse (3 in casa) nelle ultime 6, Miami che arrivata ad un passo dall’agganciare Cleveland ne perde due in fila: aggiungiamo Toronto, che, arrivata ad una gara e mezzo dal primo posto bostoniano, perde male in casa (97-93) vs i Jazz. Partita orribile di Lowry (5-1-7 con 2/14), geniale di Donovan Mitchell (26-2-2 pienamente in corsa per il Rookie of the Year, anche se in contesto di stagione perdente è più semplice emergere), grande sfida old-school tra centri, col rettile Valanciunas (26-14-2con 1 rec e 4 stoppate, 12/16 al tiro) con numeri migliori, ma alla fine sono i 222 cm capaci di muoversi come una ninfea di Rudy Gobert (18-15-3, 1 rec e 2 stoppate) a tornare a casa con la W.
Ne citeremo altri, ma con il Lituano ed il Francese sono 4 i centri protagonisti di partite splendide e/o fondamentali per la W. Osservate sempre l’eventuale continuità di queste prestazioni, in qualsiasi squadra avvengano, perché sono indice dei lievi aggiustamenti che, un giorno, portano a dire che Il Gioco è cambiato: siamo in piena Era delle Triple, però..
Meditando giungiamo a Memphis, dove i corsari arrivano appunto sui Velieri: W dei Clippers (109-100) con 40 di Sweet Lou Williams, che, alla seconda gara dopo essere stato escluso dallo ASG casalingo, reagisce ruggendo per 40 pti in 34 mins e soli 19 tiri (la True Shooting Percentage è una statistica molto aleatoria, ma stanotte è come se Lou avesse tirato al 105%…). Ora Williams, complice l’infortunio di Cousins, potrebbe anche essere ripescato per la Gara delle Stelle. I Milwaukee Bucks hanno almeno licenziato Kidd nel punto giusto del calendario: attesi da due gare casalinghe facili vs Suns+Nets (stanotte, 116-109) hanno vinto facilmente, regalando all’interim coach Puntry un record di 2-0 nella sua neonata carriera di NBA Head Coach: certo aiuta se lo Pterodattilo Greco fa 41-13-7 con 2 rec, 2 stoppate e una sola persa; nei Nets sta sviluppandosi bene il rookie Jarrett Allen, altro centro.., con 12-6-1, 1 rec 1 stoppata no perse, in 20 mins dal pino. Gli attempatelli e non sereni (vicenda Kawhi) Spurs dei bravi ma mai sorridenti Pop e Messina beccano 19 pti dai giovani ed entusiasti Sixers, allenati da Brett Brown, che ad Alamo ha passato anni proficui senza perdere lo smile. Punteggio: 97-78. SanAntonio, escluso un terzo periodo da 30 pti, ha segnato 48 in 36 mins, 16 a quarto, sufficienti forse per vincere in Eurolega, non nella NBA; Ben Simmons 21-5-7 con 10/11 al tiro: ha colpito dunque proprio l’uomo che, in un mondo perfetto senza infortuni, senza litigi e con qualche sorriso, sarebbe stato marcato da Leonard. A Phila, occhio anche a lui, sempre più sicure le movenze di Luwawu-Cabarrot (in quintetto stanotte): guardia che unisce gran tiro a notevole stazza. Dopo un difficile primo periodo i Blazers passano a Dallas (107-93), e i Knicks cercano di rimpolpare le loro speranze di Playoffs con W a Phoenix (20+10 dell’esule Enes Kanter). Infine la gara più importante, quella di NewOrleans tra Pelicans e Rockets, finale: 115-113. Houston avanti solo tra fine primo e inizio secondo half, quando i Pelicans hanno pagato maggiormente la brutta frazione di tiro di Cousins e il contemporaneo riaccendersi delle polveri dei Razzi (nel primo tempo solo 3 triple, 9 nel secondo). W ma anche bruttissima notizia per Nola: Boogie si è infortunato al tendine d’achille, a 15 secs dalla fine (sul +4) cercando di prendere il rimbalzo dopo aver sbagliato il libero di un And1. DMC è stato soccorso solo a 8 secs dalla fine, quando si era esaurito (con tripla di Paul, 38-3-8) il seguente possesso offensivo dei Rockets. Cousins ha raddrizzato la sua % di tiro nel finale, e ha lasciato con 15-13-11 e 3 rec di cui uno fondamentale, per 6/12 al tiro. Di recente molti giocatori sono tornati da quel tipo di infortunio (Kobe su tutti) ma resta una delle sfortune peggiori per qualsiasi sportivo, e bisogna riconsiderare tutto (gravità, intervento, rieducazione, ritorno agonistico) in relazione alla stazza (enorme) e alla mobilità (miracoloso dono degli Dèi) di Boogie. Salterà lo ASG, ma soprattutto deve affrontare un percorso davvero duro per rientrare nel Gioco. Per non parlare degli aggiustamenti cui sarà costretta la squadra. Scenari futuri davvero incerti, anche pensando che DMC è in scadenza di contratto.