Dodici gare nella notte, coperte col nostro fuoco rapido per dare qualche indicazione, mancano 5 o 6 gare ad ogni squadra prima della postseason, e c’è ancora chi non è sicuro di giocarla o meno.
Dopo aver guadagnato il primo posto ad Est, continuano a vincere i Boston Celtics. I biancoverdi si sono imposti sui Knicks colpiti dall’ennesimo infortunio a D-Rose, anche se l’ottavo posto era già un miraggio prima del forfait dell’MVP 2011. La W va ai Celtics senza troppi sforzi, senza Melo e Rose New York non ha chances contro una squadra che dispone di tale fiducia. A Boston si preaparano per la sfida di mercoledì contro i Cavs, che probabilmente vale il primo posto nel seeding. Cavaliers che stanotte hanno faticato a vincere contro Indiana dopo 2 overtime, e che saranno in back-to-back dalla gara contro Orlando quando arriveranno a Boston. Ai Pacers serviva la vittoria per rimanere agganciati al settimo posto, a Cleveland per non lasciar scappare i Celtics, il risultato è stato un bello scontro tra LBJ e Paul George: tripla doppia da 41-16-11 e bomba decisiva al secondo OT per il primo, 43-9-9 per il secondo. La difesa dei campioni continua a essere un problema dal peso decisamente non trascurabile, e sebbene Lue sia sicuro di avere una sorta di arma segreta per sistemare le cose ai playoff, noi qualche riserva tenderemmo a conservarla. Scendendo di poco dalla classifica dell’Est notiamo che c’è stato un sorpasso, i Raptors si sono riportati al terzo posto ad una gara di distanza dagli Wizards. In questo senso il giro sulla giostra di Philadelphia era quanto di meglio potessero augurarsi i Dinos, mentre da Washington si partiva invece verso la baia californiana. Con uno Steph da 42 punti, 8 assist e 9/14 da 3 gli Warriors strapazzano gli Wizards e portano a casa l’undicesima vittoria consecutiva. La gara ci sarebbe anche stata, ma quando a certi giocatori comincia ad entrare qualsiasi cosa non c’è molto che si possa fare. Quinti nella Eastern Conference i Bucks hanno lasciato per strada una vittoria potenzialmente facile contro i Dallas Mavericks, non riuscendo a sfruttare uno Pterodattilo Greco da 31-15-9, impallinati da un chirurgico Harrison Barnes: 31 con 9/13 dal campo e 10/10 dalla lunetta. La fortuna per una volta però decide di aiutare i ragazzi di Jason Kidd, lasciando invariato invariato il vantaggio di una gara sugli Hawks sesti. Atlanta infatti con Millsap in fase di recupero commette qualcosa di molto simile ad un suicidio a Brooklyn, arrendendosi ai 29 punti di gemellone Brook Lopez e segnandone appena 82. Continuando a calarci tra le franchigie dell’Est giungiamo nella zona in cui ancora tutto è in discussione. I Bulls di un memorabile Jimmy Butler (39-6-5) battono NOLA e provano a rimanere settimi con una W di vantaggio su Miami ed Indiana. Abbandonata ogni ambizione per i Pelicans queste ulime gare saranno poco più che dei test per capire quale ponte sia meglio costruire tra le Twin Towers e come programmare il futuro. Battuta in casa dai Nuggets invece Miami, travolta da uno show da 29 punti di Danilo Gallinari e da una quasi tripla doppia di Joker (19-10-7), che che regalano a una vittoria con più effetti negativi sugli Heat che positivi sui Nuggets ormai fuori dai playoff. Le ultime gare su cui non ci siamo ancora fermati hanno coinvolto maggiormente la parte sudoccidentale degli Stati Uniti. In Texas gli Spurs insegnano qualcosa ai Jazz, che comunque non si dimostrano lontani anni luce da certi livelli. In Oklahoma conrto Charlotte Westbrook arriva alla quarantesima tripla doppia stagionale, sempre più campione di Russ-ball ma anche sempre più vicino al record di Oscar Robertson… Come spesso accade ultimamente però, l’unica cosa che possano festeggiare i tifosi di OKC è proprio la tripla doppia di Westbrook. In Arizona invece è un’altra texana a vincere: come avevano fatto i Cavs a Phila, anche i Rockets vanno a Phoenix a prendere il loro brodino dopo la sconfitta contro gli Warriors. Senza Harden apparentemente colpito dall’influenza e senza Ariza, ci pensa Patrick Beverley a far decollare i razzi di D’Antoni, trovando 26 punti, 8 rimbalzi e 9 assist. Chiudiamo infine con la vittoria dei Lakers sui Grizzlies ormai più che certi della postseason da settimi.