Nove gare nella notte NBA, con un quoziente davvero sorprendente per quel che riguarda l’apporto dei giocatori giovani e giovanissimi.
TARGET CENTER, MINNEAPOLIS. BOSTON CELTICS 99 – MINNESOTA T’WOLVES 93
I Celtics non hanno mai perso quest’anno quando in testa dopo il primo quarto. I T’wolves, invece, non hanno mai vinto (0-6) quando le gare sono state decise da distacchi di 6 pti o meno, quando hanno segnato meno di 100 totali, e quando negli ultimi 5′ il punteggio era compreso, chiunque fosse in vantaggio, entro i 5pti di differenza. Fate un po’ di conti e indovinate chi ha avuto la meglio nella visita in Minnesota dei biancoverdi. Di certo i Lupacchiotti ci hanno provato molto seriamente, tanto da ritrovarsi in testa di 15 e palla in mano a 2′ dalla fine del terzo quarto. Avevano svolto con pieno successo il proprio piano-partita, annullando due punti forti dei Celtics: erano riusciti a limitare a solo 2 i viaggi in lunetta di IT4, ed avevano segnato a fine terzo quarto il loro punto numero 50 in the paint. Soprattutto questo dato era impressionante: Boston è infatti una top10 defense nella NBA per minor numero di punti concessi dentro l’area, concedendone 41 a gara; con ancora 12′ da giocare, Minnie ne aveva messi già 50. Quando il piano-partita funziona bene, e ti ritrovi avanti di 13pti soltanto, con 12′ sul cronometro, però, bisogna essere non solo soddisfatti ma anche un po’ allarmati. Puntualmente, infatti, Minnesota rivelava tutta la sua inconsistenza, e subiva un parziale di 19-0 per aprire il quarto periodo. In questo frangente i ragazzi di Thibodeau mettevano insieme un raccapricciante 0/13, e smettevano di entrare nel pitturato bostoniano: solo 2 di quei 13 errori, infatti, venivano da sotto. Per la quinta volta in stagione, e nonostante un KAT (27-18-3, con 2 stoppate) capace di essere sia Barishnikov che Hulk, i T’Wolves hanno lasciato sul piatto una gara in cui hanno condotto per 14+. Tutte queste cose per dire che l’opera di Thibodeau è solo parzialmente convincente sulla squadra finora: stanotte, per es., ha finito i TO’s con più di 5’ancora sul cronometro….ok correre ai ripari, ma ci sono sistemi migliori che una sventagliata di minuti. Boston? Tanto Horford (20-6-5 con 3 stoppate, 1 rec e nessuna persa), tanto IT4 (29-2-3, 7/11 da 2, 9/10 ai liberi, e un altro quarto periodo da vincente), e tantissimo, ancora, Rozier: il secondo anno da Louisville è stato l’anima del parziale che ha ridonato la gara ai Celtics, scrivendo 8 (12-4-2 totale) di quel 19-0.
STAPLES CENTER, LOS ANGELES. TORONTO RAPTORS 115 – LA CLIPPERS 123
Clippertown è al comando della Western Conference, dopo la W di stanotte. I Clippertoniani ospitavano i Toronto Raptors, dinosauri feriti e arrabbiati per aver perso, la notte prima a Sacramento, la prima gara in cui, dopo un errore del cronometrista, che nell’azione del tiro decisivo aveva fatto partire l’orologio qualche decimo in ritardo, il conto effettivo del tempo era stato svolto dall’ormai celeberrimo NBA Replay Center di Seacacus (NJ). Il conto virtuale e postumo, ma esatto, aveva annullato la tripla del Raptor T-Ross, e il fumo dalla orecchie uscirà ancora per tanto tempo a coach Casey e ai suoi. Stanotte Toronto è sempre rimasta a contatto, ma mai ha dato l’impressione di poterla vincere. I Clippers infatti stanno denotando una solidità inimmaginabile, e poi, per non lasciare solo meriti ai Californiani, bisogna anche dire che negli ultimi 7′ di gara, prima perchè tenuto fuori troppo tempo da coach Casey, poi perchè ignorato dai compagni, oltre che difeso benissimo da multipli difensori e raddoppi assassini, DeMar DeRozan (25 ma con 21 tiri), top-scorer NBA, ha visto 3 palloni decenti in tutto. Tornando a ClipperTown: della solidità abbiamo detto, così come dei rapporti finalmente chiari (reciproco vi odio tutti) tra le Stelle; resta da dire che a volte i segnali che un’annata possa essere buona sono nell’aria e sono solo da cogliere: ci riferiamo al 9/14 di DeAndre Jordan stanotte ai liberi. … Ok, vi abbiamo lasciato qualche secondo per tornare sulla sedia da dove siete caduti, e: è tutto vero, DAJ 17+15, e ha segnato più dalla linea che dal campo. O finisce il mondo, o i Clippers sono sulla via dell’Anello. Ricordiamo che ha riposato, chissà perchè in un incontro di cartello, Carrol per i Raptors, e che Blake si è issato a 26-7-7, mentre il confronto tra due condottieri come Paul (26-3-12) e Lowry (27-6-7) è stato vinto dal primo.
WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. MIAMI HEAT 94 – PHILADELPHIA 76ERS 101
Battaglia di centri nella Città dell’Amore Fraterno (in realtà una delle più “difficili” degli USA). Hassan Whiteside vs Joel Embiid. Battaglia, anche, tra due modi di interpretare il ruolo. HW è un centro molto più classico rispetto ad Embiid, che maggior mobilità e raggio di tiro. Le cifre sono queste: Whiteside 32+13 con 2 stoppate, Embiid 22+5 con 1 rec e 3 stopapte, ma in 22′ di gioco. Joel infatti è ancora vincolato alla regola dei 20′-24′ di massimo impiego, al fine di tutelane il rientro e di non sottoporre a sforzi pericolosi il piede destro. Forse questa regola protettiva durerà tutta la stagione, ma nonostante ciò, i Sixers, peraltro ancora in attesa del ritorno di Ben Simmons e Nerlens Noel, hanno un record mai ottenuto negli ultimi 3 anni: 4-10, e 3 W nelle ultime 5, con striscia di 2 aperta stanotte. Miami invece è in pieno slump, l’assenza di Winslow, sottovalutato professore del Gioco, si sta facendo sentire, e i giovani leoni Jihnson e Richardson sono in un periodo di mira scarsissima: combinano anche stanotte per 2/18. Per Phila, ottimo contributo anche di Okafor (15+3) e Gerald figlio di Gerald (19 con 3/3 oltre l’arco).
BRADLEY CENTER, MILWAUKEE. ORLANDO MAGIC 89 – MILWAUKEE BUCKS 93
Scontro tr due formazioni che hanno avguto una partenza di stagione lenta, che ora sono tornate a cavallo del 50% di W/Lm e che sono piene di talento giovane. Vincono i Bucks in rimonta dopo una partenza da 22-11 dei Magic. Orlando dopo il buon avvio comincia una strana ricerca: cercare quanti più modi possibile di buttare via il pallone. Ne troverà 19, solo nel primo tempo, lasciando modo ai Bucks di rientrare e sorpassare, e di non mollare più il comando. Il Grandde Grosso Pterodattilo Greco scrive una tripla-doppia: 21-10-10, spalleggiato come spesso accade da Jabari Parker a 22-3-3, con 3 rec e nessuna persa. Il più potenzialmente rondeggiante tra le nuove pg, Elfryd Payton, fornisce una prestazione assai rondeggiante: 8-9-7 con 3 rec e una sola persa, ma ai Magic non basta, eprchè lui perde un solo pallone, am l’isieme dei suio compagni arriva a 23, davvero troppi per vincere.
Nelle altre gare della notte, Golden State supera facilmente Indiana con 61 pti del Trio. Charlotte incontra un’altra battuta d’arresto casalinga contro i Grizzlies: bene Belinelli (14-5-4), ma Conley per Memphis dice 31. Tra Wizards e Suns la spunta Washington, in cui Bradley Beal segna 42 e John Wall 18 con 15 ass. I Rockets vìolano il campo dei Pistons con 19-8-11 della Barba, mentre uno dei tanti derbies texani vede gli Spurs venire a capo di una orgogliosa resistenza fornita dai Mavs per 96-91, ma riposavano, per SA, Aldridge, Parker, Dedmon e Laprovittola (mal di denti). Negli Spurs esordio i quintetto positivo per la pg (che a noi piace moltissimo) Dejountè Murray, 20 anni, apena uscito dal Draft col numero 29: giocatore da costriure, ma secondo noi potrebbe essere un’altra magata alla Kawhi.