Sempre più agli sgoccioli la regular season NBA lascia ancora tantissimi spazi di riflessione.
La notizia che ormai non fa più notizia è la quarantunesima tripla doppia stagionale di Russell Westbrook, con ancora cinque palle sulla racchetta per battere il famigerato record. Abbiamo già ampiamente analizzato modalità, pro e contro, vittorie e sconfitte maturate nel conseguimento di questo obbiettivo del campione di Russ-ball, quindi stavolta ci limiteremo all’ammirare quello che è indiscutibile: la disarmante forza di Russell Westbrook. Forza d’animo e determinazione infinite, per quanti possano essere gli effetti negativi, non tutti possono semplicemente decidere di battere il record di triple doppie NBA ed altrettanto semplicemente farlo.
Nella notte comunque il record non è stata l’unica cosa da festeggiare per i tifosi Thunder, che hanno potuto gioire anche della vittoria anche abbastanza roboante contro i Bucks. 31 punti di passivo, con i Bucks inceppati da una gran difesa di OKC, il tipo di difesa con cui si può pensare di combinare qualcosa di più dei record individuali. 12 -13-13 con 12 tiri per RW, 11-10 con 10 tiri per Giannis lo pterodattilo.
Giungiamo quindi ad un paio di risultati maturati nella notte, che mettono ancora del pepe su queste ultime portate di regular season. A Salt Lake City i Jazz hanno battuto pesantemente i Trail Blazers, guidati dal trentello di Hayward e da un sontuoso Gobert capace di 20 punti, 11 rimbalzi con 6/6 dal campo e 8/10 dalla lunetta. Back to back micidiale quindi per Portland che prende due L consecutive dopo aver perso in casa dei T’Wolves. Battendo i Pelicans a domicilio dunque, si rifanno sotto i Denver Nuggets, che hanno sempre mezza gara di svantaggio ed un calendario peggiore, ma visti gli ultimi eventi hanno più di qualche ragione per sperare nella qualificazione. A NOLA non bastano i 41 di Monociglio e la quasi tripla doppia da 30-14-9 di Boogie per rispondere al tris di ventelli dei Nuggets, che ruotano in 8 in versione playoff. 28 dopo gli ultimi 29 di Gallinari, 23-8-5 di Gary Harris e 21-12 di Jokic, uno dei giocatori per cui più mi dispiacerebbe aspettare 6 mesi prima di rivederlo in campo.
Da San Antonio è arrivato invece un antipasto di quella che con tutta probabilità sarà una delle serie del primo turno. I Grizzlies hanno quasi espugnato l’AT&T Center costringendo gli Spurs all’overtime e combattendo fino all’ultimo secondo. Il copione è il solito, solo che in genere viene interpretato al FedEx Forum: grande squadra che incontra Memphis, convinta di stare controllando la gara, che si ritrova improvvisamente Conley e Gasol ad un palmo senza spiegarsi il motivo. Gli ultimi secondi dei 48′ sono stati un susseguirsi di miracoli, dall’alley oop su rimessa di Gasol per Aldridge al jumper sempre su rimessa di Randolph fino all’ultimo pareggio di Kawhi, che del mamba ha sempre più simili alcuni movimenti oltre che la mentalità. L’overtime si conclude sostanzialmente con le due triple in fila di Pau e Mills, ma siamo sicuri che sarebbe stato più avvincente con Mike figlio di Mike in campo, purtroppo invece costretto ad uscire per farsi suturare una lieve seppur fastidiosa ferita sopra l’occhio nell’ultimo periodo. Con la regia nelle mani del troppo giovane Baldwin, le condizioni necessarie per l’impresa Grizzlies non si verificano più e la W è dei padroni di casa.
Continuando a parlare delle squadre con i migliori record, Cavs e Warriors nella notte si sono liberate agevolmente di Magic e Timberwolves, trascinate dalla tripla doppia di King James e dal quarantello di Klay. Vicino ai 40 anche Kemba Walker, che ne fa 37 purtroppo insufficienti per battere Washington. Wizards e Raptors sono ora incollate con lo stesso record di 47-31, dopo la sanguinosa sconfitta dei canadesi contro i Pacers di un PG13 da 35-10 sempre più caldo in vista della postseason.
Nelle zone meno nobili della classifica i Knicks fanno 4-0 nella serie stagionale contro i Bulls, mentre i cugini Nets danno vita ad un grande show degli sconfitti battendo i Sixers 141-118. A Sacramento invece i Kings battono i Mavs senza Dirkone alle prese con un problema al tendine d’Achille.