Nottata domenicale con attenzione degli americani alla NFL ed alla tempesta Jonas, che fortunatamente non fa rinviare nulla e non impoverisce ulteriormente il tabellone.

TOYOTA CENTER, HOUSTON. DALLAS MAVERICKS 104 – HOUSTON ROCKETS 115

Derby della grande stella portato a casa dai Rockets in una gara godibile dal punto di vista dello spettacolo. Se ultimamente si erano viste gare più intense rispetto ad inizio stagione, a Houston ci hanno decisamente ricordato che siamo lontani dalla post-season. Partita fatta di parziali che si alternano, non tanto per momenti di maggiore intensità o solidità difensiva quanto per il su e giù delle percentuali. Una difesa come si deve non si è vista per i 48 minuti, nonostante questo i padroni di casa mostrano qualcosa di più sul piano della grinta nel terzo quarto, sufficiente per scrivere un’altra W. Preferisco esentarmi dal fare previsioni su quanto durerà, ma gli Houston Rockets delle ultime uscite appaiono decisamente più concreti ed al momento più efficaci. Nella notte Ariza (29) inizia col botto, segna tutto quello che i costanti scarichi dei compagni gli lasciano, ruba palloni e porta avanti i suoi per il primo lancio dei razzi. A cavallo tra secondo e terzo periodo i Mavs rientrano in partita, trascinati da un buon Chandler Parsons, uno dei pochi capaci di chiudere una partita da 31 punti con -3o di plus/minus. Da sottolineare la sorprendente doppia doppia di Salah Mejri, (10-11 e 3 stoppate) con 29 minuti a disposizione a causa dell’assenza di Zaza Pachulia il tunisino mette in campo tutta l’energia che ha, dimostra parecchio intuito a questi livelli ed ottimo tempismo che lo porteranno addirittura a stoppare Harden partendo 4 metri dietro. Verso la fine i Rockets trovano l’ultimo decisivo parziale, grazie ad un barbuto da tripla doppia (23-15-10) e incredibilmente a Josh Smith. Sì, Smith torna a casa ed aiuta a decidere una partita, la casa deve ancora decidere se essere la sua o no, ma tanto è.

AIR CANADA CENTRE, TORONTO. LOS ANGELES CLIPPERS 94 – TORONTO RAPTORS 112

Ottava vittoria in fila per i Raptors che assomigliano sempre di più alla seconda forza dell’Est, al momento a poche gare di differenza dalla prima. Trasferta in Canada indigesta per i Clippertoniani, ancora orfani di Griffin, CP3 e compagni hanno poche idee diverse dal pick&roll con DeAndre con taglio dello stesso o scarico per Redick (17). Buonissime scelte da avere a disposizione ma insufficienti contro chi, come Toronto, viaggia sull’onda dell’entusiasmo. Lo strappo decisivo arriva già dal secondo quarto (35-15) ed ogni tentativo di rimonta dei velieri verrà respinto ed affossato. I Raptors trovano una grande partita dalla panchina, 18 di Terrence Ross che sembra davvero essere tornato e doppia cifra praticamente per tutti gli altri. L’asse Lowry-Valanciunas funziona a meraviglia, e anche se DeRozan non tira benissimo (18 con 17 tiri) e Carroll è fuori i canadesi continuano a convincere. Per i Clippers doppia doppia di Paul (23+11 assist) e DAJ (15-13) tanto classica quanto prevedibile e purtroppo inutile.

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. BOSTON CELTICS 112 – PHILADELPHIA 76ERS 92

Gara risparmiata dalla tempesta ma la neve a Phila scende bianca e verde, a caccia di certezze i Celtics ed a caccia di scelte al draft Phila, risultato che rispetta in pieno i pronostici. Controllo dall’inizio alla fine per Boston che ritrova buoni automatismi, ovvio che non era una partita necessariamente da sudarsi, ma ogni tanto una messa a punto, specie a squadre ancora in costruzione, ci vuole. Non servono grandi prodezze per portarla a casa ma i Celtics trovano comunque un’ottima percentuale al tiro e ventelli da IT e Crowder, 19 invece per Bradley molto economici. Parecchie palle perse per entrambe, ovviamente 24-17 per i Sixers che capitalizzano però solo 8 punti dalle 17 recuperate. I padroni di casa provano a rimanere in vita aggrappandosi a Covington (25 con 6 bombe) in serata di grazia, ma con Ish opaco rimane molto poco da dire dei Sixers.

BARCLAYS CENTER, BROOKLYN NY. OKLAHOMA CITY THUNDER 106 – BROOKLYN NETS 116

I Thunder pagano eccessivamente l’assenza di Steven Adams. Ibaka, Kanter e Collison non bastano in difesa e Brook Lopez fa quello che vuole. 31 punti (record stagionale) e 10 rimbalzi per il gemellone che sfodera una gran performance anche allargando il suo raggio di tiro. Si interrompe la striscia dei Thunder dopo 7 vittorie consecutive, in ogni caso le grandiElle sono solo 5 nelle ultime 27. Compiti offensivi affidati ovviamente ai big dogs che però non ricevono grandi aiuti, se KD poi si fosse avvicinato di più al 40% da 3 (2 su 10 stanotte) forse staremmo parlando di un’altra partita. Westbrook che come al solito flirta con la tripla doppia (27-11-7) sembra più irrequieto di quanto non dovrebbe, come già detto aiutato solo dal capo che chiude a 32-10-7, sta a guardare i Nets che vanno tutti in doppia cifra. 14-14 per Thad Young e 18 di puro ossigeno di Bogdanovic con buone prove di Sloan (11), capace di guadagnarsi parecchi fischi e 13 di Joe Johnson. 8 minuti, 4 punti e 0 in tutte le altre stats per il sempre meno magico Bargnani.