Nottata importantissima per gli allineamenti della post-season specialmente ad Ovest.

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. ORLANDO MAGIC 124 – PHILADELPHIA 76ERS 115

Gara dai punteggi altissimi, non tanto per meriti di attacchi strabilianti quanto per demeriti delle difese. Definire gioco difensivo quello visto in campo a Phila per i primi 40 minuti di gioco sarebbe un errore. Primi tre quarti sopra i 30 punti per entrambe le squadre, Orlando alza minimamente la difesa nell’ultimo periodo e questo è più che sufficiente per portarla a casa. Tra i Magic spicca Vucevic, che chiude a 35 punti (massimo stagionale) e 9 rimbalzi. Per i Sixers 22 di Ish Smith e 16-11 di Nerlens Noel, altra pessima gara a rimbalzo per Jahlil Okafor fermo a 2, non esattamente una prestazione da ROY se di mestiere fai il lungo che vale la stagione passata di un’intera franchigia. Tra i Magic modesta ma solida doppia doppia (11-11) di Aaron Gordon, senza sedersi sopra nulla, ma approfittando al meglio del nuovo spazio che si è conquistato.

VERIZON CENTER, WASHINGTON DC. NEW ORLEANS PELICANS 89 – WASHINGTON WIZARDS 109

I padroni di casa ingabbiano il monociglio, come al solito se Davis non fa la differenza NOLA non ha possibilità. La strategia difensiva degli Wizards per limitare the Brow, oltre ad apparire intelligente, funziona. Raddoppi sistematici quasi ad ogni azione in area costringono il futuro della lega a prendere palla fuori, lì uomo addosso e altro difensore sulle linee di passaggio. Risultato? 9 tiri per 9 punti, unica consolazione i 20 rimbalzi. Strano a dirsi, ma grazie anche ad una tripla doppia del mai come oggi factotum Wall (16-12-11), Washington la vince in difesa. 21-11 di Gortat sorprendentemente solido, e 18 con 6/10 dall’arco per Dudley. Tra i Pelicans ventello di Holiday di puro orgoglio e nessuno degli starters in doppia cifra.

PEPSI CENTER, DENVER. SACRAMENTO KINGS 114 – DENVER NUGGETS 110

Una delle serie più equilibrate degli ultimi 30 anni della Western Conference, dalla stagione 1985-86 siamo a 62-60 in favore dei Kings, con un differenziale di 1,4 punti. Medie più che rispettate con un altra vittoria di misura dei californiani. Kings che partono in controllo, trascinati dal solito immenso DMC, tra terzo e quarto periodo i Nuggets inseguono una rimonta che effettivamente arriva. Dopo uno strappo importante nel terzo quarto (33-23), i padroni di casa mettono gli avversari in condizione di doverla vincere di nuovo. Sul 107 pari a 40 secondi dalla fine arriva più di un miracolo di Boogie, strappa una palla vagante e si va a prendere 2 tiri liberi in coast to coast, dopodichè ne infila altri 2 sbagliando il primo tentativo e correggendosi subito, per concludere strappa la palla del pareggio a Darrell Arthur chiudendo di fatto la partita. 39-9 per DeMarcus sempre più uomo in missione playoffs, 16-10 con 4 assist 4 furti e 3 stoppate per un ottimo Rudy Gay sostituito a tratti da Omri Casspi che fa 14-9. Per gli sconfitti 17 del gallo con la cresta più marcata del solito e 18 di Will Barton.

VIVINT SMART HOME ARENA, SALT LAKE CITY. HOUSTON ROCKETS 114 – UTAH JAZZ 117

Mancano più di 20 partite alla fine della stagione regolare, ma siamo in un momento in cui gli scontri diretti ai margini della playoff picture possono essere gare da dentro o fuori. Decisamente dentro gli Utah Jazz al momento, che agganciano e sorpassano i Rockets all’overtime. Harden si trova spesso accoppiato con Hayward, molto spesso perdendolo, nonostante altri 42 punti il barbuto paga più del solito la disattenzione difensiva. I mormoni appaiono più solidi per tutta la partita, e se non fosse per una tripla miracolosa di Jason Terry la storia sarebbe finita senza bisogno di prolungare le ostilità. Il primo tentato omicidio alla partita è di Rodney Hood, sempre più importante a Salt Lake, salvo essere sventato dal già citato miracolo di Terry. Nell’overtime Rodney Hood (18) ci riprova, spara, colpisce, e Terry con pochi decimi sul cronometro stavolta sbaglia. 28 per Hayward di grande costanza fatti di tanti giri in lunetta, 19-12 di Derrick Favors con giocate importanti anche nel finale. Tra i Rockets 13-16 di Howard, che se si guarda alle stats degli altri sono sostanzialmente i rimbalzi della squadra e 18 di Ariza ottimo al tiro ma stranamente molle in difesa.

MODA CENTER, PORTLAND. BROOKLYN NETS 104 – PORTLAND TRAIL BLAZERS 112

A Portland arrivano gli sgangherati Nets, i Blazers approfittano per mettere un’altra W sul tabellone e provare a consolidare la permanenza tra le prime 8, sulla quale in pochi avrebbero scommesso. Sesta vittoria consecutiva e quinta sopra i 30 per Dame, come nessuno dal 1970 in Oregon o in questa stagione. Terry Stots ammette di essere stato letteralmente portato alla vittoria dal suo backcourt, 34 per Lillard e stesso scoring per C.J. McCollum sempre più miracolo nel miracolo. Non bastano i 36-10 di Brook Lopez a Brooklyn, che non tiene nemmeno per un secondo i due devastanti esterni di Portland. 19 per Joe Johnson e pochissimo in realizzazione di Thad “Trade me” Young (8-11). Tra i Blazers oltre alla coppia delle meraviglie doppia cifra da 10 solo per Aminu ed Henderson.