Dopo tante gare tiratissime, nottata di grandi divari: solo i Pacers hanno vinto in cifra singola.
“Dai, dateci un po’ di cash e siamo a posto”. Questo dissero i Suns ai Pacers nel Luglio 2019 per concludere una trade a 3 completata dagli Heat: erano coinvolte solo seconde scelte e TJ Warren. Ecco come può finire, nel meccanismo del salary cap della NBA, un giocatore che è stato Player of the Year della ACC giocando per NC State, che durante la carriera collegiale è stato anche nella lista dei 25 papabili per il John Wooden Award (miglior giocatore NCAA) e che nella NBA ha costantemente aumentato (6-11-14-19) la sua media pti dal 2014 al 2018. Il front office dei Suns non è famoso per la perspicacia, ma aver ceduto un simile giocatore per così poco è davvero censurabile: Warren non è il miglior difensore del pianeta né il primo ad arrivare ad allenamento, ed ha un carattere estremamente diffidente, ma le sue qualità offensive non sono mai state un mistero. Stanotte ha piazzato 53 con 9/12 da 3 e 20/29 totali dal campo vs i Sixers, compresa la penultima tripla per il 124 e l’ultimo chiodo del finale 127-121. Ha anche ottenuto un risultato a favore dell’integrità del Gioco, umiliando la difesa di Ben Simmons e ricordando, a tutti coloro che impazziscono per nominare Simmons o Anthony Davis come Miglior Difensore dell’anno, che difendere non è affatto piazzare tanti recuperi o tante stoppate. Indiana parte bene in the Bubble, alimentando qualche speranza di scalare al quarto posto della Eastern. I Sixers confermano tutta la povertà tattica del loro organico, che non ha tiratori affidabili, ha una panchina di fatto inesistente, e ha tutte le stelle o stelline amanti delle medesime posizioni di campo: Horford, Simmons, Embiid sono animali da pitturato, anche se con ruoli differenti.
Altro equivoco tattico dimostrato in nottata: LBJ come pg. Appunto: può giocare come, ma non è una pg. E mai dimostrazione fu più lampante di quella offerta dal confronto tra Lakers e Raptors: i Canadesi hanno una vera pg, forse la più forte pg pura della NBA. Fin da quando ho iniziato a collaborare con Baskettiamo.com ho reso chiari i superpoteri del giocatore chiamandolo Subcomandante Lowry. Ho visitato il Chiapas a metà anni ’90, il Subcomandante Marcos era ovunque: vedeva, sapeva, poteva TUTTO. Se ti serviva un idraulico o il prezzo della riparazione era troppo alto dovevi farlo sapere a Marcos, e lui, in qualche modo, rispondeva: il tecnico arrivava, o abbassava il preventivo. Stessa cosa Lowry a Toronto. Guardatelo (show nello show) durante le gare, gestisce qualsiasi cosa: coach, compagni, avversari, refs (soprattutto i refs…), prime file del pubblico, ragazzi con lo spazzone. Lowry è stato ovunque anche stanotte: 33-14-6 con solo 16 tiri dal campo (ma 15 lunette), 1 rec, 4 perse e dato che voleva essere preciso e completo ha preso anche un tecnico. Ha condotto i suoi al successo: condotto, non trascinato, come fanno le vere pg. Dall’altro lato i Lakers hanno avuto la versione peggiore di sé: quella “solo LBJ” (pur in pessima serata di tiro). James è il mastice della squadra, ed il riposo a lui concesso sul pari 80 a 7:26 dal termine ha di fatto segnato la gara, perché in due mins (5:33 al rientro in campo del Prescelto) LAL era già 7 sotto, poi amplificati a 12. La dipendenza da James è ovvia, da un lato, ma anche esagerata, se Davis diventa quello che spiega come mai non sia ancora il MVP indiscusso della NBA: spesso dorme anche in gara, e stanotte questa pigrizia (miglior difensore NBA?…please…) si è tradotta nel non voler nemmeno vedere un’assicella di pitturato (7 tiri in tutto, nessuno in the paint). Kuzma ha confermato le sue incredibili lacune difensive: nel momento del tracollo Lakers ha concesso 12 pti a Lowry (colpevole anche Vogel a non contrastare la mossa di coach Nurse che mandava sempre l’uomo marcato da Kuz a bloccare per Lowry creando il mis-match fatale): 9 dalla lunetta e una tripla in faccia. Per chiudere: 13 passaggi di LBJ a compagni che han tirato da 3, canestri: 1. Non è solo colpa di chi sbaglia il tiro, questo dovremmo saperlo tutti.