Guardando circa 400 gare NBA all’anno, mi capita di imbattermi in giocatori particolari che, probabilmente, senza una così capillare frequentazione mi sfuggirebbero.
Questi incontri sono l’inizio di quel che chiamo “trovare mirtilli”, ovvero scoprire frutti nel sottobosco della NBA molto prima che quei giocatori fioriscano davvero e diventino conosciuti ai più. Nella gara giocata dai Celtics a Chicago Sabato 4 Gennaio ho trovato Daniel Gafford. Non uno sconosciuto totale, 209 cm, pf, due anni positivi ad Arkansas U. e scelto lo scorso Draft con il numero progressivo 38 dai Bulls. Per essere un second rounder sta giocando una dose di minuti/partita non piccola: 11 e mezzo per l’esattezza. Quel che impressiona sono il numero di stoppate che riesce a mollare in quel tempo di gioco: 1.3/gara. Ci sono stoppatori non banali che esprimono quel numero su impieghi doppi o quasi tripli, e le cifre di Gafford cominciano a lampeggiare se trasportate su 36 mins o 100 possessi: rispettivamente le stoppate diventano 4.1 e 5.5. E’ il tipo di stoppatore di grande atletismo e tempismo, oltre che di una reattività di salto davvero rara: nella gara vs i Celtics per 3 volte ha cancellato dall’aria attorno al ferro i palloni di Enes Kanter, due volte consecutivamente. Gafford manca di molti fondamentali, soprattutto offensivi, ma un talento eccezionale, per giocare nella NBA, è spesso più utile di 4 o 5 talenti discreti: lui lo ha.