Ancora tre temi nella odierna analisi del mercato NBA.

ZACH LAVINE. Il giocatore “confinato” ai Bulls ha dichiarato: è la mia sesta stagione NBA, e ancora non ho fatto i PO, non ci sono neppure andato vicino, come se non avessi mai giocato una gara davvero importante. Frase preceduta da “Voglio dare tutto me stesso per riportare in alto i Bulls”, ma l’introduzione è un chiaro blabla, mentre emerge nettamente la frustrazione di ZLV. Anche lui è una sg che potrebbe fare bene ai Lakers. Zach viene dallo stato di Washington, ma solo perché il padre trovò lì l’amore quando (non) giocava per i Seahawks. Papà Paul è un nativo californiano con carriera NCAA football a UCLA, oltre che un devoto surfista, e Zach come noto ha giocato a UCLA. L’imprinting californiano potrebbe essere un elemento ulteriore, ma il fondamento di tutto è che ad oggi i Bulls hanno possibilità di PO quasi nulle anche per il 2020/21, e almeno 5 giocatori hanno fatto presente (Jason Patt su SportMoney del 9/5) che coach Boylen gli fa schifo. Si tratta appunto di LaVine, Markkanen, Carter jr, Satoransky, e il veterano Thad Young.

 

NETS. Il ruolo di capoallenatore sarà oggetto di numerosi colloqui di lavoro a fine stagione. Nomi con serie possibilità di avere il posto: Sam Cassell e Jerry Stackhouse tra i novelli per lo spot di headcoach; Mark Jackson è sempre in lista quando di mezzo c’è NYC; Jason Kidd potrebbe essere la soluzione ideale se si volesse dare un supervisore/mentore all’attuale interim coach Jacque Vaughn: è il lavoro che Kidd già sta facendo ai Lakers, parando le spalle al pur espertissimo Vogel.

 

KLAY. La pandemia ha rallentato / modificato alcune dinamiche: già da fine Gennaio vi avevo avvertito della serissima probabilità che Antetokoumpo finisse a Golden State, per la creazione della prossima fase della dinastia. Pre-Covid la tendenza era quella di tenere Steph-Klay-Draymond e aggiungere il Greco: uno dei pilastri della strategia era l’incasso enorme che gli Warriors si aspettavano di avere dal pieno sfruttamento della loro nuova arena a San Francisco. Ora il volume di denaro atteso è drasticamente ridotto dalle difficoltà che di certo coinvolgeranno l’afflusso delle persone agli eventi sportivi, e di conseguenza alcune strategie di mercato mutano: non è più matematico che la triade possa essere mantenuta. Klay ha enorme valore di mercato, imparagonabile a quello di Dray-G, ed è assai probabile che in caso di arrivo dello Pterodattilo Greco sia proprio il fratello Splash ad andare via. Lakers (Klay è losangelino e figlio di un ex Lakers con Anelli), ma anche Celtics, Spurs e Nola sono già con la bava alla bocca e non poche chances di completare il pasto; un po’ indietro Knicks e Nets.