Dopo essersi aperto da qualche giorno un incredibile turbinio di giocatori in giro per le franchigie NBA, apriamo il primo sunto di tutto questo con la notizia più importante, quella più attesa.
KEVIN DURANT: L’ultimo MVP prima dell’era Curry firma un biennale con opzione al secondo anno da 54 milioni con la squadra dei record. Ci troviamo di fronte ad una nuova decision, dopo quella ancora discussa di LeBron James. Decisioni di questo tipo tendenzialmente deludono gli abbandonati e riempiono di aspettative tifosi e non della nuova squadra. Ovviamente se il sistema degli Warriors non dovesse mutare, vedere inquadrato in esso un altro fenomeno sarebbe gioia per gli occhi. Far girare e convivere un gruppo del genere potrebbe però non essere la cosa più semplice del mondo, persino per chi ha vinto 73 gare su 82. In una pubblicazione su “Players’ Tribune” KD spiega perché questa è la migliore scelta per lui e per la sua carriera, mentre saluta e ringrazia OKC indulgendo su quanto dolorosa sia stata la decisione. Sul dolore di trasferirsi dall’arida Oklahoma alla baia californiana, per guadagnare di più e giocare con una delle squadre più forti della storia abbiamo dei dubbi. Il dolore sicuramente affligge il sistema NBA in un’estate più che delicata. Del resto solo la fase di transizione, di cui si è già ampiamente parlato, poteva consentire ad una squadra del genere di poter ingaggiare il free agent più appetibile degli ultimi anni.
PAU GASOL: Il catalano torna ad Ovest, firma con i San Antonio Spurs, che probabilmente faranno a meno di Tim Duncan nella prossima stagione. Il muto sembra infatti più propenso al ritiro che al prosieguo della sua carriera. Biennale con opzione giocatore al secondo anno da 30 dobloni per Gasol, che rinforza il corpo docenti di quello che pare non smetterà più di essere un incredibile ateneo della pallacanestro. Gli Spurs starebbero anche lavorando alla cessione di Boris Diaw, proprio per liberare spazio salariale per la firma di Gasol.
CHANDLER PARSONS: L’ex Dallas e Houston firma con i Grizzlies un quadriennale da 94 milioni, per andare a portare finalmente un tiro credibile a Memphis.
MIKE CONLEY: Sempre a Memphis, i Grizzlies blindano con un contratto da record, 5 anni per 153 milioni di dollari, la loro ottima point guard, che insieme a Parsons, Gasol e Randolph può formare veramente una squadra contro cui nessuno può portarsi nulla da casa.
MATT BARNES: L’ormai ex pazzo di Memphis firma con i Sacramento Kings per 12 milioni in 2 anni.
RYAN ANDERSON: Uno dei free agent più ambiti e chiacchierati, andrà a Houston alla corte di Mike D’Antoni. 80 milioni per 4 anni il suo contratto. Era uno dei più rumorosi perchè rappresenta il ritratto del lungo moderno, con un tiro molto più che affidabile e forse qualcosa da rivedere in difesa.
ERIC GORDON: Approda insieme ad Anderson ai Rockets, dove guadagnerà 53 milioni in 4 anni. Guardia abbastanza talentuosa benché fragilissima dal punto di vista fisico.
JAMAL CRAWFORD: I Clippers sembrano dare un primo colpo all’ipotesi dello smantellamento, uno dei migliori sesti uomini della lega firma infatti un nuovo triennale da 42 milioni con i velieri.
LUOL DENG: I Lakers lo ingaggiano per 4 anni e 72 milioni di dollari. Primo colpo vicino all’importante per i Lakers. Un veteranissimo, forse nella fase discendente della carriera, ma che può comunque essere un buon affiancamento per Brandon Ingram.
JORDAN CLARKSON: Il giovane esterno dei Lakers firma ancora con i gialloviola per un quinquennale da 50 milioni. Un giovane che visti i nuovi i parametri viene via ad un prezzo più che accessibile.
TIMOFEY MOZGOV: Il russo ex Cavaliers firma anche lui con i Los Angeles Lakers un quadriennale da 64 milioni, se quello appena descritto può avere la connotazione dell’affare, questo appare esattamente simile al contrario.
EVAN TURNER: Uno dei giocatori più vintage della lega si trasferisce da Boston a Portland, con un contratto da 70 milioni in 4 anni. Senza voler togliere nulla a Turner, risulta di difficile comprensione la scelta del front office dei Trail Blazers proprio per le caratteristiche del giocatore e della squadra. Turner fa il suo meglio nel momento in cui può avere tanti palloni a disposizione, cosa che dovendo convivere con Lillard e McCollum non sembra troppo probabile.
JOE JOHNSON: L’ex Brooklyn e Miami si aggrega agli Utah Jazz, dai quali percepirà 22 milioni di dollari in due anni. Questo sì un vero affare per i mormoni, che portano a casa un eccezionale attaccante ad un costo decisamente contenuto. Johnson è un altro veterano, che insieme a George Hill può dare veramente una spinta in più ad una squadra giovane e dall’interessante futuro.
SOLOMON HILL: Altro esempio delle cifre folli che si prevedeva sarebbero girate durante questa estate, 52 milioni per quattro anni è il contratto firmato da Hill con i New Orleans Pelicans. Giocatore ancora tutto da esprimere, che tutti si augurano possa farlo al meglio, ma le cifre dell’accordo lasciano abbastanza perplesso chiunque.
E’TWAUN MOORE: Anche l’ex Bulls approda a New Orleans, dove percepirà 34 milioni per 4 anni, probabilmente 8 milioni all’anno rappresenteranno il nuovo contratto medio per i gregari nella lega.
DARRELL ARTHUR: Rinnovo da 23 milioni in 3 anni, economico all’ennesima potenza per un buon gregario che è stato anche importante per i Nuggets in alcune fasi. Vero è che Arthur è l’ennesimo lungo di Denver, ma il roster dei Nuggets potrebbe non essere ancora questo alla fine dell’estate.
JARED DUDLEY: 30 dobloni per 3 anni ai Phoenix Suns, buon giocatore e discreto veterano per una squadra in piena e necessaria ricostruzione.
AUSTIN RIVERS: 35 milioni per 3 anni fanno inevitabilmente pensare al nome. Senza gridare a particolari nepotismi, probabilmente qualche milione in più è scappato ai Clippers nell’intenzione di non creare contenziosi col padre Doc, specialmente in un momento non facile come quello che attraversano i Clippers.