La trade che ha rivoltato come un calzino il roster dei Cavs è IL BLOB.
Ha invaso magmatica tutta l’ultima giornata prima della trade-deadline, interessando ovviamente tutto lo spazio mediatico e, alla fine, ben 5 squadre, Cavs compresi: il 16% della NBA, in pratica, ha contribuito al lifting di Cleveland.
Riepilogando. Cavs ottengono: Jordan Clarkson+Larry Nance Jr, i Lakers hanno in cambio Isaiah Thomas, Channing Frye, la Prima Scelta 2018 dei Cavs (protetta 1-3, ma è ovviamente una clausola ridicola). Proseguendo. Cavs ottengono: George Hill da Sacramento e Rodney Hood da Utah, i diritti NBA sul LituanMilanese Gudaitis, più la Seconda Scelta 2024 di Miami (protetta, ma non si è ancora saputo quanto); i Kings hanno Iman Shumpert, Joe Johnson (da Utah), i diritti NBA su Demetrios Agravanis (Olympiacos), cash per 3.2 MM$ (1.1 da Utah, 2.1 da CLE), la Seconda Scelta 2020 di Miami (già possesso Cavs); i Jazz ottengono: Jae Crowder, Derrick Rose (subito rilasciato e libero di cercarsi casa come waiver, forse a Minnesota), i diritti di scambio (swap rights) sulla Seconda Scelta 2024 dei Cavs; Miami ottiene: il ritorno di D-Wade.
Per i Cavs è cambiato quasi tutto. Ora hanno una pg classica (Hill), una sg giovane anche se di recente grave infortunio (Hood), una combo-guard giovanissima dal grande potenziale offensivo e assai poca voglia in difesa (Clarkson), un giocatore giovane ed atletico di immensa solidità anche se pochi picchi (Nance Jr, che torna in uno dei teatri della grande carriera del padre). Nessuno può dire che non siano migliorati in due punti deboli: età e potenzialità ragionatorie. E’ altrettanto vero che tutto, a CLE, dipende da James. Una pg classica non può essere efficace se Il Prescelto continua a pensare di essere una grande pg, e se la sua indole da star capricciosa continua a pervadere di isteria il locker. Tutto è stato fatto per LBJ, da parte del management dei Cavs. Nessuno del Cerchio Magico di James (JR Smith, Korver, Thompson) si è mosso, tutti quelli che attentavano alla sua leadership o avevano criticato alcuni suoi comportamenti in/off the court sono spariti (Thomas, Crowder, Rose, Wade). Se il coaching staff (sempre James+Lue) saprà dare un senso al nuovo roster, allora i Cavs sono ancora i più legittimi contender alle Finals per l’Est. Ricordate: a parte l’età e la situazione infermieristica, i nuovi arrivati, per talento e potenziale, non sono affatto migliori di chi è partito, anzi..Sono solo meno ingombranti per il Prescelto, che forse ora comincerà davvero la sua NBA season.
Altri movimenti. Solo trasferimenti marginali, con un paio di eccezioni. Secondo noi è significativo il passaggio di Elfryd Payton da Orlando a Phoenix, arrivato in Arizona a prezzo stracciato: una Seconda Scelta 2018, la migliore tra quelle di Miami, Charlotte, Memphis. Evidente il fatto che coach Vogel non ne volesse più sapere di Payton, che è un gran giocatore, ma molto particolare: pg oversize, un po’ incostante, molto Rondeggiante, del tutto privo di tiro da fuori. A Phoenix potrebbe restare solo questa metà stagione, perché i Suns sono imballati di guardie, e sul mercato estivo Payton potrebbe essere molto richiesto.
Il difensore Dante Cunningham, che a Nola era spesso in quintetto, ha lasciato i Pels per i Nets. A Brooklyn può essere utile, mentre per New Orleans l’arrivo di Vaughn è motivato dalla necessità di ripulire il monte-stipendi: nei 3 anni NBA il giocatore è andato in continuo calando.
I fans estremi del basket europeo saran forse contenti di sapere che Willy Hernangomez è passato dai Knicks a Charlotte, dove però non è meno chiuso che a NY, in cambio di Johnny O’Bryant the Third, discreto manovale ma sempre infortunato. Sempre per loro, con focus in Italia, segnaliamo il passaggio di Okaro White (ex Virtus Bologna) da Miami a ad Atlanta in cambio di Luke Babbit (anche lui europeo nel 2013 nella Russia profonda di Novgorod, capitale della Regione del Volga, una delle trasferte terrificanti che a volte toccano in qualche Coppa), che da Atlanta però se ne era in pratica appena andato, ed è al quinto trasloco in 3 stagioni e mezzo.
Malachi Richardon, protagonista da freshman del Titolo NCAA 2016 di Syracuse, passato pro davvero troppo presto e infatti mai emerso nella NBA, è andato a Toronto, mentre dal Canada si è diretto a Sacramento “The Brazilian KD” (…….) Bruno Caboclo. Infine Noah Vonleh, pf/c da Indiana U. anche lui uscito freshman e troppo presto, ma tuttavia capace di discreti segnali di risveglio tra la fine della passata stagione e l’inizo di questa, ha lasciato i Blazers per i Bulls, e Portland ha ottenuto i diritti NBA di Milovan Rakovic (Serbo che gioca in Svizzera..): mossa che per i Blazers significa abbassare il monte salariale e uscire dalla Luxury Tax.